Capéce, Scipione

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Umanista e giureconsulto napoletano (Napoli 1480 - ivi 1551); prof. di diritto civile a Napoli, fu presidente dell'Accademia Pontaniana. L'adesione alle dottrine religiose di J. de Valdés e B. Ochino gli valse (1543) la destituzione da consigliere del Sacro regio consiglio e il bando. È noto un suo poema, De principiis rerum (1546), d'imitazione lucreziana per quanto rivolto contro la dottrina atomistica, che fu assai lodato dal Bembo.

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