SHANGHAI

Enciclopedia Italiana (1936)

SHANGHAI (A. T., 99-100)

Giovanni Vacca

Città della Cina, situata a 31° 14′ lat. N. e 121°29′ long. E.

Il nome attuale risale al Medioevo (dinastia Sung) e significa: dominare, soprastare (shang) il mare (hai), poiché l'antica prefettura di Hua-t'ing hsien, che comprendeva l'attuale territorio della città, possedeva un'intendenza delle navi mercantili d'alto mare. Nei secoli XII e XIII era un mercato (chen). Sotto i Mongoli, nel 1292, fu eretta in prefettura (hsien). Le antiche mura della vecchia città cinese, lunghe 5 km. e mezzo, costruite verso il 1550 per difendere la città dalle scorrerie dei Giapponesi, stabilitisi nell'isola di Tsungming, furono abbattute nel 1911. Accanto alla città cinese sorsero le concessioni europee, circondate alla loro volta da sobborghi cinesi, fomiando complessivamente "la più grande Shanghai". Poche città al mondo hanno un retroterra tanto ricco e popoloso; Shanghai è il porto e il mercato delle popolazioni che abitano il bacino del fiume Yang-tze (200 milioni di ab.). Essa occupa un posto centrale tra i porti della Cina del N., della Cina del S. e del Giappone. È il porto più comodo per il commercio con l'America Settentrionale e con l'Europa. È stato infine ed è ancora un luogo di rifugio durante i disordini e le lotte civili della Cina. Shanghai ha una triplice funzione, commerciale, culturale e industriale.

La popolazione (compresi i sobborghi) era stimata a 300 mila abitanti nel 1608; a 250 mila nel 1870 (di cui 75 mila nelle concessioni inglese e francese); raggiungeva nuovamente 300 mila ab. nel 1900, sorpassava un milione nel 1910. Nel 1930 superava i tre milioni, cioè 500 mila nella concessione francese, un milione nella concessione internazionale e un milione e 700 mila nella città cinese e sobborghi. La città ospita 30 mila Russi e circa 30 mila Giapponesi; essa per popolazione è la sesta citta del mondo, dopo New York, Londra, Tōkyō, Berlino e Chicago. Se la Cina avrà pace, Shanghai è destinata a un rapido accrescimento. L'espansione della città avviene verso la foce del Hwan-pu, giungendo fino alla sponda destra del Yang-tze kiang.

Il clima di Shanghai è più freddo che nell'interno, poiché la pianura non la protegge in alcun modo dai venti. La temperatura media del gennaio è di 3°,3, quella del luglio e dell'agosto di 26°,8. La minima temperatura media dell'anno è di −7°, la minima temperatura registrata di −12°; i giorni più freddi sono al principio di febbraio. I primi geli si verificano alla fine di novembre e gli ultimi al principio di marzo. La neve cade in media sei giorni l'anno. La caduta totale annua della pioggia è di 1147 mm. e i giorni di pioggia sono 132. Sono specialmente piovosi i mesi da giugno a settembre.

Il padre Lazzaro Cattaneo da Sarzana vi fondava durante la sua residenza dal 1608 al 1610, una florida comunità cristiana, con 200 convertiti, cresciuti rapidamente fino a 20 mila.

Nel 1842, durante la guerra dell'oppio, la città fu occupata per 4 giorni dal generale inglese sir William Parker. Col trattato di Nanchino, nel 1842, la città fu aperta agli stranieri. La concessione inglese fu aperta il 17 novembre 1843. Nel 1845 le esportazioni e importazioni raggiunsero un quinto di quelle di tutta la Cina; nel 1851 circa la metà. Il 6 aprile 1849 sorgeva la concessione francese, tra quella britannica e la città cinese. Nel 1855, durante l'insurrezione dei Tai-ping, la concessione francese fu accresciuta per la difesa prestata contro i ribelli. Le concessioni francese e inglese divenivano il rifugio di migliaia di Cinesi. Nello stesso anno la città cinese, caduta nelle mani dei Tai-ping, fu bombardata da due navi francesi. Nel 1860 gli alleati anglo-francesi combattevano a un tempo l'esercito imperiale e i Tai-ping. Soffocata questa insurrezione, la concessione americana (sorta verso il 1850) fu incorporata nel 1853 con quella britannica in un'unica concessione internazionale, la quale comprese successivamente anche gli altri stranieri.

Dal 1900 al 1902 truppe francesi, inglesi, tedesche e giapponesi sbarcarono nella città durante l'insurrezione dei Boxers.

Nel gennaio 1925 Shanghai fu minacciata durante i conflitti tra gli eserciti in lotta di generali cinesi. Fu difesa allora da truppe europee, tra le quali 450 marinai italiani. Nel marzo-aprile 1927, durante la guerra civile che condusse il partito nazionalista all'occupazione della città cinese di Shanghai, le concessioni furono difese da forze internazionali, tra cui un distaccamento italiano. Il 28 gennaio 1932 un conflitto tra le truppe giapponesi e l'esercito regolare cinese s'iniziò nel sobborgo di Cha-pei, della città cinese, confinante con il settore della concessione internazionale ove risiedono in gran parte i Giapponesi. Dopo una tregua, dal 29 gennaio al 20 febbraio 1932, ricominciò l'attacco giapponese, lungo una linea dal sobborgo di Cha-pei fino al villaggio di Wu-sung, sul fiume Yang-tze. Due divisioni cinesi resistettero all'attacco. Dopo un bombardamento aereo e navale che distrusse un intero quartiere della città cinese, le truppe cinesi si ritirarono il 4 marzo a 20 km. dalla città. Il 30 marzo si negoziò un accordo, firmato il 5 maggio, col quale le truppe giapponesi si ritiravano dalla città. L'incendio in seguito al bombardamento, in cui vi furono decine di migliaia di morti, distrusse una parte della grande casa editrice Commercial Press; vi perirono opere rare e preziose. La città risorse rapidamente negli anni successivi.

Il porto di Shanghai è uno degli otto maggiori porti del mondo per tonnellaggio d'entrata e anche il principale centro bancario della Cina. Delle venti banche estere che hanno sede a Shanghai, diciannove, tra cui una italiana, sono situate nella concessione internazionale, al pari delle 39 banche moderne cinesi e di 70 su 77 banche del vecchio tipo cinese. Le altre banche estere sono nella concessione francese. La zecca cinese, forse la più grande zecca d'argento del mondo, è pure a Shanghai. Il valore dei terreni nelle concessioni straniere da 50 milioni di tael nel 1900, salì a 200 milioni nel 1920 e a 600 milioni nel 1930.

A Shanghai converge il 45% del commercio cinese. Le esportazioni di Shanghai, che ammontavano nel 1912 a 375 milioni di tael, salivano a 499 milioni nel 1929, e a 534 milioni nel 1930. Nel 1932 si stimavano a 250 milioni di sterline i capitali britannici investiti nella città.

Lo sviluppo della città è avvenuto superando straordinarie difficoltà. Essa riposa sopra uno strato di terreno fangoso depositato dal fiume Yang-tze con uno spessore di almeno 300 m. al disopra di un letto roccioso, sulla riva sinistra del fiume Whang-poo (pronuncia dialettale, con ortografia inglese, del cinese Hwang-pu, il "fiume" pu, "giallo" hwang), in origine un canale, oggi un breve, ma imponente affluente dello Yang-tze. Il Hwang-pu è stato recentemente scavato fino alla profondità di circa 9 m., per permettere l'accesso alla città delle grandi navi; è ora intrapresa l'opera di approfondire un banco di sabbia che ostacola ancora, verso la foce, l'accesso dal mare nel Fiume Giallo.

Aree industriali si estendono lungo le due rive del fiume per 27 km. di banchine e ponti galleggianti. A causa dell'insufficienza dei mezzi meccanici di scarico, si scarica altresì per mezzo di chiatte in mezzo al fiume. La vita cinese si addensa nelle tre parti della città, ma è più intensa nella concessione internazionale, la cui arteria principale, chiamata il Bund, si svolge sulla sinistra del fiume.

Fin dal 1890 Shanghai era illuminata a luce elettrica, e aveva da varî anni telegrafo, telefono, gas, acqua potabile, corse di cavalli, regate, esposizioni di fiori, teatri, giornali quotidiani cinesi, inglesi, americani, francesi, e numerose case editrici cinesi, le quali durante il cinquantennio hanno dato enorme diffusione alla letteratura cinese e alla conoscenza dell'Occidente.

Shanghai è tuttora il più ricco centro di produzione della seta e del cotone. Nelle tessiture di seta e nelle filande sono occupati 50 mila operai e 100 mila in quelle di cotone.

La città possiede imponenti edifici moderni, tra cui un albergo a quindici piani nella concessione francese (60 m. di altezza), sedi di grandi banche, l'ufficio centrale delle dogane, grandi alberghi di tipo americano, adiacenti a case cinesi di vario tipo.

La città ha musei, scuole superiori, università, biblioteche, giardini pubblici. Pochi sono gli edifici antichi. Notevole la "pagoda dei fiori del dragone" che risale secondo la tradizione a tempi remoti e che fu completamente ricostruita nel 1411 e radicalmente restaurata nel 1900; si ricorda anche il tempio dell'uomo di stato Li Hung-chan (1823-1901), con un monumento in bronzo.

Sono importanti gli edifici appartenenti alle missioni cattoliche; vi risiedette, dopo il padre Lazzaro Cattaneo, il siciliano padre Francesco Brancato, che vi visse più di trent'anni e vi morì nel 1671. Vi risiedettero pure, dopo il risorgimento delle missioni cinesi, i due vescovi italiani Lodovico de Besi, veronese, e F. Saverio Maresca, napoletano. Tra i missionarî più illustri è da annoverare il padre Angelo Zottoli valente sinologo. Zi-ka-wei (pronuncia dialettale di Hsu-chia hui) è un vasto complesso di edifici sviluppatosi dal 1849 in poi, accanto al sepolcro di Hsü Kwang-chi, che fu primo ministro in Cina, allievo e amico di Matteo Ricci, e uno dei primi cristiani cinesi. A Zi-ka-wei si trovano due osservatorî astronomico e meteorologico, una biblioteca, un museo di storia naturale e un'università (Aurora), diretti dai padri gesuiti.

Bibl.: D. Bartoli, La Cina, II, Roma 1666; M. Ricci, Opere storiche, I, Macerata 1911, p. 596; L. Nocentini, Nell'Asia Orientale, Firenze 1894; An Official Guide to Eastern Asia, IV: China, Tōkyō 1915, p. 227; G. Lanning e S. Couling, The History of Shanghai, Shanghai 1928; Ch. B. Maybon, Histoire de la Concession Française de Changhai, Parigi 1929; R. Joüon, Géographie de la Chine, 3ª ed., Shanghai 1932, p. 72; A. Viollis, Changhai et le destin de la Chine, Parigi 1933; G. B. Cressey, China's geographic Foundations, New York 1934, pp. 301-309.

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