SPALATO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1997)

Vedi SPALATO dell'anno: 1966 - 1997

SPALATO (v. vol. VII, p. 427)

N. Cambi

L'approfondimento delle indagini, condotte soprattutto nel settore meridionale, cioè nella parte residenziale, ha consentito alcune importanti messe a punto: la sua struttura, pur ricostruita principalmente attraverso l'esame delle sostruzioni (v. vol. VII, p. 428), risulta ormai delineata con una certa chiarezza. I due ambienti centrali, il c.d. peristilio e la connessa aula allungata a tre navate che si estendeva fino al fronte S del grande complesso, erano il punto focale di passaggio e di smistamento. A O erano le camere (cubiculo) e due aule di tipo basilicale, a una e a tre navate: queste ultime servivano per manifestazioni pubbliche, udienze imperiali, ricevimenti e così via. A E, invece, l'attenzione è richiamata soprattutto dal triclinio, aula principale per banchetti (preceduto da un'anticamera quadrata), che in origine era previsto in pianta anch'essa quadrata, ma che poi fu realizzato in pianta cruciforme: ogni braccio terminava con un'esedra semicircolare; da tre di questi bracci (tutti tranne quello di ingresso) si passava inoltre in altrettanti piccoli ambienti cruciformi.

Grande importanza nell'organizzazione spaziale del Palazzo rivestono, ai due lati del peristilio, il Mausoleo a E, in posizione sopraelevata e dominante (trasformato, inoltre, nel duomo di S.), e il témenos a O, comprendente un tetrastilo (splendidamente conservato) dedicato a un culto panteistico e due thòloi circolari (di cui restano invece poche, seppur ben visibili tracce) dedicate a Venere e a Cibele.

A Ν, è stata ristudiata la Porta Aurea: tre nicchie in alto, altre due che fiancheggiano il fornice, e inoltre fregi, mensole, cornici conferivano alla facciata settentrionale un aspetto particolarmente fastoso. In alto, sono ancora visibili 4 delle 5 basi che sostenevano le statue dei Tetrarchi e di Giove, protettore supremo della Tetrarchia stessa.

In varie sedi si è ulteriormente dibattuto sulla funzione globale del grande complesso, discussione collegata con quella, che pure si è vivacemente sviluppata, su altre residenze tardoantiche non lontane come Mogorjelo (v.) e Gamzigrad (v. romuliana): la definizione che sembra più appropriata è quella di «villa per un imperatore in pensione».

Bibl.: J. e T. Marasović, Sh. McNally, J. J. Wilkes, Istraživanje jugoistočnog dijela Dioklecijanove palace («Indagini nel settore sud-orientale del Palazzo di Diocleziano»), Spalato 1972; J. e T. Marasović, Sh. McNally, Diocletian's Palace, Joint Excavations, II, Spalato 1976; Ν. Cambi, Two Heads of Tetrarchie Period from Diocletian's Palace at Split, in Archaeologia Jugoslavica, XVII, 1976, p. 23 ss.; T. Marasović, Diocletian's Palace at Split, Belgrado 1982; M. R. Werner, The Substructures of Diocletian's Palace in Split. Their Construction and Design (diss.), Ann Arbor 1982; J. Marasović, Le scoperte nel Palazzo di Diocleziano negli ultimi decenni, in Aquileia, la Dalmazia e l'Illirico. Atti della XIV settimana di studi aquileiesi, I, Udine 1985, pp. 227-236; J. J. Wilkes, Diocletian's Palace. Residence of a Retired Roman Emperor, Sheffield 1986; F. J. Portela Sandoval, El Palacio de Diocleciano en Spalato, in Homenaje a García Bellido, Madrid 1988, pp. 107-136, Sh. McNally e altri, Diocletian's Palace. American-Yugoslav Joint Excavations, V e VI, Minneapolis 1989; T. Marasović, Ν. Cambi (ed.), Dioklecijanova palaia («Palazzo di Diocleziano», cat.), Spalato 1994; N. Cambi, On the Dedication of the Prostyle Temple of the Diocletian's Palace in Split, in Orbis Romanus Christianusque. Travaux sur l'antiquité tardive rassemblés autour des recherches de Noël Duval, Parigi 1995, pp. 253-263.