PRASSEDE, santa

Enciclopedia Italiana (1935)

PRASSEDE, santa

Carlo Cecchelli

, Secondo gli Atti di S. Pastore (documento agiografico fantasioso e non più antico del sec. V), S. Prassede e S. Pudenziana sarebbero state figlie del nobile Pudente, il quale, morta sua moglie, trasformò la propria casa del Vico Patricio in un "titolo". Morto anche Pudente, il prete Pastore, insieme con P. e Pudenziana, favorito da papa Pio I, avrebbe ampliato il titolo erigendovi accanto un battistero. Avendo più tardi l'imperatore Antonino comandato che i cristiani rimanessero nelle proprie case, segregandosi dal restante popolo, si narra che le due sorelle si chiudessero nel titolo; e qui morì Pudenziana, che venne poi occultamente seppellita nel cemeterio di Priscilla sulla via Salaria. Quanto a P., vi si dice che a richiesta di lei papa Pio I trasformasse in basilica le terme di Novato quae iam in usum non erant, e le dedicasse col nome di S. Pudenziana. Queste terme di Novato da alcuni testi sono collocate "in vico Patricio", da altri "in vico Latericio" o Laterano. La basilica di S. Prassede, secondo i vecchi eruditi, si troverebbe invece sul luogo della casa di Pudente, e ivi P. avrebbe dormito su di una pietra, conservandovi, assecondata dalle sue ancelle, spugne intrise col sangue dei martiri.

La critica non ancora ha saputo veder chiaro in questo complesso di leggende. L'archeologia da parte sua riscontra: che la chiesa odierna di S. Pudenziana si estende in gran parte entro resti termali del sec. II-III e avvicina (dal tratto verso la facciata) i resti di un'abitazione del sec. II; che parecchi mattoni delle terme ed edifici annessi hanno il bollo delle figuline appartenenti ai Servilî Pudenti e attribuibili al sec. II; che la basilica di S. Prassede non è sul luogo dell'antico titolo, giacché Pasquale I (817-824) la ricostruì dove ora si vede in alium non longe demutans locum (Liber Pontif.); che il culto delle due sante appare associato e forse esse sono da riconoscere nelle due figure femminili del musaico di S. Pudenziana (inizî del sec. V); che infine gl'itinerarî del sec. VII indicano Pudenziana e Prassede come sepolte in un cubicolo del ricordato cemeterio di Priscilla.

Bibl.: I testi della leggenda in Bibliotheca hagiographica latina, 6920, 6988-91; cfr. poi F. Lanzoni, in Rivista di archeol. crist., II (1925), nn. 3-4; G. Mancini, in Atti del III Congresso di archeol. cristiana, Roma 1934, p. 196.