SANTIAGO de Compostela

Enciclopedia Italiana (1936)

SANTIAGO de Compostela (San Giacomo di Compostella; A. T., 39-40)

José F. RAFOLS
Giuseppe CARACI Nino CORTESE

Città della Spagna, capoluogo di partido Judicial nella provincia di La Coruña, e metropoli religiosa della Galizia. Sorge su un ripiano isolato a 228 m. s. m., al centro di uno dei distretti più squallidi della regione. Nel Medioevo meta di uno dei più frequentati pellegrinaggi del mondo cristiano, e (con la fondazione dell'università avvenuta nel 1522) uno dei centri intellettuali e commerciali più attivi della penisola, iniziò la sua decadenza con lo spostarsi dei traffici verso la costa, che si venne accentuando dopo il 1800; conservò tuttavia importanza come sede episcopale e per i suoi istituti di istruzione. Lo sviluppo delle industrie (distillerie, alimentari, tessili) è di poco conto, data la lontananza dai centri di produzione e di consumo e gl'insufficienti mezzi di comunicazione (solo una ferrovia la lega a Pontevedra). La popolazione è quasi stazionaria da secoli: 24 mila ab. nel 1900, 25 mila nel 1930 (coi sobborghi).

La città conserva il suo aspetto severo e quasi triste, con palazzi e case massicci (di regola in granito), vie fiancheggiate da portici e piazze silenziose. La sua animazione in tempo di pellegrinaggio (25 luglio) è ancora intensa.

Monumenti. - La cattedrale, incominciata nel 1073-1078 e terminata, nelle parti essenziali, nel 1128, ha pianta a croce latina con tre navate, transetto, deambulatorio e cappelle absidali. La vòlta della navata maggiore è a botte. Sulle navatelle, con vòlte a crociera, corre una galleria con vòlta a mezza botte, particolare che ha fatto pensare a un'imitazione di Santa Fe de Conques non essendovi nella Penisola Iberica alcun precedente di tale struttura. Nella costruzione intervenne un maestro Bernardo, di nazionalità ignota, e un maestro Matteo, di Galizia. Questi nel 1188 costruiva il nartece occidentale, detto "portico de la Gloria", coperto con vòlte a crociera, con portale a tre vani. Il vano centrale è bipartito e ha l'archivolto adorno delle figure dei Ventiquattro Seniori dell'Apocalisse, seduti e disposti a raggiera, e il timpano con la figura dell'Eterno Padre circondato dai simboli degli evangelisti e da arcangeli, mentre nel pilastro centrale spicca la figura di S. Giacomo. Anche alle colonne che fiancheggiano i tre vani sono addossate statue. Alla facciata meridionale sono annessi il chiostro, costruito tra il 1521 e il 1580, in stile gotico fiorito; la porta detta "de las Platerías", opera del principio del sec. XII; e la torre dell'orologio, al cui corpo gotico furono aggiunti altri corpi, e una cupola con lanterna, balconate e torrette dall'architetto Domingo Antonio de Andrade (morto nel 1712); al quale succedette nella direzione dei lavori del fastoso ornato esterno Fernando Casas y Novoa, autore della parte inferiore della facciata, detta "del Obradoiro", eseguita nel 1738-1747, con scalinata, due alte torri a base quadrata e corpi piramidali disposti lateralmente al corpo principale coronato da un frontone acuto.

Nel lato settentrionale della cattedrale la porta detta "de la Parroquia" fu eseguita nella seconda metà del secolo XVIII dall'architetto neoclassico Ventura Rodríguez. Nell'interno gli stalli furono scolpiti da Juan de Ávila nel 1606, i pulpiti da Juan Celma nel 1563. Nella cappella delle reliquie si conserva un ostensorio plateresco (1544) di Antonio de Arfe; e nella sala capitolare quarantaquattro arazzi lavorati nella Spagna, in Italia e nelle Fiandre.

L'Ospedale Reale, costruito da Enrique de Egas nel 1501-1511, è di stile plateresco con reminiscenze ogivali, come il transetto della chiesa annessa, la lanterna e i portali festosamente fantastici. Il collegio Fonseca, dove ha sede in parte l'università, è del sec. XVI con ricca facciata e un cortile del Rinascimento di tipo castigliano, ma con elementi proprî dell'arte popolare locale. Il palazzo vescovile, opera del periodo di transizione dei secoli XII e XIII, è interessante anche per la distribuzione degli ambienti. La sala principale è rettangolare, divisa in sei sezioni coperte da vòlte a crociera molto incavate, le cui nervature poggiano su mensole ornate di scene di banchetti e feste di palazzo del sec. XIII con particolari veristicamente espressivi. La chiesa romanica di Santa María del Real del Sar, presso Santiago, a tre navate con vòlte a tutto sesto, ha un chiostro di un caratteristico gusto locale.

V. tavv. CLVII e CLVIII.

Storia. - Al tempo di Alfonso II il Casto (prima metà del secolo IX) scopertosi il corpo dell'apostolo S. Giacomo, sul posto si trasferirono i vescovi di Iria: così, intorno al suo sepolcro, costruito dal vescovo Teodomiro, sorse un nuovo centro che nel secolo seguente assunse anche il nome di Compostella, corruzione, secondo il Flórez (in España sagrada), di Iacobum Apostolorum, o di campus stella, dalla stella che avrebbe indicato il luogo dove era il santo. Sede di concilî (810, 862, 899), dotato di una basilica da Alfonso III il Grande, da alcuni sovrani, come Sancio e Bermudo II, prescelto per la propria incoronazione, presto acquistò grande importanza. Ma intorno al 968 fu preda dei Normanni che, sbarcati sulle coste orientali della penisola, lo saccheggiarono dopo aver ucciso il vescovo Sisnando. E poi nel 997 fu distrutto da al-Mansūr, che rispettò soltanto il sepolcro dell'apostolo. L'opera di ricostruzione, iniziata da Alfonso VI, fu condotta innanzi con grande alacrità da Diego Gelmírez, il maggiore vescovo che abbia avuto la diocesi. Politico abilissimo, ebbe parte predominante nella vita dello stato; amministratore della diocesi dal 1094 e vescovo dal 1100, usò tutti i mezzi per accrescere l'importanza della sua sede, procurandole le reliquie di altri santi, assicurandole piena indipendenza con la sua promozione ad arcivescovado, iniziando la costruzione dell'attuale cattedrale, che ebbe una scuola floridissima. Ma già da molti anni Santiago era divenuta meta di grandi pellegrinaggi, ché dal tempo di Alfonso II data la sua "cofradia o hermandad de cambiadores". Per rendere sicuro il viaggio il re Sancio el mayor di Navarra aveva ordinato la costruzione di una strada che dai Pirenei giungesse a Nájera; sin dal 1061 Fernando I aveva fatto erigere nel paese un albergo per i pellegrini, fra questi ve n'erano di tedeschi, greci, armeni, e nelle saghe scandinave la Galizia era chiamata Jacobsland. Poi l'afflusso divenne enorme; Santiago fu uno dei luoghi più popolari della cristianità, e famoso si rese il "camino de Santiago" che univa Barcellona a Padron sull'Atlantico; incrociava con le strade di Francia e della Spagna meridionale e centrale, ed era dotato di rifugi e di ospedali.

Per l'Ordine di Compostella, v. compostella.

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