Sismondi

Enciclopedia Dantesca (1970)

Sismondi

Renato Piattoli

Una delle più grandi famiglie nobili pisane, che rivestì grande importanza nella vita politica ed economica della città, i S. ebbero le loro case nella circoscrizione di Chinzica. La famiglia si distinse in vari rami che ebbero cognome proprio e tutti insieme costituirono la consorteria, la " domus Sismondorum ".

Uno di questi fu quello dei Buzzaccarini, costantemente presente nelle cariche comunali. I S. ebbero frequenti rapporti di alleanza matrimoniale con famiglie nobili, come Gualandi, Bacci, da Caprona, Visconti Ricoveranza, conti di Monteorgiale; però non disdegnarono di unirsi anche con famiglie popolari di largo censo. Operarono nel commercio marittimo, furono presenti nel contado, particolarmente nel Valdarno, sulle colline livornesi e nei pressi del porto.

Probabilmente rispose a criteri di politica matrimoniale e insieme di politica contingente il matrimonio concluso il 21 marzo 1283 tra Mattea, detta Cea, di Michelasso del fu messer Iacopo Tiniosi " de domo Gualandorum " con Ugolino del fu messer Iacopo Buzzaccarini " de domo Sismondorum ". Infatti tutte e due le stirpi erano fieramente ghibelline, e la loro alleanza probabilmente le metteva in grado di portare un contributo decisivo al raffrenamento e allo sbaragliamento delle forze avversarie in caso di bisogno e se si fosse venuti alle strette e alla guerra interna faziosa. Nel sec. XVI, avendo aderito al calvinismo, i S. dovettero rifugiarsi a Ginevra; e da questa famiglia riformata uscì nel secolo scorso il celebre storico Sismondo Sismondi.

D. conobbe i S. come ghibellini, e in quanto tali li ricorda insieme con i Gualandi e i Lanfranchi, altre stirpi ghibelline pisane che osteggiavano il conte Ugolino (If XXXIII 32).

Bibl. - L. Passerini, Armi e notizie storiche delle famiglie toscane che son nominate nella D.C., in L'Inferno di D.A., a c. di G.G. Warren Lord Vernon, II, Documenti, Londra 1862, 581-582; P. Bacci, Gualandi con S. in un documento del 21 marzo 1283, Pisa 1920; E. Cristiani, Nobiltà e Popolo nel Comune di Pisa, Napoli 1962, passim (soprattutto pp. 433-435).

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