Marburgo, Scuola di

Dizionario di filosofia (2009)

Marburgo, Scuola di


Fondata da H. Cohen, prof. a Marburgo dal 1873 al 1912, ha avuto come principali esponenti oltre allo stesso Cohen, Natorp e Cassirer. L’apporto filosofico più notevole della Scuola di M., che ha esercitato una vasta influenza sul pensiero tedesco, specie nella seconda metà del sec. 19° e nei primi decenni del 20°, è un’interpretazione del kantismo in senso antipsicologistico che si risolve essenzialmente in una ricerca delle condizioni logico-trascendentali della scienza. Sensibilità e intelletto non appaiono più così nettamente distinti come nell’originaria formulazione kantiana e il problema della cosa in sé tende a essere risolto vedendo in essa il limite ideale di un processo di determinazione dell’oggetto da parte del pensiero. Le ricerche della scuola si estendono anche ai campi dell’estetica e dell’etica; particolarmente notevole il tentativo di interpretare in senso socialista il kantismo – riformando, al tempo stesso, il materialismo storico mediante l’etica kantiana – a opera di Karl Vorländer (Kant und der Sozialismus, 1900; Kant und Marx: ein Beitrag zur Philosophie des Sozialismus, 1926) e Staudinger. Ma già in Cohen e Natorp era accentuato il momento sociale all’interno della ricerca etica. Importanti sono anche gli studi storico-teorici condotti dalla scuola secondo un orientamento prevalentemente filosofico-metodologico (➔ anche neokantismo).