SCARABEIDI

Enciclopedia Italiana (1936)

SCARABEIDI (lat. scient. Scarabaeidae; volg. scarabei, maggiolini, pillolari, stercorarî, cetonie, ecc.)

Athos Goidanich

Grande famiglia d'Insetti Coleotteri Lamellicorni (v.), di forme, statura e colori diversissimi, comprendendo, oltre a specie piccole, quelle più grandi dell'ordine, spesso riccamente ornate di processi corniformi. I costumi variano notevolmente e alcune specie presentano manifestazioni istintive molto elevate.

Fra i coprofagi gli Scarabaeus, venerati dagli antichi Egiziani come simbolo del dio Sole (Héprer; v. scarabeo), sono i notissimi rotolatori di pallottole di sterco, ch'essi sotterrano per nutrirsene oppure, con materiale più scelto, per costruire, in tane apposite, le "pere" della medesima sostanza nelle quali si svilupperanno le larve; la parte più stretta della pera contiene, in una piccola celletta, l'uovo. I Copris invece immagazzinano a piccoli brandelli la suddetta materia in una camera scavata dai due sessi insieme; la femmina ne forma un'unica "pagnotta" con la quale poi si fabbrica 4-5 pere, ciascuna con un uovo; su queste essa vigila, senza allontanarsi e senza prender cibo, fino alla nascita dei figli, insieme ai quali poltiglia cadaverica, si modellano certi rutilanti Phanaeus sud-americani. Le grosse costruzioni argillose e sferiche di alcuni Heliocopris e Catharsius indiani furono prese dai primi scopritori per antiche palle di cannone in pietra. I Geotrupes (v. geotrupi) hanno abitudini meno complicate per l'approvvigionamento dei figli. Sono notevoli però gli affini Typhoeus, in cui i due sessi collaborano nella costruzione del nido: la femmina scava profondissime gallerie (lunghe fino a un metro e mezzo); il maschio (munito sul dorso del torace di tre potenti corna dirette in avanti) asporta faticosamente l'abbondante materiale di scavo, poi va in cerca di escrementi ovini e li fa cadere, sminuzzati con le zampe, in fondo alla galleria, dove la compagna prepara un "salsicciotto" che alimenterà la larva. Comportamenti molto più semplici hanno gli Onthophagus (v. ontofago), gli Aphodius, ecc. Qualche specie del gruppo è ospite delle formiche (Onthophagus myrmecophilus), qualche altra attacca piante vive, come i Lethrus dannosi alla vite. I Trox si cibano di sostanze animali decomposte e secche.

Fitofagi sono i Sericini, i Melolontini (v. maggiolino), i Rutelini, gli Hoplini, i Dinastini, i Valgini, i Trichiini e i Cetoniini, che allo stato di larva vivono a spese di radici, di legno cariato o di materie vegetali decomposte, mentre gli adulti divorano tutti gli organi teneri epigei delle piante: comunissimi da noi i Maggiolini e le Anomala sulle gemme, le dorate Cetonia e le villose Tropinota sui fiori, le cupree o nere Potosia sui frutti. Uguale biologia hanno gli enormi Goliathus e i vistosissimi Dinastini, cornuti e splendenti, dei paesi tropicali. Mirmecofili sono certe larve di Cetonie e gli adulti di Cremastocheilus.