Sembene

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Regista cinematografico e scrittore senegalese di lingua francese e wolof (Ziguinchor, Casamance, 1923 - Dakar 2007). Pescatore, emigrato in Francia dove fu muratore, soldato, portuale e segretario generale delle associazioni di lavoratori neri in Francia, autodidatta, ha pubblicato romanzi e novelle caratterizzati da un vigoroso realismo e da una forte critica sociale di impronta marxista: Le docker noir (1956); O pays mon beau peuple (1957); Les bouts de bois de Dieu (1960; trad. it. Il fumo della savana, 1991); Le mandat (1965; trad. it. 1978); Véhi-Ciosane, (1965; trad. it. Vehi Ciosane ossia Bianca-Genesi, 1979); Le dernier de l'Empire (2 voll., 1981); Niiwam et Taaw (1987, racconti). Dopo studi di cinematografia a Mosca, si è dedicato al cinema, realizzando cortometraggi e lungometraggi in cui ha analizzato la storia e le condizioni del suo paese attraverso figure e simboli propri dell'immaginario africano; tra i suoi film più noti, spesso tratti da suoi romanzi: La noire de... (1966); Mandabi (1968), primo lungometraggio a soggetto girato in una lingua africana; Emitai (1971); Xala (1974); Ceddo (1977); Camp de Thiaroye (1988); Guelwaar (1992); Faat Kiné (2000). In Moolaadé (2004, premiato a Cannes) ha raccontato la pratica della circoncisione femminile.

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