SIMARUBACEE

Enciclopedia Italiana (1936)

SIMARUBACEE (lat. scient. Simarubaceae)

Fabrizio Cortesi

Famiglia di piante Dicotiledoni, con fiori tetra o pentameri, raramente monoclini, per lo più diclini, actinomorfi, con disco a forma di anello, di cuscinetto, talora di coppa. Stami 10 o 5, raramente molti; pistillo fatto di 5 carpelli o di un numero minore. Frutti e semi di forma diversa. Sono piante legnose con corteccia e talora legno amaro, a foglie sparse o opposte, raramente semplici, per lo più pennato composte senza stipole: non contengono mai oli essenziali, talvolta nel midollo vi sono lacune schizogeniche. Comprendono 125 specie delle regioni calde:

S. fam. Surianoidee. - Suriana maritima (litorale dei tropici).

S. fam. Simarubolidee. - Quassia (2, America e Africa tropicale); Simaruba (6 specie); Simaba (19); Hannoa (5 specie); Brucea (5); Picrasma (8); Ailanthus (7); Irvingia (4).

S. fam. Picramnioidee. - Picramnia (30).

La Quassia amara e la Picrasma excelsa forniscono il legno quassio (v. Quassia), la Simaruba amara, la cortex simarubae; alcune Brucea (sumatrana, antydisenterica, ecc.), per la corteccia amara e i frutti si usano per le malattie di stomaco, la febbre, i vermi, la dissenteria, ecc.; l'Hannoa undulata con la corteccia dà un estratto fluido medicinale; l'Ir. Barteri e Ir. gabonensis hanno semi ricchi di grassi e di albuminoidi e si usano per alimentazione sotto il nome di pane Dika o grasso Dika. I semi di Simaba cedron (Nuova Granata tropicale) si usano contro il morso dei serpenti.

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