Sequoie

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

sequoie

Laura Costanzo

Conifere giganti e antichissime

Le sequoie sono alberi dal fusto dritto e altissimo. Le loro foglie hanno la forma di un piccolo ago o di una piccola squama. Portano coni maschili e femminili su individui diversi. Alcune sono più alte, altre più grosse di diametro o più longeve. Nel secolo scorso è stata trovata in Cina l’unica specie rimasta di un genere di sequoia che si credeva estinto da milioni di anni: un vero e proprio fossile vivente

Alcune caratteristiche comuni

Tra le Conifere, oltre agli abeti, ai larici, ai pini o ai cipressi, sono comprese anche le sequoie, note soprattutto perché sono alberi giganteschi, alcuni alti fino a 120 m. Hanno un fusto che può raggiungere un diametro di 15 m con foglie a forma di ago o di squama. Sono considerate tra gli alberi più longevi perché alcuni esemplari vivono anche fino a 4.000 anni. Originarie dell’America Settentrionale si trovano spontanee o coltivate soprattutto nell’emisfero boreale. I botanici le definiscono piante dioiche, nelle quali gli organi maschili e quelli femminili si trovano su individui diversi: alcuni individui, cosiddetti maschili, portano coni lignificati che contengono sacche polliniche; altri, femminili, sono provvisti di coni che, una volta avvenuta la fecondazione, portano semi talvolta provvisti di ‘ali’.

Il nome di questi alberi deriva dall’inventore dell’alfabeto cherokee, Sequoiah (vissuto a cavallo tra il 18° e il 19° secolo), figlio di un bianco e di una donna della tribù indiana Cherokee, che contribuì a promuovere la conservazione della cultura della sua tribù.

La sequoia più alta, la più grossa, la più longeva

Uno degli alberi più alti del mondo (arriva fino a 125 m) è la sequoia della California (Sequoia sempervirens). La sua chioma ha la forma di una piramide negli individui più giovani mentre è più irregolare in quelli più vecchi. Le foglie appiattite e a forma di ago sono persistenti perché non cadono durante la stagione sfavorevole. Il fusto è dritto e rivestito da una corteccia spessa, spugnosa e fessurata. Una caratteristica che la distingue è quella di generare nuovi individui attraverso i polloni che spuntano dalla base del tronco. Cresce sul versante costiero delle montagne della California e dal suo tronco di colore rosso si ricava un legname molto pregiato.

L’albero mammut (Sequoiadendron giganteum), invece, è uno degli alberi più grossi (per diametro) del mondo. È anch’esso sempreverde e ha foglie dalla forma simile a piccole squame che danno alla chioma una colorazione verde scuro.

Vive spontaneo in California ad altitudini comprese tra 1.500 e 2.400 m dove forma foreste di ampiezza limitata nei parchi nazionali della Sierra Nevada. È famoso per la sua longevità tanto che alcuni esemplari possono raggiungere addirittura quattro mila anni come la sequoia detta del generale Sherman, alta 85 m. L’albero mammut, tuttavia, si trova coltivato anche nei parchi o nei giardini botanici europei dove spicca per le sue dimensioni.

La straordinaria opportunità di ammirare un fossile vivente

Uno degli alberi più antichi tra le sequoie è il genere Metasequoia, quella che sembra essere stata la conifera più diffusa in America Settentrionale dalla fine dell’era Mesozoica (tra 250 e 66 milioni circa di anni fa) a gran parte dell’era Cenozoica (da 66 a 1,6 milioni di anni fa) e di cui sono noti resti fossili in Eurasia e in America Settentrionale.

Era considerata una pianta estinta finché, con grande stupore, nel 1944 se ne trovò in Cina un esemplare vivente di dimensioni gigantesche sul quale la popolazione locale aveva costruito un tempio. Sempre in Cina, nei pressi del Fiume Azzurro, pochi anni dopo sono stati ritrovati altri esemplari di Metasequoia, ciò che rimaneva di una foresta un tempo molto più estesa. È stato possibile così diffondere questi alberi nei giardini botanici e nei parchi di varie parti del mondo, fornendo l’opportunità di ammirare esemplari di questo fossile vivente. La sua chioma è piramidale e le sue foglie, verdi e appiattite, in autunno si colorano di rosso per poi cadere insieme ai rami più piccoli.

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