SESTINO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

Vedi SESTINO dell'anno: 1966 - 1997

SESTINO (Sestinum)

A. Talocchini

Centro abitato antico, situato sopra una collina, nell'alta valle del Foglia (l'antico Pisaurus), alla confluenza del torrente Seminico e costituisce una propaggine sul versante adriatico della provincia di Arezzo. Nelle fonti antiche è ricordato soltanto da Plinio (Nat. hist., iii, 114) con un accenno ai Sestinates nella VI Regione (Umbria) della ripartizione augustea.

Per l'età neo-eneolitica, del Bronzo e la prima Età del Ferro si hanno solo alcuni trovamenti sporadici, che non ci permettono di tratteggiare la preistoria di questa zona della valle tiberina.

Tracce di sepolcreti etruschi della fine del VI sec. a. C., trovati nelle vicinanze di Lucimburgo, presso S., testimoniano la penetrazione degli Etruschi nell'alta valle del Foglia, nella loro espansione verso l'Adriatico attraverso i valichi dell'Appennino. Viene così accertata l'esistenza di un centro etrusco anteriore al municipium attestato dalle fonti epigrafiche latine.

L'importanza strategica dei valichi appenninici tra l'alta valle del Tevere ed il versante adriatico, deve essere stata notevole durante le lotte fra Etruschi e Galli e in seguito, nella loro alleanza contro Roma. Il municipium di S. molto probabilmente è stato creato sul precedente oppidum sorto per ragioni militari, durante la seconda guerra punica, per costituire uno dei punti di difesa dell'Appennino, tra Ariminum e Arretium, ed un baluardo contro la minaccia di una invasione cartaginese.

Solo attraverso i documenti archeologici e le numerose epigrafi si può ricostruire la vita del municipium, dai primi anni dell'Impero fino al IV sec. d. C. Si sa, da alcuni titoli onorarî, che il municipium Sestinate era ascritto alla tribù Clustumina. Se ne conoscono le magistrature (IV vir quinquennalis; aedilis quinquennalis iuredicundo; quaestor); il senato (ordo decurionum); il popolo (plebs urbana con i suoi curatores); i sacerdozi (flamen; augur; seviri augustales); le corporazioni (patronus collegi centonariorum; schola collegi fabr (?); e varî uffici pubblici minori. Tra i pochi titoli epigrafici di carattere sacro, uno, dedicato al dio Romolo, testimonia il culto di Romulus Quirinus nel municipio Sestinate e ciò è in accordo con la sua origine militare.

Un numero considerevole di basi di statue e di tavole onorarie dedicate agli imperatori Claudio, Tito, Adriano, Antonino Pio, M. Aurelio, Faustina iunior, Settimio Severo, Treboniano Gallo, Costanzo testimonia l'intensa vita urbana di Sestino.

Tra le famiglie più note del municipium si trova menzionata la famiglia dei Voluseni, di origine aretina, che dalle epigrafi risulta molto in auge nell'ultimo periodo della Repubblica e nel I sec. dell'Impero.

Tra i materiali archeologici, che comprendono suppellettili varie, provenienti da tombe; sculture e frammenti architettonici; monete e testi epigrafici su basi, cippi, lastre ed are funerarie, ve ne sono alcuni di notevole interesse come il rilievo, sul grande blocco architettonico in travertino, con la scena ritenuta di martirio cristiano nell'arena del circo.

La maggior parte dei materiali archeologici ed epigrafici di S. è conservata nel locale Antiquarium.

Bibl.: E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze 1833-1846, s. v.; E. Bormann, C. I. L., XI, 2, Roma 1888, p. 884; Philipp, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 1884, s. v. Sestinum; G. Maetzke, Sestinum. Italia Romana Municipî e Colonie, S. II, vol. I, Roma 1940 (con bibliografia completa); id., in Not. Scavi, 1942, p. 54-65; id., in Not. Scavi, 1955, p. 32-37.

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