SOLINGEN

Enciclopedia Italiana (1936)

SOLINGEN (A. T., 53-54-55)

Elio Migliorini

Importante città industriale della Germania, al trentanovesimo posto per numero d'abitanti fra le città tedesche, nella Renania nord-orientale (distretto di Düsseldorf), posta sulle pendici settentrionali del Bergisches Land, presso la riva destra delWupper (mentre sulla sinistra si trova Remscheid), a non grande distanza da Düsseldorf e da Colonia, 225 metri sul mare, servita da molte ferrovie e da tramvie elettriche.

Già nel Medioevo Solingen era nota per le sue fabbriche di spade, che sarebbero sorte al tempo delle crociate per iniziativa di artieri fatti venire da Damasco. L'industria era allora legata all'esistenza di piccole miniere di ferro e a copioso combustibile (boschi dei dintorni), mentre attualmente la base su cui poggia deve ricercarsi nell'abbondante mano d'opera e nell'esistenza di maestranze specializzate; l'acciaio grezzo viene attraverso Duisburg e così il carbone, mentre l'energia viene fornita dalle centrali della Ruhr. La lavorazione dell'acciaio per farne strumenti e oggetti da taglio è di gran lunga l'attività principale, la quale conta ben 2100 fabbriche. La produzione media di forbici s'aggira ogni anno sui tre milioni e quella di coltelli sui 6 milioni; si producono poi quantità ingenti di altri oggetti, come rasoi, strumenti chirurgici e utensili da cucina. Un tempo Solingen forniva pure le sciabole e le baionette ai principali eserciti del mondo. L'esportazione si basa su un'estesa rete di rappresentanti all'estero e di commessi viaggiatori. Nel 1925 la città contava 51.930 abitanti, che nel 1929 furono quasi triplicati per l'aggregazione di Ohlings (a occidente), Wald (a NO.), Gräfrath (10 mila ab., a N.), Hoscheid (16 mila ab., a SO.); nel 1933 sono state contate 140.043 persone, che per due terzi professano la religione protestante.

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