Cofferati, Sergio

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Sindacalista italiano (n. Sesto ed Uniti, Cremona, 1948). Tecnico alla Pirelli Bicocca di Milano dal 1969, iniziò l'attività sindacale nel 1974 come delegato di fabbrica. L'anno successivo entrò a far parte della segreteria milanese del sindacato chimici (Federazione italiana lavoratori chimici e affini, FILCEA), di cui, divenuto dirigente nazionale (1978), fu eletto segretario generale nel 1988. Membro della segreteria nazionale della CGIL dal 1990, dal giugno 1994 al sett. 2002 ricoprì la carica di segretario generale. Durante la sua direzione la CGIL proseguì il dialogo con le forze istituzionali e imprenditoriali ribadendo tuttavia la centralità del sindacato, quale soggetto di rappresentanza autonoma dei lavoratori, nella definizione delle politiche sociali ed economiche del paese. C. promosse quindi una ferma opposizione alle proposte di tagli alla spesa sociale avanzate dal governo Berlusconi (maggio 1994-genn. 1995) e raggiunse un accordo con i successivi governi Dini (genn. 1995-maggio 1996) e Prodi (maggio 1996-ott. 1998) sui temi della previdenza. Nel corso del suo mandato si fece interprete delle riserve della CGIL rispetto ad alcune proposte economiche e fiscali, avanzate dai governi di centrosinistra, ai quali il sindacato ha sollecitato interventi strutturali per sostenere lo sviluppo e l'occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno, mostrandosi nello stesso tempo disponibile a una maggiore flessibilità del lavoro nelle aziende e a una più articolata politica contrattuale. Dopo la formazione del governo Berlusconi (giugno 2001) ribadì con forza l'opposizione della Confederazione verso una riduzione della spesa sociale e una incontrollata liberalizzazione del mercato del lavoro. Negli anni della sua direzione, la CGIL rivolse un'attenzione crescente anche al lavoro interinale e agli immigrati. Al termine del mandato, C. tornò a lavorare alla Pirelli. Nel giugno 2004 venne eletto sindaco di Bologna, supportato da una coalizione che univa le forze dell'Ulivo, dell'Italia dei Valori e di una nutrita rappresentanza del mondo dell'associazionismo e dei movimenti, carica che ricoprì fino al 2009, anno in cui venne eletto al Parlamento europeo nelle fila del PD, rieletto nel 2014. Nel 2015 si è presentato alle primarie del PD per l'elezione del Presidente della Regione Liguria, vinte da R. Paita, e dopo aver denunciato delle irregolarità ha abbandonato il PD. Successivamente è stato tra i promotori della formazione politica Sinistra italiana. Nel 2018 è stato candidato alla Camera dei deputati nella lista di Liberi e uguali, non risultando eletto. Nel 2023 è rientrato nel Partito democratico.

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