Selgiuchidi

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Dinastia turca musulmana, che nel sec. 11° riunì sotto il suo dominio la Persia, la Mesopotamia, parte dell’Asia Minore e la Siria, e sulla fine di quel secolo si spezzò in vari rami tra loro indipendenti. Capostipite della dinastia fu l’emiro Toghrul Beg, nipote dell’eponimo Salgiūq, che formò un principato in Persia e, a Baghdad, ricevette dal califfo l’investitura sultanale (1055). Il movimento di conquista continuò sotto Alp Arslān (1063-72) e Malikshāh (1072-92), noti insieme a Toghrul con il nome di Grandi Selgiuchi (v. .). Dopo la morte di Malikshāh scoppiò la guerra civile e alcuni rami della famiglia S. ottennero una indipendenza di fatto in diverse regioni dell’impero. La linea principale conservò comunque ancora per alcuni decenni una formale supremazia. La serie dei Grandi Selgiuchi termina con il sultano Sangiar (1117-57); i suoi discendenti (Selgiuchi dell’Iraq) costituirono uno dei vari rami in cui si spezzò l’Impero. Questi rami secondari, oltre ai S. dell’Iraq, che dominarono il paese fino al 1194, sono: i S. del Kirmān, sino al 1186; i S. di Siria, stabilitisi a Damasco sino al 1109 (1117 ad Aleppo); il ramo dei S. d’Asia Minore, o di Iconio o di Rūm, fondato da Sulaimān ibn Qutlumish, che nel 1077 ebbe dall’imperatore Michele VII la cessione definitiva delle regioni conquistate in Asia Minore e iniziò una dinastia mantenutasi sino circa al 1300.

Il dominio selgiuchide ha avuto grande importanza per la storia dell'Islam e di tutta l'Asia Anteriore. In seno all'islamismo segnò il consolidamento dell'ortodossia sunnita contro i moti sciiti, che avevano trionfato in Egitto con i Fatimidi e che si svilupparono poi in forma clandestina con gli ismailiti. Contemporaneamente, esso consacrò lo stabilirsi dell'egemonia etnica turca sull'elemento arabo nelle regioni orientali del mondo musulmano, fornendo all'Islam quelle energie fresche che gli permisero di resistere all'urto delle Crociate. Ma i S. seppero anche assimilare e dare ulteriore impulso alla cultura musulmana, arabo-persiana, che in ambedue le lingue ebbe alle loro corti grande sviluppo. Una grande fioritura monumentale e artistica accompagnò in Persia, Iraq e Asia Minore l'epoca selgiuchide, con caratteri stilistici particolari nell'architettura e nelle decorazioni. Ebbero sviluppo anche la calligrafia (scrittura tonda naskhī), la miniatura (Baghdād), l'arte dei metalli (Mossul), la ceramica (ar-Rayy), la produzione vetraria (Aleppo).

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