SITIFI

Enciclopedia Italiana (1936)

SITIFI (Sitifis)

Pietro Romanelli

Città della Mauretania, oggi Sétif. Non se ne ha memoria prima del periodo romano. Alla fine del sec. I d. C., allo scopo di costituire nella regione una base di difesa e di sviluppo della civiltà romana, Nerva vi dedusse una colonia di veterani: la città prese pertanto il nome di Colonia Nerviana Augusta Martialis veteranorum Sitifensium. La colonia fu iscritta alla tribù Papiria, ed ebbe come magistrati supremi i duumviri. La sua ubicazione, in una regione fertile di cereali e al centro di una importante rete stradale, di valore commerciale e militare insieme, la portò rapidamente ad una posizione di primo piano; con la riforma di Diocleziano fu il capoluogo della Mauretania orientale, che da essa fu detta Sitifensis. Fu base di operazioni di Teodosio nella guerra contro Firmo. Al tempo di S. Agostino fu gravemente danneggiata da un terremoto. Occupata dai Vandali, tornò a far parte dell'impero dal 442 al 455; presa da Solomone dopo la campagna del 539 fu di nuovo sotto i Bizantini capitale della Mauretania Prima. Fu sede episcopale.

Gran numero d'iscrizioni, soprattutto miliarie, frammenti architettonici e di scultura, raccolti nel piccolo museo di Sétif fanno testimonianza della vita antica della città, dove unici monumenti superstiti di una certa conservazione sono la fortezza bizantina e un castello d'acqua, restaurato. Al momento dell'occupazione francese si vedevano ancora i resti di due cinte di mura: l'una, più ampia, romana, l'altra forse bizantina. Un grande mausoleo, a poca distanza della città, è detto volgarmente sepolcro di Scipione.

Bibl.: St. Gsell, Atlas arch. Algérie, Algeri-Parigi, 1911, fasc. 16; Corp. Inscr. Latin., VIII.