SIBERIA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

SIBERIA (XXXI, p. 630; App. II, 11, p. 819)

Manfredo Vanni

Nell'articolo dedicato alla S. nella App. II di questa Enciclopedia si è già accennato al fatto che il nome S. non corrisponde più ad una unità politico-amministrativa; tuttavia il nome, per tradizione, è ancora applicato, in largo senso geografico, a tutta l'Asia settentrionale, che si estende dagli Urali al Pacifico, dal Mar Glaciale Artico alla soglia Kirghisa. Sono escluse dall'ordinamento politico-amministrativo sovietico della S. le regioni della zona uralica e la parte settentrionale del Kazakistan, che pure rientrerebbero nella accezione geografica. La S. occupa in tal modo una superficie di circa 13 milioni di km2, su cui vive una popolazione di 50 milioni di abitanti.

Sono proseguiti negli ultimi anni i fenomeni demografici (aumento della popolazione urbana, debole incremento di quella rurale) e di industrializzazione, già accennati nell'art. citato. La S. è oggi simbolo di produzione industriale, di spostamento nel centro di gravità dell'URSS. Qui attualmente si trovano il 75% del carbone dell'Unione, l'80% della sua potenza idraulica, l'80% del suo legname, il 65% del suo stagno come riserve potenziali. Incalcolabili sono anche le altre riserve minerarie e di materie prime. L'emigrazione dalla Russia occidentale verso la S. è uno dei più significativi fenomeni del momento attuale; circa tre milioni di lavoratori andranno a stabilirsi, secondo i piani, nella S., entro il 1961. I principali nuovi complessi industriali sono quelli corrispondenti alle zone del ferro e dell'acciaio di Magnitogorsk ad occidente presso gli Urali e, più addentro nella S., quella del carbone di Kuzneck, che, pur distando l'una dall'altra 2000 chilometri, si alimentano scambievolmente. Un terzo grande centro di industrie sta sorgendo tra Krasnojarsk e il f. Angara; secondo il piano quinquennale la produzione industriale della S. per il 1960 era prevista superiore del 20% a quella del 1955. Lo sviluppo industriale ha favorito lo sviluppo dei vecchi centri cittadini e la creazione di nuovi. Fra questi ultimi ricordiamo: Angarsk, costruita nel 1949 a 60 km da Irkutsk, divenuta centro di un complesso industriale detto di Irkutsk-Čeremchovo. Nel bacino del Kuzneck si contano una ventina di nuove città, tra cui più importanti: Stalinsk, Procop′evsk, Kiselevsk; sulle rive del lago Bajkal sono sorte le nuove città di Gorodok, Babuškin, Misovska. Attualmente (1960) le condizioni economiche della S. possono così riassumersi.

La tundra, le foreste e le steppe costituiscono tre ambienti assai diversi, nei quali anche l'opera dell'uomo può svolgersi pure variamente. Le regioni più favorite sono quelle delle steppe, e in parte quelle delle foreste, in corrispondenza dei fertilissimi terreni del Černozëm (terra nera), che si estendono prevalentemente nella parte occidentale, la quale costituisce la parte più tipicamente agricola, mentre le regioni orientali, per le loro ricchezze minerarie, si prestano piuttosto ad uno sviluppo industriale.

Il frumento della S. occidentale costituisce ancora la più estesa coltura, che lentamente è andata conquistando nuovi terreni, specie ove si estendono steppe, nelle più meridionali regioni, ove occupa il 75% dei seminativi. Tale coltura si è estesa assai nei territorî degli Altai e nella regione di Novo Sibirsk. Nella S. occidentale si produce attualmente più grano di quanto se ne consumi, per cui se ne può esportare verso le regioni orientali. Un particolare grano vivace (varietà Jakutjanka) si coltiva a nord sino al 70° parallelo (piana di Jakutsk e di Viljuj). Più a nord si coltivano l'orzo e la segala, che sostituiscono il frumento. Nelle più orientali regioni fa la sua comparsa il grano saraceno. Le più meridionali regioni dell'Estremo Oriente (Vladivostok) permettono di nuovo la coltura del grano. Altre colture della S. sono quelle del lino, del girasole, della barbabietola da zucchero, delle patate, degli ortaggi, ed anche di qualche varietà di tabacco. Particolare progresso ha fatto la meccanizzazione, e le colture intensive si affermano sempre più. Nel distretto di Krasnoščëkovo, negli Altai, si ottengono raccolti di grano di 19 q per ha, su una superficie complessiva di 112.000 ettari.

La taiga, o foresta siberiana, rappresenta una inesauribile riserva di legname; sono 700 milioni di ha coperti di belle foreste, di cui il 26% di più facile sfruttamento, in quanto le scarse vie di comunicazioni, in un paese tanto esteso, rappresentano un ostacolo alla messa in valore di tanta ricchezza. Prevalgono conifere, betulle, pioppi. Il trasporto si compie sui corsi d'acqua e la nuova regolare navigazione, che attualmente si svolge lungo le coste del Mare Artico, ha facilitato l'esportazione del legname verso l'Europa. Sul fiume Enisej è sorto dal nulla il piccolo porto fluviale di Igarka, con grandi segherie. Anche a Krasnojarsk, a Novo Sibirsk ed Omsk sono sorte industrie del legno (segherie). Di più recente sfruttamento sono, ad oriente, le regioni del bacino dell'Amur e dell'Ussuri, e l'isola di Sacmalin. Centri di raccolta del legname, con grandi segherie, sono Poronaisk e Korsakov. Anche sul versante uralico, ad occidente della Siberia, grandi segherie sono sorte a Nižnij-Tagil e Novaja Ljalja.

L'allevamento ha perfezionato i suoi metodi; grandiose fattorie allevano oggi soprattutto bovini da latte e da carne, creando razze speciali e organizzando un adeguato attrezzamento per la messa in valore di tutti i prodotti derivati. Diffuso anche l'allevamento dei cavalli, usati molto nei trasporti e nei lavori agricoli, ove la meccanizzazione non è completamente penetrata.

La pesca nei fiumi e nei laghi, pur essendo ostacolata dai ghiacci, è in compenso attivissima, nella stagione estiva. Lungo il fiume Ob′ si sono creati centri di raccolta e di lavorazione dei prodotti, che sono soprattutto storioni e salmoni. Surgut, Salechard, Ust′-Port sulla foce dell'Enisej sono i più noti centri. Nel lago Bajkal la località di raccolta e lavorazione è Barguzin.

La pesca marittima si pratica soprattutto nei mari di Ochotsk e di Bering lungo le coste dell'isola di Sachalin, con punti di appoggio a Ochotsk e Nikolaevsk dove si lavora il pesce per l'esportazione. Grande centro di preparazione di pesce in scatola, specialmente gamberi, è Vladivostok, che si può considerare il quartier generale della seconda flotta baleniera dell'Estremo Oriente. È nel Mare di Bering che più attiva è la caccia alle foche e alle balene.

Di notevole profitto è, come nel passato, la caccia degli animali da pelliccia; attività che per la forte distruzione compiuta ad occidente, si va spostando verso le regioni orientali; il centro di raccolta e mercato di pellicce è Jakutsk, oltre a Irbit e Išim, ove si tengono famose fiere. Nelle isole Komandorskij si è iniziato l'allevamento artificiale di animali da pelliccia.

Le grandi ricchezze minerarie costituiscono attualmente il fattore fondamentale dello sviluppo economico della S. Fra i metalli preziosi particolare importanza ha l'oro, che si estrae tanto dalle sabbie alluvionali (Enisej, Lena, Aldan, Vitim, Kolyma), come in filoni presso Stretensk. Il maggior centro di estrazione sarebbe Allach Jun′, su di un affluente dell'Aldan; Jakutsk e la sua regione sono noti per l'estrazione dell'oro e per quella dei diamanti. Su tali produzioni non si conoscono però dati statistici.

Più importanti per la trasformazione economica e il popolamento sono stati e sono tuttora i minerali utili. Il carbone è stato trovato nei ricchissimi giacimenti del ricordato bacino di Kuzneck, le cui riserve sono valutate a 250 miliardi di t. Vi si trova in felice combinazione anche il ferro (Tel′bes, Taštagol, a sud di Stalinsk). Qui sono sorti i più potenti complessi siderurgici, con altiforni e acciaierie a Stalinsk, Gur′evsk, Novo Sibirsk; e stabilimenti meccanici a Novo Sibirsk (macchinario minerario, autocarri), a Omsk (macchine agricole), a Stalinsk (locomotive e carri ferroviarî). Il carbone è anche base di recenti sviluppate industrie chimiche, che hanno in Kemerovo il centro più importante del Kuzneck. Il carbone di questo bacino alimenta anche molte industrie dei centri uralici. Un altro bacino carbonifero è quello di Čeremchovo, presso Irkutsk; si crede sia anche più ricco di quello di Kuzneck. Giacimenti minori di recente messa in valore sono quelli della valle della Bureja, di Sučan e di Ugolnaja; ed altri nella penisola di Camciatca e in quella di Sachalin.

Il ferro ha il suo maggior giacimento nel basso Angara, regione tutta in trasformazione anche per la costruzione di grandi centrali elettriche a Bratsk e a nord di Irkutsk. Di notevole importanza anche le miniere dell'Estremo Oriente: valle dell'Amur, e litorale (min. di Chanka, Ol′ga, Tetjuche, Nikolaevsk, ecc.), che riforniscono il centro siderurgico di Komsomol′sk (Amurstalstros). Altro complesso siderurgico è Petrovsk (a oriente del Bajkal), che lavora con il carbone di Čeremchovo. La produzione del ferro, nel 1956, fu di 18 milioni di t; 28 milioni di t di acciaio; 21 milioni di t di laminati. Nel 1950 la produzione era stata rispettivamente di 10,18 e 13 milioni di t. La produzione di carbone fossile nel 1957 fu di 250 milioni di t (105 nel 1945). Altri minerali presenti nel sottosuolo siberiano sono: nikel (Noril′sk), zinco (Belovo), alluminio (Stalinsk, Akmolinsk), piombo (Akmjuz, Zavod, Leninogorsk), rame (Bozščakul'); uranio (Sljudjanka); grafite, mica, platino, cobalto, ecc.

La S. è ricca anche di petrolio; da tempo sono noti i pozzi di Ocha nell'isola di Sachalin, con raffinerie a Moskal′vo, Chabarovsk, Komsomol′sk, Nikolaevsk e Vladivostok. Un oleodotto tra Ocha e Chabarovsk, ed un altro di 1300 km, rivestito di materiale antifreddo, unisce Tujmazy con Omsk e porta il petrolio dalla Baschiria alla S. occidentale. È in costruzione il suo prolungamento fino a Novo Sibirsk, per altri 550 km. L'intenso svilupparsi delle industrie estrattive e metallurgiche, i numerosi impianti per la produzione di energia elettrica hanno favorito il sorgere e l'affermarsi di un altro grande numero di altre attività industriali, specialmente nei maggiori centri urbani. Nell'estremo oriente Vladivostok è divenuto un centro di industrie navali, chimiche, alimentari (lavorazione del pesce), concerie; Komsomol′sk vanta anche industrie navali (incrociatori, sottomarini) di recentissima creazione; oltre a industrie aeronautiche, automobilistiche, del cuoio e del legno; Spassk ha grandi zuccherifici e cementifici; Chabarovsk ha sviluppate attività navali, chimiche, raffinerie, industrie siderurgiche (Amurstal).

Nella regione del Bajkal: Ulan-Ude ha complessi meccanici importanti (materiale ferroviario); Petrovsk ha grandi vetrerie e segherie; Irkutsk fabbrica areoplani, macchine agricole, carri armati, natanti fluviali, ecc.

Nella S. occidentale troviamo Omsk, che nel 1926 contava 15.000 ab. ed oggi (1959) supera il milione: vi fioriscono industrie chimiche e meccaniche; Tomsk, ove si fabbricano aeroplani e prodotti del cuoio; Barnaul, sulla riva sinistra dell'Ob′, con industrie alimentari, del cuoio e delle pellicce, e con un nuovo grande stabilimento tessile; Bijsk ha industrie alimentari e meccaniche; Rubcovsk, nota per la sua moderna fabbrica di macchine agricole Altaiselmach, è specializzata anche in macchine per il prosciugamento del terreno; Krasnojarsk vanta industrie tessili, meccaniche e cartiere oltre a fabbriche di tessuti artificiali.

In un paese esteso come la S. il problema delle comunicazioni è di fondamentale importanza; uno sforzo notevole è stato compiuto per migliorare la rete ferroviaria, che si è sviluppata in rapporto a quella grande spina dorsale che è la Transiberiana, che unisce Mosca a Vladivostok (km 9340), che fu tutta raddoppiata e in gran parte elettrificata. Gli altri grandi tronchi ferroviarî, di cui alcuni di recente costruzione, sono: la Turkestan-Siberia (Turk-Sib); la SudSiberiana, di recente costruzione, che unisce il bacino di Kuzneck con i centri industriali degli Altai e dell'Asia Centrale, da Magnitogorsk a Barnaul; la Bajkal-Amurskaja Magistral′, che, staccandosi dalla Transiberiana, raggiunge Komsomol′sk sull'Amur, e termina a Nikolaevsk sul canale di Tataria. È in costruzione la Transasiatica, che dalla arteria Turk-Sibmchi penetra nel Sinkiang cinese (Alma Ata-Urumchi-Lanchow). Nel 1954 è stata inaugurata la linea diretta Mosca-Pechino, di oltre 9000 km, attraverso la Mongolia.

Notevole importanza ha sempre avuto nella Siberia la rete fluviale; i fiumi della S. sono per lunghi tratti navigabili: si sono progettati nuovi grandi canali; fra questi il Gran Canale Siberiano, che dovrà collegare l'alto Ob′ con l'alto Enisej, con l'Angara, il lago Bajkal, il Chilok, il Šilka e l'Amur. Con tale grande canale, già in costruzione, si potrà, per via acquea interna, andare dal Mar Baltico al Pacifico.

Le vie marittime sono state migliorate nei tempi recenti; lungo la costa dell'Artico si svolge un regolare traffico, che si appoggia su nuovi porti: Dikson, Nordvik, Tiksi. Sul Mare del Giappone si affaccia Vladivostok, capolinea della Transiberiana.

Di scarsa importanza la rete stradale, che attende ancora una completa trasformazione delle scarse vie esistenti. Gran parte del traffico sia di passeggeri sia di merci è svolto da una perfetta rete di servizî aerei, che collegano l'oriente con l'occidente. Gli aeroporti sono numerosissimi. La rete aerea supererebbe i 25.000 km.

Bibl.: Aperçu de l'économie de l'URSS en 1953-54, Parigi, Présid. du Conseil, 1954 (Documentation française, Notes et études documentaires, nn. 1925 e 1926); V. A. Krotov, Ekonomičeskaia geografija vostotčnoj Sibiri v svet problemy Angarskogo Kompleksa, Mosca 1954; N. Baranski, Géographie économique de l'URSS, Mosca 1956.

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