SARAGOZZA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

Vedi SARAGOZZA dell'anno: 1966 - 1997

SARAGOZZA (sp. Zaragoza)

A. Balil

Città della Spagna che corrisponde all'antica Colonia Immunis Caesar Augusta fondata da Augusto coi veterani della Legio X Gemina dopo le guerre cantabriche. La nuova città fu stabilita vicino l'indigena Salduba o Salduie di cui alcuni abitanti avevano avuto la cittadinanza da Pompeo Strabone nei tempi della guerra di Asculum. Anche nella odierna pianta di S. si riconosce l'impianto della città determinato dalle mura del basso Impero (ben conservate nel convento di S. Giovanni di Gerusalemme e nella piazza del Pilar) ma che circoscrivono un'area urbana abbastanza simile, se non esattamente, alla pianta della città dell'alto Impero.

Scavi nell'interno della città non sono stati effettuati, ma sono molti i ritrovamenti fortuiti. Di speciale interesse sono i mosaici, del III e IV sec. d. C. in generale, tra cui i più importanti sono quelli raffiguranti il trionfo di Dioniso (Madrid, Museo Archeologico), Orfeo e le belve, la toletta di Venere, lotta tra Pan ed Eros ecc. Più scarse le sculture (tra cui il gruppo di due ninfe oggi al Museo Mares di Barcellona), ma numerose le iscrizioni (interessante l'iscrizione di Porta Romana in dialetto sud-italico). Nelle vicinanze e sobborghi si conoscono ruderi di ville (presso S. Engracia, barrio de las Tenerias, ecc.), il ponte medievale sull'Ebro è costruito su fondamenta romane. In genere i materiali si conservano nel locale museo di Belle Arti. Nella chiesa di S. Engracia (fuori la città romana) si mantiene il culto ai martiri della persecuzione di Diocleziano. La chiesa medievale è sorta senza dubbio su una necropoli cristiana. Si conservano sarcofagi paleocristiani, forse prodotti in una officina locale, dato l'impiego non del marmo ma dell'alabastro dei dintorni di Saragozza.

Bibl.: J. Galiay, La dominatiòn romana en Aragón, Saragozza 1946, passim (elenco di dati non sempre dovutamente interpretati); A. Abbad, Catalogo Monumental de España, Saragozza 1957 (segue in genere il Galiay), A. Beltrán, in Archivo Español de Arqueología, XXIII, 1950, p. 497 ss.; A. Balil, in Zephyrus, XI, 1960, p. 179 ss. (sulle mura del basso Impero); G. Bovini, I sarcofagi paleocristiani della Spagna, 1954, p. 229 ss. Mosaici: A. Balil, Corpus Musivum Hispanicum (in stampa).

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