Servizi segreti

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

servizi segreti

Silvia Moretti

Operare nell’ombra per carpire informazioni riservate

Sin dai tempi più antichi gli Stati hanno cercato di raccogliere informazioni dentro e al di fuori del paese per ricavarne vantaggi in campo militare, economico o politico. Attualmente i servizi di informazione e sicurezza, i cosiddetti servizi segreti, operano per conto delle rispettive nazioni al fine di garantirne la sicurezza e la stabilità interna e internazionale

Una duplice funzione

I servizi informativi di sicurezza rispondono a una duplice finalità: quella di acquisire informazioni su Stati o gruppi terroristici esteri potenzialmente pericolosi per la sicurezza del paese e quella di esercitare funzioni repressive e di controllo sulle attività sovversive interne. Fin dai tempi più antichi gli Stati hanno cercato di carpire informazioni a loro utili per avvantaggiarsene. Lo storico greco Erodoto nel terzo libro delle sue Storie racconta che il re persiano Dario I per conquistare Babilonia ricorse allo stratagemma di infiltrare un suo uomo, Zopiro, nella città, ottenere la fiducia degli abitanti e poi conquistarla. Per una spia, infatti, condizione necessaria per il successo è conquistarsi la fiducia dei nemici che si vogliono sconfiggere.

Altro tipo di funzione – di controllo all’interno – aveva l’apparato spionistico ideato da Cosimo I de’ Medici nella Firenze del Cinquecento: in città tutti avevano paura di tutti e nessuno osava più parlare del duca, neanche per lodarlo. Questo tipo di apparato repressivo conoscerà un’ampia diffusione nei regimi totalitari del 20° secolo: nella Germania dell’Est comunista, per esempio, operava la polizia segreta della Stasi. Circa un abitante su ottanta lavorava per questa potentissima struttura, che era in grado di controllare e condizionare l’esistenza di chiunque.

Da spie dilettanti ad agenti segreti

Fu soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale che nacquero o si svilupparono le più importanti strutture di intelligence (termine con il quale si intende la raccolta e l’analisi delle informazioni segrete). Nel 1947 negli Stati Uniti nacque la CIA (Central intelligence agency «Agenzia centrale per le informazioni»), protagonista di numerose operazioni segrete in America Latina e in Medio Oriente per combattere il comunismo e condizionare gli equilibri politici.

Anche il temibilissimo servizio segreto sovietico, il KGB (Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti «Comitato per la sicurezza dello Stato»), nato con il nome di Čeka già nel 1917, fu attivissimo negli anni della guerra fredda quando riuscì a reclutare al suo servizio alcuni giovani studenti inglesi dell’Università di Cambridge.

Particolarmente efficiente si è dimostrato il servizio segreto israeliano – il celebre Mossad – che nel 1960 organizzò la cattura in Argentina del criminale nazista Adolf Eichmann e nel 1976 mise in atto un’operazione di salvataggio di un aereo partito da Tel Aviv e dirottato a Entebbe, in Uganda. Da allora nessun aereo in arrivo o in partenza da Israele è stato più dirottato.

Gli sviluppi nel campo delle comunicazioni e dell’informatica hanno reso sempre più sofisticate le tecniche di spionaggio: localizzazioni satellitari, microspie ultrasottili e telecamere che riescono a ‘vedere’ attraverso i muri hanno sostituito i vecchi metodi basati sull’ingegnosità umana. Tra questi ultimi ne sopravvive ancora qualcuno, come la dead letter («lettera morta»), un modo per scambiare informazioni nascondendo il materiale in fessure dei muri, in un libro conservato in una biblioteca o in un pacchetto di sigarette buttato in un cestino.

Il caso italiano

Nel nostro ordinamento, con la legge nr. 801 del 1977, il compito di dirigere e coordinare l’attività di tutti i soggetti che operano nell’ambito dei servizi informativi e di sicurezza è attribuito al presidente del Consiglio dei ministri. Questo al fine di tutelare le istituzioni democratiche dello Stato e di impedire che i servizi segreti, come successo negli anni Sessanta, potessero condizionare la vita del paese, rendendosi responsabili di azioni sovversive e di tentativi di colpi di Stato.

La legge del 1977 ha istituito il SISMI (Servizio d’informazioni per la sicurezza militare) e il SISDE (Servizio d’informazioni per la sicurezza democratica). Al primo sono affidati compiti di controspionaggio all’estero e compiti informativi per la sicurezza militare; al secondo sono assegnati i compiti informativi a tutela della sicurezza interna delle istituzioni.

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