Saragozza (sp. Zaragoza) Città della Spagna nord-orientale (666.129 ab. nel 2008), nell’Aragona, capoluogo dell’omonima provincia. È situata a 200 m s.l.m. sulla destra dell’Ebro, alla confluenza dei fiumi Huerva e Gállego, al centro di una fertile piana irrigua che contrasta con l’aridità della regione circostante. Situata 250 km a O di
Centro celtiberico, con Augusto divenne una colonia romana con il nome di Caesaraugusta (23 a.C.). Occupata dagli Svevi (452) e dai Visigoti (466 ca.), verso il 714 passò agli Arabi, che la chiamarono Saraquṣtaḫ. Nell’11° sec. S. diventò la capitale di uno dei più importanti Stati sorti dopo la dissoluzione del califfato di
La parte più antica della città conserva il caratteristico tracciato dell’insediamento romano: tutto attorno a essa, ma in particolare a S e a O, si è verificato lo sviluppo urbano in età moderna. A N, oltre il fiume, è il quartiere dell’Arrabal, collegato alla città da un antico ponte di pietra e da uno più moderno di ferro, centro intorno a cui sono cresciute le principali aree industriali.
Oltre al teatro romano, si ricordano: la cattedrale, 11° sec., ricostruita in forme gotiche dal 14° al 16° sec. (decorazioni di stile mudéjar); il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar, iniziato nel 1681 su progetto di F. Herrera (altare maggiore di
Provincia di S. (17.274 km2 con 955.323 ab. nel 2008) Comprende un vasto territorio a N e a S del corso medio dell’Ebro. Il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche e da scarsità di precipitazioni: ne consegue un paesaggio arido, eccetto che per alcune fertili vallate e per le huertas irrigate lungo l’Ebro. Fra i prodotti agricoli, particolare importanza ha la barbabietola da zucchero, coltivata insieme con i cereali, la canapa, la vite e l’olivo; l’allevamento del bestiame (specie ovino) è considerevole. Le principali industrie riguardano la lavorazione dei prodotti agroalimentari.