Seul

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Seul

Katia Di Tommaso

La tigre asiatica globalizzata

Come molte città delle ‘tigri asiatiche’ – i paesi di recente industrializzazione nell’Asia orientale – anche Seul, a prima vista, presenta caratteri urbani ben poco orientali. Quello che colpisce subito è l’enorme numero di grattacieli, di automobili, di luci, cioè la modernità occidentale. Poi ci si rende conto che proprio questa è la globalizzazione, e che Seul ne è uno degli esempi più evidenti

Capitale del Sud

Capitale della Corea del Sud, Seul (in coreano Sŏul) è una città grandissima e moderna, molto industrializzata e dall’aspetto decisamente occidentale.

Quasi un coreano su quattro vive a Seul (9.854.000 abitanti nella città, ma molti di più nell’area urbana intorno), a metà della penisola di Corea e quindi a breve distanza dal confine che separa le due Coree. Si tratta di un confine ancora oggi ermeticamente chiuso. Questa prossimità non consente nessun contatto con la Corea del Nord: al contrario, è sentita dagli abitanti di Seul come una costante minaccia, data la forte militarizzazione della frontiera, e per il ricordo delle gravi distruzioni che la città subì nel corso della guerra di Corea (1950-53), quando la capitale fu occupata e il governo dovette trasferirsi altrove.

La città è sorta lungo il corso del fiume Han, sul versante occidentale della penisola coreana, a una quarantina di chilometri di distanza dal Mar Giallo, probabilmente nel 1° secolo a.C.; a lungo venne contesa fra i tre regni che allora si dividevano la penisola.

Dal 1392 all’Ottocento fu la capitale del regno – e poi impero – di Corea. Quando il Giappone, nel 1910, conquistò il paese – sottoponendolo a un regime coloniale molto duro – la città fu scelta come sede dell’amministrazione giapponese, e tale rimase fino alla sconfitta subita dal Giappone nel 1945. Fu allora che il nome prese la forma attuale di Seul, mentre sotto i Giapponesi la città era nota come Kyŏngsŏng, e in precedenza come Chŏson, nomi che alludevano sempre alla sua funzione di capitale.

Divenuta (1948) capitale della Corea del Sud, Seul riprese a svilupparsi solo dopo il 1953, in seguito alla fine della guerra di Corea e dopo la prima ricostruzione urbana. Soprattutto in conseguenza dei forti investimenti statunitensi si ebbe una prima fase di intensa industrializzazione: produzioni alimentari, tessili, chimiche, meccaniche. Si realizzò un grande porto moderno a Inch˘on, che è lo sbocco al mare di Seul e oggi è collegato con una metropolitana alla capitale.

Dalla Corea al mondo intero

Una nuova fase prese avvio con l’arrivo di capitali giapponesi, che rapidamente sostituirono quelli statunitensi. Le industrie di Seul, generalmente impianti piccoli e medi, producevano componenti e semilavorati per le industrie giapponesi, ormai molto ben piazzate sui mercati mondiali della meccanica, dell’ottica, della chimica e di altri settori. Un’ultima fase – quella attuale – ha poi visto aumentare il numero di aziende con produzioni autonome: i settori più sviluppati sono il tessile, l’automobilistico e l’elettronico. Il porto di Inch˘on è stato ancora potenziato e, su un’isola nei suoi pressi, nel 2001 è stato aperto un nuovo aeroporto internazionale, che affianca quello di Kinpo.

L’abbondanza di manodopera dotata di una buona istruzione, ma poco costosa e debolmente sindacalizzata, permette alle imprese industriali di Seul di mantenere bassi i prezzi di vendita dei prodotti, e quindi di competere con le imprese giapponesi, europee e americane. La città, così, è diventata sede di moltissime multinazionali, spesso di grandi dimensioni.

Notevole importanza anche economica ha poi l’insieme delle attività amministrative e di quelle commerciali; ma è soprattutto il settore finanziario ad avere avuto il maggiore impulso, facendo di Seul una delle principali ‘piazze’ del mondo.

A causa del forte popolamento della città, però, il governo coreano ha proposto di spostare le funzioni di capitale in una città più piccola, proposta che per il momento non è stata accolta.

Malgrado le dimensioni, stupisce che Seul abbia addirittura una trentina di istituti universitari e centinaia di istituti scolastici superiori; moderne sono le attrezzature sportive e davvero estese le aree verdi che sono state create tutt’intorno alla città: sei grandi parchi, compreso un vasto bosco, che hanno anche lo scopo di impedire che Seul continui a ingrandirsi in tutte le direzioni. Molti sono anche i musei, mentre delle antiche costruzioni rimane ben poco: due porte dell’antica cinta di mura e qualche edificio molto restaurato.

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