Flaviano, santo

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1. Patriarca di Antiochia (320 circa - 404); come presbitero, insieme a Diodoro (poi vescovo di Tarso), avversò il vescovo ariano Leonzio e rianimò i fedeli durante gli esilî del vescovo ortodosso Melezio, di cui divenne successore, non volendo aderire all'altro gruppo ortodosso di Paolino; onde lo scisma continuò, finché F. (398) fu riconosciuto da Roma. Dei suoi scritti si hanno solo frammenti; festa, 27 settembre. 2. Patriarca di Costantinopoli dal 446 (m. 449); in un sinodo (448) condannò il monofisita Eutiche, che fu però riabilitato nel cosiddetto "brigantaggio di Efeso" ove F. stesso fu deposto e maltrattato, così da morire poco dopo; ma si era appellato al papa s. Leone Magno, che gl'indirizzò il famoso Tomus ad Flavianum, in cui è affermata, contro l'eresia di Eutiche, la duplicità di natura del Cristo, tesi ribadita nel concilio di Calcedonia (451), che riabilitò F. e lo proclamò martire; festa, 18 febbraio.

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