ROGERS, Shorty

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

ROGERS, Shorty

Antonio Lanza

ROGERS, Shorty (pseud. di Rajonsky, Milton Michael)

Trombettista, arrangiatore e compositore di jazz statunitense, nato a Great Barrington (Massachusetts) il 14 aprile 1924. Compiuti gli studi musicali alla High School of Music & Arts di New York e perfezionatosi al conservatorio di Los Angeles con il celebre W. La Violette, nume tutelare di tutti i più raffinati esponenti del West Coast jazz, venne ingaggiato da W. Bradley (1942), militò nel gruppo di Red Norvo (1942-43), col quale nel 1945 partecipò al concerto, registrato, alla Town Hall di New York; altre incisioni di questo periodo sono quelle con C. Cole, col complesso di E. Swope e L. Tristano, nonché con i Kai's Krazy Cats diretti dal trombonista Kai Winding e di cui facevano parte S. Getz e S. Manne.

Nel settembre del 1945 entrò nell'orchestra di W. Herman, con la quale − tranne una breve permanenza nell'orchestra di C. Barnet − rimase fino alla fine del 1949. Per Herman arrangiò brani quali Steps, Igor, Nero's conception, Lemon drop e That's right, e compose Keen and peachy, Keeper of the flame e More moon. Nel gennaio passò nell'orchestra di S. Kenton, col quale restò sino al luglio del 1951, firmando altri brani fondamentali nella storia del jazz orchestrale moderno: Jolly Rogers, Round Robin, Art Pepper, Maynard Ferguson, Coop's solo e Viva Prado. L'8 ottobre 1951, alla testa dei Giants − un ottetto comprendente J. Graas (corno francese), G. Englund (tuba), Art Pepper (sax contralto), J. Giuffre (sax tenore), H. Hawes (piano), D. Bagley (basso) e S. Manne (batteria) −, registrò l'album Modern sounds, il manifesto del jazz californiano. Il punto di riferimento erano le incisioni del 1949-50 della Tuba band di M. Davis (Birth of the cool), specie per gli impasti timbrici, caratterizzati dall'impiego del corno francese e del basso tuba e dovuti alla mano dell'arrangiatore Gil Evans; ma la maniera di R. era resa meno intellettualistica dal ricorso a stilemi Kansas City, che conferivano più swing alla ritmica, e da una rilettura del bop in chiave meno concitata: una sapiente fusione di cool, bop e stile Kansas City che fondò un nuovo linguaggio, destinato a dominare la scena jazzistica degli anni Cinquanta. Tra i brani registrati spiccava un'ispirata versione di Over the rainbow dovuta a Pepper, Four mothers di Giuffre e, ovviamente, le scattanti composizioni del leader: Popo, Didi, Apropos e Sam and the lady. Negli anni Cinquanta R. fu uno dei personaggi più attivi nel campo del jazz: fece parte delle Lighthouse All Stars di H. Rumsey (1952-53), con le quali registrò due LP per la Contemporary; incise dischi di jazz californiano sperimentale con il settetto e il trio di S. Manne (1953 e 1954), nonché il celebre Collaboration west col vibrafonista T. Charles (1953). Successivamente divenne direttore musicale e produttore di due grandi case discografiche: l'Atlantic e la RCA (1955-56), scrisse una quantità di arrangiamenti per i migliori esponenti del West Coast e compose le colonne sonore di vari film: The glass wall (Il muro di vetro, 1953), The wild one (Il selvaggio, 1954), The man with the golden arm (L'uomo dal braccio d'oro, 1956), oltre alla serie televisiva Starsky & Hutch. Alla testa dei Giants − che nella migliore formazione comprendevano Giuffre, Manne, il pianista P. Jolly (o L. Levy) e il bassista C. Counce (o R. Peña) − incise dischi di alto livello, che ottennero un grandissimo successo di pubblico e di critica: e andranno citati almeno gli otto brani realizzati con l'organico dei primi Giants nel 1953 Bunny, Powder puff, The Pesky serpent, Pirouette, Morpo, Mambo del crow, Diablo's dance e Indian club; gli LP The swinging mr. Rogers e Wherever the five winds blow (1956); e inoltre Courts the Count (1954), Martians come back! e Way up there (1955), Blue express (1956), Portrait of Shorty (1957), Chances are it swings (1958), The wizard of Oz (1959), The swinging nutcracker (1960), eseguiti con formazioni allargate o con una big band; cui saranno da aggiungere alcune raccolte di recente compilazione relative a incisioni di questi stessi anni: The rarest (1952-54), Martians stay home! (1955) e Clickin' with Clax (1956). Con un quintetto co-diretto con Bud Shank, R. ha inoltre inciso (1954) un disco di sue composizioni, considerato tra le più felici realizzazioni del West Coast.

All'inizio degli anni Sessanta R. si ritirò praticamente dalle scene, limitandosi a lavorare negli studi cinematografici. La stagione aurea del jazz californiano era ormai tramontata; già da qualche anno, infatti, Los Angeles non era più il centro del jazz e la scena era dominata dagli hard-boppers di New York e di Detroit, esponenti di una linea espressionistica del tutto antitetica a quella raffinatamente manieristica dei californiani. Con il revival del West Coast verificatosi nella seconda metà degli anni Settanta, R. ricomparve in pubblico, esibendosi in Inghilterra (1982) ed effettuando numerose tournées in Giappone e in Europa alla testa dei West Coast Giants, coi quali ha registrato vari LP, tra cui Yestarday, today and forever (1983).

Trombettista (e flicornista) assai personale, R. trae dal suo strumento una voce esile e un fraseggio essenziale fondato sulla frequente iterazione di brevi frasi melodiche; come arrangiatore, è uno dei migliori della storia del jazz.

Bibl.: J. Goldberg, Jazz masters of the Fifties, New York 19832; R. Gordon, Jazz West Coast, Londra 1986; A. Tercinet, West Coast Jazz, Marsiglia 1986.

TAG

Corno francese

Los angeles

Inghilterra

Art pepper

Basso tuba