Shale gas

Lessico del XXI Secolo (2013)

shale gas


<šèil ġäs> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Gas naturale, in prevalenza metano, imprigionato in rocce metamorfiche sedimentarie, chiamate scisti argillosi o argilliti (shale). Per quanto riguarda lo sfruttamento come risorsa energetica, lo s. g. appartiene al gas considerato non convenzionale (v. ): gli shale, che si trovano nel sottosuolo tipicamente a profondità variabili tra 1000 m e 4000 m, costituiscono nella fattispecie sia la roccia madre sia il reservoir del gas e sono caratterizzati da permebilità molto bassa; per l'estrazione della risorsa è necessario pertanto applicare specifiche tecniche di perforazione idraulica (v. ) in pozzi orizzontali. Nei primi anni del 21° secolo si è assistito negli Stati Uniti a un considerevole aumento della produzione di s. g., che non era stato previsto in termini quantitativi. Lo sviluppo economico e industriale delle tecnologie di perforazione, la dinamicità del settore dell'upstream petrolifero USA, stante il declino della produzione nazionale di gas naturale convenzionale, hanno favorito l'incremento repentino della produzione di s. g., dai volumi prossimi allo zero del 2000 ai 130 Gm3 del 2011, assicurando al Paese l'autonomia metanifera e una drastica diminuzione del prezzo del gas. Le risorse statunitensi di s. g. sono ingenti (circa 100 Tm3) e se ne prevede l'ulteriore aumento di produzione nei prossimi venti anni. Su scala mondiale, si rileva una distribuzione geografica alquanto omogenea di questa risorsa (stimata complessivamente tra 300 e 400 Tm3), come peraltro avviene più in generale per il gas non convenzionale, con punte di disponibilità in Cina e India (circa 100 Tm3), America latina (circa 60 Tm3), Medio Oriente e Nord Africa (circa 70 Tm3), Russia (circa 20 Tm3). Al di fuori degli Stati Uniti, lo sviluppo intensivo e diffuso di s. g. è tuttavia condizionato da alcuni fattori critici: in primo luogo l'impatto ambientale dei processi estrattivi, che richiedono la perforazione di numerosi pozzi, l'utilizzazione di notevoli quantitativi d'acqua e comportano rischi di inquinamento delle falde e di interferenza con la sismicità locale (fattori di particolare rilievo nelle aree ad alta densità di popolazione, come in Europa); inoltre, rispetto alla produzione di gas convenzionale, la maggiore incertezza rispetto alla previsione della produzione dei giacimenti nella durata del progetto minerario (le portate di gas da singolo pozzo diminuiscono dell'80% dopo due anni, sono relativamente basse a regime; lo sviluppo del giacimento necessita della continuità dell'attività di perforazione).