Oppioide, sistema

Dizionario di Medicina (2010)

oppioide, sistema


Sistema neurochimico di trasmissione formato da peptidi oppiodi naturali che esercitano azione morfinosimile interagendo con recettori specifici presenti sulle membrane cellulari.

Origine dei peptidi oppiodi

I peptidi oppiodi derivano, per digestione endopeptidasica da tre proteine progenitrici: la pre-prooppiomelanocortina (POMC), la pre-proencefalina A e la pre-prodinorfina. Da POMC possono originarsi fino a 23 peptidi diversi alcuni dei quali non sono di natura oppiode, come l’ormone adenocorticotropo, che stimola la corticale della ghiandola surrenale, e l’ormone che stimola la produzione di melanina nelle cellule della cute (α-MSH). I peptidi oppiodi sono rappresentati dalla β-endorfina (30 amminoacidi) e, in minor quantità, da frammenti di questo peptide. I peptidi derivati dalla prodinorfina sono abbondanti nella neuroipofisi e nel nucleo magnocellulare dell’ipotalamo dove bloccano la liberazione di vasopressina, ormone chiave nella regolazione del volume plasmatico.

Recettori del sistema oppioide

Tre sono i tipi di recettore che ricevono e trasducono il messaggio oppiode: i recettori δ, μ e k. Sono recettori la cui attivazione porta a riduzione dei livelli intracellulari dell’adenosinmonosfato ciclico (cAMP), responsabile a sua volta della iperpolarizzazione e inibizione del neurone a causa dell’ aumento della conduttanza al potassio (δ e μ) o della riduzione della conduttanza al calcio (κ). Contrariamente agli altri neutrosmettitori, i peptidi del sistema o. non vengono recuperati dopo il loro rilascio, ma rimossi dallo spazio sinaptico per azione di proteasi specifiche che digeriscono il peptide e lo trasformano in un altro con funzioni diverse spesso opposte a quelle del peptide originario. La distribuzione dei recettori oppioidi è estremamente ampia: dal sistema nervoso centrale e periferico ai neuroni dei plessi del sistema nervoso autonomo, ai muscoli gastrointestinali, alle cellule immunocompetenti.

Funzione

Il sistema o. esplica importanti effetti sul controllo spinale e sopraspinale del dolore; sull’attenzione, sull’apprendimento associativo, e in partic. sulla gratificazione, modulando il più importante e noto tra i circuiti di gratificazione e ricompensa cerebrale, rappresentato dai neuroni dopaminergici mesocorticolimbici con origine nell’area ventrale tegmentale e proiezione alla corteccia prefrontale e nucleo accumbens. Il sistema o. facilita l’apprendimento degli eventi associati all’attivazione di questo circuito neuronale e favorisce la ripetizione dell’esperienza che rappresenta il principale stimolo all’abuso di droghe (➔ tossicodipendenza). Il sistema partecipa inoltre al controllo dell’assunzione del cibo, della regolazione termica, della funzione respiratoria e cardiocircolatoria della motilità viscerale. Ha effetti sulle cellule del sistema immunitario: in vitro aumenta l’attività citostatica dei monociti umani e la chemiotassi dei polimorfo nucleati, negli animali da esperimento invece favorisce la crescita dei tumori sopprimendo l’attività citostatica delle cellule natural killer.