São Tomé e Príncipe

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Stato (São Tomé e Príncipe) insulare dell’Africa equatoriale, nel Golfo di Guinea, formato dall’isola di São Tomé, dall’isola di Príncipe e da alcuni isolotti disabitati.

Caratteri geoeconomici

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L’isola maggiore è São Tomé (836 km2 con 131.633 ab. nel 2001) situata in prossimità dell’equatore, di fronte alle coste del Gabon. Montuosa e di origine vulcanica, raggiunge la massima altezza nel Pico de São Tomé (2024 m). Il clima, di tipo equa;toriale, consente lo sviluppo di foreste pluviali, in parte asportate per far posto a piantagioni di cacao.

Gli abitanti dello Stato discendono in buona parte da schiavi importati dall’Angola e dalle Isole del Capo Verde al tempo della colonizzazione portoghese. Si concentrano per oltre il 95% nell’isola maggiore, la cui città omonima, centro principale dell’isola e capitale, contava 57.000 abitanti nel 2005. Il tasso di incremento demografico (3,1% nel 2009) è tra i più alti del mondo. Oltre al portoghese, lingua ufficiale, è correntemente usato un idioma creolo-portoghese. Religione dominante è quella cattolica.

Atti;vità economica pressoché esclusiva è l’agricoltura, incentrata soprattutto sulla coltivazione del cacao, la cui produzione viene totalmente esportata; diffuse sono pure le colture del caffè, della palma da olio, della palma da cocco e delle arachidi, i cui prodotti concorrono anch’essi all’esportazione. Tale tipo di economia è fortemente esposto ai rischi derivanti da fenomeni naturali (avversità atmosferiche) e da cause economiche (come, per es., le fluttuazioni dei prezzi dei prodotti d’esportazione sui mercati internazionali). Introiti importanti provengono dalla pesca, soprattutto dalla vendita di licenze, nelle proprie acque territoriali, a flotte di paesi stranieri. Il settore secondario è scarsamente articolato: le poche industrie presenti nel paese producono sapone, bibite analcoliche, birra e manufatti. Per favorire l’afflusso di capitale estero, dal 2000 nell’area della Baia das Agulhas, nell’isola di Príncipe, è stata istituita una zona franca.

Storia

Le due isole furono raggiunte dai Portoghesi nella seconda metà del 15° sec. e utilizzate come base per il commercio di schiavi fra l’Angola e il Brasile; seguirono poi le vicende delle altre colonie africane del Portogallo. Nel 1951 S. divenne provincia d’oltremare; un Comitato di liberazione costituitosi nel 1960, si trasformò nel 1972 nel Movimento di Liberazione di São Tomé e Príncipe (MLSTP). Favorita dalla fine della dittatura in Portogallo, nel 1975 fu proclamata l’indipendenza ed entrò in vigore una Costituzione di tipo presidenziale, che sancì il ruolo dirigente del MLSTP, partito unico di ispirazione marxista. Alla presidenza della Repubblica fu nominato M. Pinto da Costa.

A partire dalla metà degli anni 1980, il peggioramento delle condizioni economiche indusse il governo ad avvicinarsi ai paesi occidentali nella speranza di ottenere aiuti economici e nel 1990 fu adottata una Costituzione multipartitica. Il decennio successivo vide il paese impegnato nella difficile ricerca della stabilità politica: crisi di governo, un tentativo di colpo di Stato, tensioni tra i vari organi istituzionali, in particolare un complicato e aspro conflitto tra presidente della Repubblica e governo, ne contrassegnarono il percorso. La situazione di conflitto tra il presidente (espresso nel 1991, 1997 e 2001 dalla coalizione centrista) e il governo (maggioranza relativa al MLSTP nel 1994, 1998 e 2002) è continuata fino al 2006, quando sia il presidente della Repubblica F. de Menezes sia il governo sono stati espressione della coalizione centrista. Alle presidenziali dell'agosto 2011 a Menezes è subentrato nella carica l'economista M. Pinto da Costa.

Nel 2012 tre partiti di opposizione si sono uniti in un voto di sfiducia per far cadere la maggioranza di governo di P. Trovoada del partito Azione democratica indipendente (ADI); nel mese di dicembre è entrato in carica il nuovo governo, guidato da G. Arcanjo Ferreira Da Costa del MLSTP, cui è nuovamente subentrato Troboada a seguito delle elezioni politiche dell’ottobre 2014 alle quali l'ADI ha ricevuto la maggioranza assoluta dei consensi (3 su 55 seggi dell'Assemblea nazionale, contro i 16 aggiudicatisi dal MLSTP e i 5 andati ai liberal-conservatori del Partito di convergenza democratica, PCD), riconfermato nella carica dopo le consultazioni dell'ottobre 2018 e dell'ottobre 2022.

Alle presidenziali tenutesi nel luglio 2016 si è affermato l'ex premier E. Carvalho, che ha ottenuto il 49,8% dei consensi contro il 24,8% aggiudicatosi da Pinto da Costa, essendo riconfermato vincitore anche al secondo turno svoltosi il mese successivo, dopo l'annullamento del voto da parte della commissione elettorale, e subentrando nella carica a da Costa. Le consultazioni del luglio 2021 hanno registrato al primo turno l'affermazione con oltre il 39% dei voti di C. Vila Nova del partito ADI, seguito dall'ex premier G. Posser da Costa (21% dei consensi), che ha sconfitto al ballottaggio svoltosi nel mese di settembre, subentrando nella carica al presidente uscente Carvalho.

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