Sismicita

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

sismicità

Paolo Migliorini

Parametro che esprime la frequenza e l’intensità dei terremoti in un determinato territorio. Ogni terremoto è caratterizzato dalla posizione dell’epicentro (il punto della superficie direttamente sopra l’ipocentro, il quale a sua volta corrisponde al punto interno della crosta terrestre in cui ha origine il terremoto), dalla magnitudo (cioè dalla misura strumentale dell’entità della scossa), e dalla data e ora in cui è avvenuto. Le carte della sismicità di un territorio vengono di solito costruite su basi statistiche, segnando un punto in corrispondenza dell’epicentro di tutti i terremoti distruttivi avvenuti in un certo periodo di tempo (per es., 1000 anni). Mediante l’analisi della sismicità del passato si può, quindi, calcolare la pericolosità sismica di un determinato territorio, cioè la probabilità che quel territorio sia colpito da un terremoto più o meno distruttivo in un futuro più o meno prossimo. È evidente che, più lunga è la storia sismica di un sito, più elevata è l’attendibilità della previsione statistica sull’occorrenza di un futuro evento sismico di magnitudo rilevante ai fini della sicurezza delle popolazioni esposte, e al suo periodo di ritorno. I metodi statistici semplificano in modo drastico l’evento sismico, riducendo a un evento puntiforme nello spazio e nel tempo un fenomeno assai complesso, e sono tanto più approssimativi quanto più sono incompleti i cataloghi della sismicità storica. Una stima più attendibile della pericolosità di un dato territorio si può ottenere integrando l’analisi statistica della sismicità con l’analisi delle principali strutture sismogenetiche e del contesto geodinamico in cui è inserito il territorio. Con il ricorso a modelli matematici delle strutture in questione è possibile pervenire a una più precisa zonazione di un territorio in aree sismogenetiche omogenee, caratterizzate da un comune rischio sismico. Nell’ambito del territorio italiano sono stati individuati quattro livelli di sismicità, che definiscono altrettante aree: a sismicità elevata-catastrofica, a sismicità medio-alta, a sismicità bassa, a sismicità irrilevante. Tenuto conto dell’appartenenza alle varie zone di classificazione sismica, disaggregate a livello di singoli comuni, gli edifici di nuova costruzione devono adeguarsi alle corrispondenti normative vigenti in campo edilizio, al fine di prevenire danni a edifici e persone a seguito di eventuali terremoti.

Calamità naturali

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