Seminare

Enciclopedia Dantesca (1970)

seminare

Domenico Consoli

- " Spargere il seme " sul terreno o altro luogo adatto alla germinazione. Il verbo è adoperato da D. quasi sempre con valore estensivo o metaforico: oh ammirabile e benigno seminatore, che non attende se non che la natura umana li apparecchi la terra a seminare (Cv IV XXI 12), dove la terra è l'anima in cui Dio depone il seme della carità e della grazia.

In Cv III VII 13 suoi atti… fanno amore disvegliare e risentire là dovunque è de la sua potenza seminata per buona natura, si allude alla trasformazione in atto, per opera di soavi reggimenti femminili, delle potenze d'amore " infuse " nei cuori gentili. Il termine torna poi più volte nel corso della lunga discussione sulla nobiltà, dono elargito da Dio alle anime ben disposte: quelli ne li quali vera nobiltà è seminata (I IX 8); l'umana bontade… in noi... da la natura seminata e che ‛ nobilitade ' chiamare si dee (IV I 7); e anche XXI 13, XXII 4, XXV 13.

Con ‛ si ' passivante, in Cv IV XXV 1 la maggiore parte de l'amistadi si paiono seminare in questa etade prima, cioè: appare chiaro che la maggior parte delle amicizie vengono seminate (e allignano) nell'adolescenza.

Di sapore schiettamente scritturale e intonato, secondo lo stile consueto dei testi sacri, a un fatto di esperienza umile e comune (basti ricordare la frase di Matteo nella parabola del seminatore: " Qui seminat bonum semen, est filius hominis ", 13, 37) l'uso del verbo volto a indicare la predicazione, la diffusione della parola evangelica e quindi della fede: la vera credenza, seminata / per li messaggi de l'etterno regno (Pg XXII 77); tu intrasti povero e digiuno / in campo, a seminar la buona pianta / che fu già vite e ora è fatta pruno (Pd XXIV 110); quelle arche ricchissime che fuoro / a seminar qua giù buone bobolce (XXIII 132); Non vi si pensa quanto sangue costa / seminarla [la divina Scrittura] nel mondo (XXIX 92). Con riferimento al seme umano, in Fiore CCXXX 11 la semenza ch'i' avea portata, / quand'ebbi arato, sì la seminai, e, al participio presente sostantivato, in Cv IV XXI 7 la disposizione del seminante puote essere migliore e men buona (cfr. § 4).

Sta per " disseminare sparsamente ", in Detto 467 seminati son chiari / i buon' amici chiari.