Saragozza

Enciclopedia on line

(sp. Zaragoza) Città della Spagna nord-orientale (666.129 ab. nel 2008), nell’Aragona, capoluogo dell’omonima provincia. È situata a 200 m s.l.m. sulla destra dell’Ebro, alla confluenza dei fiumi Huerva e Gállego, al centro di una fertile piana irrigua che contrasta con l’aridità della regione circostante. Situata 250 km a O di Barcellona, è uno dei più importanti nodi ferroviari della Spagna. Massimo centro commerciale dell’Aragona, è sede di industrie metalmeccaniche, tessili, chimiche, alimentari ed elettroniche. Ospita una famosa università (15° sec.), numerose istituzioni culturali e un’accademia militare.

Centro celtiberico, con Augusto divenne una colonia romana con il nome di Caesaraugusta (23 a.C.). Occupata dagli Svevi (452) e dai Visigoti (466 ca.), verso il 714 passò agli Arabi, che la chiamarono Saraquṣtaḫ. Nell’11° sec. S. diventò la capitale di uno dei più importanti Stati sorti dopo la dissoluzione del califfato di Cordova, retto sino al 1110 dai Banū Hūd. Passata agli Almoravidi, nel 1118 fu conquistata da Alfonso I d’Aragona e divenne il centro della vita politica dello Stato aragonese-catalano. La decadenza iniziò nel 16° sec. quando, costituitosi il regno di Spagna, S. restò soltanto capitale dell’Aragona. Ostile a Filippo II, perse molte sue libertà; al fianco di Carlo d’Austria durante la guerra di successione spagnola, fu privata da Filippo V dei diritti che le aveva lasciato Filippo II. Durante la guerra d’indipendenza, resistette per due mesi (22 dicembre 1808 - 21 febbraio 1809) all’assedio dei Francesi.

La parte più antica della città conserva il caratteristico tracciato dell’insediamento romano: tutto attorno a essa, ma in particolare a S e a O, si è verificato lo sviluppo urbano in età moderna. A N, oltre il fiume, è il quartiere dell’Arrabal, collegato alla città da un antico ponte di pietra e da uno più moderno di ferro, centro intorno a cui sono cresciute le principali aree industriali.

Oltre al teatro romano, si ricordano: la cattedrale, 11° sec., ricostruita in forme gotiche dal 14° al 16° sec. (decorazioni di stile mudéjar); il grandioso tempio di Nostra Signora del Pilar, iniziato nel 1681 su progetto di F. Herrera (altare maggiore di D. Forment, 1511; pitture di F. Goya); S. Paolo (13° sec., campanile di stile mudéjar), S. Michele e S. Maria Maddalena (15° sec.), S. Engracia (facciata rinascimentale), S. Carlo (eretta dai gesuiti nel 1570, modificata nel 1723), S. Ildefondo (1661). Tra gli edifici civili: Aljafería, palazzo dei re d’Aragona (15° sec.), conserva parti dell’antica residenza degli emiri (11° sec.); Lonja (borsa, 1551), in stile gotico e plateresco; palazzo della Maestranza (1547); Audiencia (1551).

Provincia di S. (17.274 km2 con 955.323 ab. nel 2008) Comprende un vasto territorio a N e a S del corso medio dell’Ebro. Il clima è caratterizzato da forti escursioni termiche e da scarsità di precipitazioni: ne consegue un paesaggio arido, eccetto che per alcune fertili vallate e per le huertas irrigate lungo l’Ebro. Fra i prodotti agricoli, particolare importanza ha la barbabietola da zucchero, coltivata insieme con i cereali, la canapa, la vite e l’olivo; l’allevamento del bestiame (specie ovino) è considerevole. Le principali industrie riguardano la lavorazione dei prodotti agroalimentari.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE
TAG

Guerra di successione spagnola

Barbabietola da zucchero

Califfato di cordova

Alfonso i d’aragona

Carlo d’austria