SAN PAOLO

Enciclopedia Italiana (1936)

SAN PAOLO (São Paulo; A. -r., 157-158)

Emilio Malesani

Città del Brasile, capitale dello stato omonimo (v.); sorge a 820 m. s. m., a 23°33′ di lat. S., sull'altipiano ondulato che dalla riva sinistra del rio Tieté risale leggermente in direzione di SE. verso la cresta della Serra do Mar. Situata quasi esattamente sul tropico del Capricorno, per effetto dell'altitudine ha un clima temperato umido di altipiano, con una temperatura media annua di 17°,6 (media del gennaio 20°,5, del luglio 14°,4), ma con escursioni assai sensibili tanto che si raggiunge il massimo di 34°,4 in dicembre e il minimo di −2° in agosto. Le precipitazioni abbondanti (mm. 1428 di media annua) cadono prevalentemente nel quadrimestre estivo da novembre a febbraio (più di mm. 800 complessivi), mentre sono scarse nel periodo invernale da maggio ad agosto (215 mm.).

S. Paolo ancora nel 1872, data del primo censimento, aveva superato di poco i 20.000 ab., ma la popolazione è andata rapidamente crescendo a partire dal 1880, a mano a mano che si è sviluppata la coltura del caffè ed ha quindi preso imponenti proporzioni il numero degli immigranti, specie italiani. Nel 1890 contava 65.000 anime, 240.000 nel 1900, 373.000 nel 1910 e 580.000 secondo l'ultimo censimento regolare del 1920. Secondo i calcoli degli uffici municipali nel 1932 la popolazione era di 962.295 ab. e superava il milione nel 1935, cosicché in 45 anni essa è divenuta 15 volte maggiore: aumento veramente eccezionale anche in America, e che può essere spiegato soltanto dalle condizioni geografiche della città, la quale si trova in posizione straordinariamente favorevole sia per mantenere ottime relazioni col porto di Santos attraverso la Serra do Mar, che è in questa sezione piuttosto bassa e ristretta, sia sopra tutto per irradiare verso l'interno dello stato e verso il Brasile centrale una rete vastissima di vie di comunicazione.

Il nucleo primitivo di S. Paolo si formò nella breve zona compresa tra due piccoli affluenti del Tieté, il Rio Tamanduatehy a oriente e il Rio Anhangabahú a ovest, corrispondente all'attuale centro commerciale, il famoso "Triangolo", ma la città si è ora estesa in tutte le direzioni: verso N. raggiunge ed oltrepassa il Tieté, verso E. e SE. protende lungo le linee ferroviarie di Rio de Janeiro e di Santos i quartieri popolari e industriali e in direzione di SO. e di O. allarga i quartieri signorili di residenza. La superficie occupata dalle costruzioni urbane è assai vasta anche per il prevalere delle case basse ad uno o due piani, e l'aspetto generale è piuttosto monotono: tuttavia, poiché l'altipiano su cui la città è costruita è lievemente ondulato e presenta un succedersi di dolci pendii e di poggi inframezzati da bassure e da conche, una certa varietà di scorci pittoreschi conferisce animazione al quadro complessivo e lo rende in alcuni punti assai gradevole. A tale effetto contribuiscono anche le oasi di verdura che interrompono la distesa delle case.

La parte più antica costituisce, come si è detto, il Triangolo, formato dalla Rua Direita e dalla Rua São Bento, che si incontrano ad angolo retto, e dalla Rua 15 de Novembro che segna come l'ipotenusa del triangolo, del quale si può considerare parte anche l'arteria Libero Badarú parallela alla São Bento. Vi si trovano concentrate le grandi case di commercio, i maggiori magazzini, le banche, le gioiellerie e i negozî di mode, gli uffici dei giornali, cioè i ritrovi del mondo degli affari e della società elegante, e quindi l'animazione vi è grandissima durante tutto il giorno. Subito ad occidente della Rua Badaró si allarga il parco Anhangabahú, che occupa la valle del fiumicello omonimo ora scomparso e al cui posto corre una bella strada asfaltata fiancheggiata da magnifiche aiole fiorite: sul margine orientale del parco si erge una serie di grandi palazzi, come il municipio e l'Automovel Club, mentre sul bordo opposto troneggiano il Teatro Municipale in stile barocco italiano con la facciata adorna di 32 colonne di granito rosa e l'albergo Esplanada, il più grande di S. Paolo, costruito per iniziativa di un gruppo di capitalisti italiani.

La valle del parco è attraversata dai due viadotti dello Chá e di Santa Ifigenia, che collegano al centro commerciale i quartieri occidentali. Presso il vertice sud-orientale del Triangolo, non lungi dall'incontro della Rua Direita con la Rua 15 de Novembro, sono raggruppati il Palazzo della presidenza dello stato e quelli dei ministeri dell'Interno, della Giustizia, dell'Agricoltura e della Finanza, e un poco più a sud, nella grandissima Piazza da Sé si eleva la fabbrica incompiuta della cattedrale.

Attorno al Triangolo si sono estesi in tutte le direzioni i varî rioni della metropoli. Ad oriente, oltre il Rio Tamanduatehy, che ora è completamente canalizzato e la cui valle già formata da zone mal drenate e malsane, è occupata da due parchi, il parco Varzea a nord col Palazzo delle industrie destinato a esposizioni industriali, e più a sud il grande parco Don Pedro II, si trovano i quartieri popolari di Pary, del Braz e di Mooca, dove vivono molti Italiani e dove sorgono numerosissimi stabilimenti industriali, la stazione del Nord, da cui partono i treni diretti alla capitale federale, e la Hospedaria dos Immigrantes che ha accolto le grandi masse degl'Italiani e degli altri Europeí venuti a fecondare col loro lavoro il territorio dello stato. Verso sud-est poi sono sorti i rioni Bexiga e Cambucy, mentre più lontani e di più recente sviluppo sono i quartieri meridionali di La Penha, Sant'Anna, Villa Marianna e Santo Amaro, quest'ultimo col lago artificiale dove ammarò il Santa Maria di De Pinedo. Infine si svilupparono a occidente i quartieri eleganti di Bõa vista, Consolação, Santa Cecilia e Campos Elyseos, dove in mezzo alla vegetazione lussureggiante, a parchi e a giardini bellissimi, si ergono le ville e i palazzi dell'aristocrazia paulistana, e a nord verso il Tieté i rioni de La Luz e del Bom Retiro. Tutti questi quartieri sono uniti al centro cittadino da grandi avenide, ampie strade alberate che consentono una rapida e intensa circolazione. Ricordiamo l'Avenida Rangel Pestana che dalla Piazza del Governo conduce al Braz, la Rua Florencio d'Abreu e l'Avenida Tiradentes che dalla Piazza São Bento corre sino al ponte grande sul Tieté, l'Avenida São João che dalla Rua Libero Badaró si dirige ai Campos Elyseos e l'Avenida Brig. Luiz Antonio che porta alla celebre Avenida Paulista, lunga più di due km., fiancheggiata da maestosi palazzi e da ville sontuose seminascoste da giardini ricchissimi, che col suo Trianon, col suo Belvedere e col suo giardino pubblico costituisce uno dei ritrovi più eleganti e più graditi della cittadinanza.

Numerose le piazze, alcune veri parchi, come quella della Repubblica, adorna di alberi, di aiole, di laghetti, altre intense di traffico come quella del Patriarca al principio della Rua Badaró, quella São Bento davanti al celebre convento dei benedettini, quella do Correio, dove sorge il grande palazzo della Posta centrale e il monumento a Giuseppe Verdi.

Mancano invero edifici antichi di valore storico e artistico, anzi le stesse costruzioni moderne sono soggette a continue trasformazioni. Hanno anche fatta la loro comparsa i grattacieli, il più imponente dei quali, dovuto all'italiano Martinelli, sorge all'incrocio dell'Avenida S. João con la Rua Badaró e solleva fino a cento metri d'altezza quattro torri quadrangolari.

Capitale della politica, del commercio e della finanza e sede dei grandi organismi bancarî, S. Paolo è anche divenuta una grande città industriale con grandi stabilimenti per la filatura e tessitura del cotone, della lana e della seta, con officine siderurgiche e metallurgiche, fabbriche di automobili, concerie di pelli, industrie chimiche e alimentari, vetrerie, fabbriche di mobili, di carta, di fiammiferi, di saponi, di birra, ecc. Si tratta di un complesso veramente grandioso d'impianti, in cui trovano lavoro più di 200.000 operai, dei quali circa 40.000 sono occupati nelle industrie tessili. Allo sviluppo industriale hanno contribuito in maniera cospicua gl'immigrati italiani che hanno dato non solo i grandi capitani, come i Matarazzo, i Siciliano, i Gamba, i Crespi, che dirigono le più grandi società industriali del Brasile, ma possiedono un numero rilevante di stabilimenti grandi e piccoli e forniscono buona parte della mano d'opera. Secondo un censimento compiuto dalla Camera italiana di commercio, nel 1928 appartenevano ad Italiani 35 fabbriche di tessuti e filati di cotone con 12.000 operai, 30 stabilimenti lanieri e serici con 4500 operai, 49 fabbriche di maglie e calze con un migliaio di operai, 206 fabbriche di laterizî, 27 cappellifici, 10 manifatture di tabacchi, ecc.

S. Paolo è anche un centro culturale fiorente e i suoi istituti scientifici, d'istruzione e di educazione sono tra i più stimati del Brasile. L'università comprende una facoltà di giurisprudenza e una di medicina e chirurgia, assai frequentate; per gli altri rami dell'insegnamento superiore vi sono una scuola di farmacia e di odontoiatria, una scuola politecnica per gl'ingegneri che ha una bella sede sull'Avenida Tiradentes, una scuola di belle arti, un conservatorio di musica e una scuola normale superiore in Piazza della Repubblica. Tra le istituzioni scientifiche ricordiamo l'Istituto historico e geographico, la Sociedad de Civilisação dos Indios, l'Istituto Butantan per lo studio dei rettili e la preparazione dei sieri antiofidici e dei vaccini antinfettivi in genere; il Museo Paulista che ha la sua sede in un grandioso palazzo sulla collina di Ypiranga e davanti al quale nel 1922 fu elevato un monumento dell'Indipendenza, opera dello scultore Ximenes. Il museo comprende ricche raccolte storiche, etnografiche, mineralogiche, zoologiche e botaniche, nonché una biblioteca di 35.000 volumi. Le sezioni più importanti sono quelle di storia naturale integrate da un orto botanico dove sono coltivati esemplari delle piante più rare della flora brasiliana e piante medicinali.

La colonia italiana di S. Paolo è la più importante del Brasile non solo per il numero, ma anche per la posizione economica e sociale dei suoi componenti. Secondo il censimento federale del 1920 gl'Italiani di S. Paolo erano 91.544, ma superano i 200.000 secondo i risultati del censimento degl'Italiani all'estero del 1927. Accanto alle attività industriali sopra ricordate, appartengono a Italiani 42 alberghi e altrettanti ristoranti, 14 sale cinematografiche, 2000 botteghe e laboratorî artigiani, 83 studî d'ingegneri, architetti e costruttori, 12 banche, 83 farmacie, 30 gabinetti dentistici e numerosissimi negozî di vendita dei più svariati articoli.

Intense e molteplici sono le manifestazioni della vita sociale della colonia italiana: 10 società di assistenza e beneficenza, il Fascio italiano, 23 scuole elementari frequentate da 3800 alunni, l'istituto medio Dante Alighieri fondato nel 1913 con 30 professori e 470 alunni, dei quali 110 convittori, i cui titoli di studio sono equipollenti a quelli del regno, l'università popolare, l'Istituto italo-brasiliano d'alta cultura per gli scambî culturali tra l'Italia e il Brasile, e infine l'orfanotrofio Cristoforo Colombo. Ricordiamo ancora l'ottimo ospedale Umberto I, la Camera italiana di commercio e il Circolo italiano che possiede una bella sede dove convengono le personalità della colonia. Due quotidiani (Il Fanfulla e Il Piccolo), cinque settimanali e otto riviste difendono tradizioni e interessi della comunità italiana.

Storia. - La città prese il suo nome dal collegio di S. Paolo fondato dai gesuiti nel 1554 presso i primi insediameuti, sull'altipiano brasiliano, dei coloni venuti sulle orme di Pedro Alvarez Cabral. Essa fu quindi subito centro importante per l'organizzazione dell'esplorazione e dello sfruttamento del territorio, e in breve per le ricchezze naturali del suolo e la felice posizione divenne ricca e popolata e fu la città principale di tutto il Brasile. Da S. Paolo si diffuse infatti il movimento per l'indipendenza nazionale dal Portogallo, che fu proclamata sul Colle d'Ipiranga vicino alla città il 7 settembre 1822. Nel 1888 S. Paolo capeggiò anche la campagna per l'abolizione della schiavitù e nel 1889 quella per la proclamazione della repubblica. Nell'Unione degli Stati Uniti del Brasile fu la capitale dello stato più importante che da lei prese il nome, e diede alla presidenza della repubblica uomini politici come Prudente de Moraes e Rodrigues Alvarez.