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Dizionario di Economia e Finanza (2012)

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Materiale da eliminare perché inutile o di scarsa qualità. ● Lo s. di produzione, o s. di lavorazione, è il quantitativo di pezzi lavorati o semilavorati che viene eliminato perché non rispecchia la qualità aziendale desiderata (➔ anche qualità) o perché il materiale non è consono o le quote reali non riflettono quelle progettuali. L’avvento della crisi energetica e la necessità di fornire servizi compatibili con il protocollo di Kyoto (➔ Kyoto, protocollo di), le direttive europee e la sostenibilità economica, hanno favorito lo sviluppo delle tecnologie di trasformazione e recupero dei materiali di s., trasformandoli in risorsa per la produzione di energia e riducendo al contempo i costi di smaltimento e l’impatto di quest’ultimo sull’ambiente. ● Accanto ai materiali di s. hanno assunto rilevanza energetica anche le biomasse, derivanti da s. di varia natura (agricoli, biologici, di legname ecc.), da s. di lavorazione o da coltivazioni dedicate. Più in particolare, le biomasse di s., attraverso il processo anaerobico, possono essere utilizzate per la produzione di biogas, che viene impiegato per ottenere energia termica e/o elettrica, separatamente o in cogenerazione, o introdotto nella rete del gas come biometano. L’impiego delle biomasse ai fini energetici limita il rilascio di nuova anidride carbonica, principale responsabile dell’effetto serra (➔ anche emissione in atmosfera).

Il termine  è usato anche in statistica con riferimento a diverse grandezze, quali la deviazione standard (➔), o scarto tipo, o scarto quadratico medio  (➔ anche dispersione).