San Godenzo

Enciclopedia Dantesca (1970)

San Godenzo

Giovanni Cherubini

Godenzo Località dell'alta Valdisieve (de pede Alpium), possesso dei conti Guidi di Modigliana, ove nel giugno 1302 (con ogni probabilità l'8) alcuni esponenti degli esuli fiorentini, ghibellini e Bianchi, riunitisi a convegno nel coro di una chiesa, sottoscrissero l'impegno a risarcire i danni che i loro consorti e i loro fedeli, gli Ubaldini, avessero potuto subire nei beni mobili, immobili e nei benefici ecclesiastici per lo stato di guerra che si era venuto a verificare intorno al loro fortissimo castello di Monte Accianico, centro di tutte le operazioni militari, nella lotta che gli esuli conducevano contro Firenze.

I fuorusciti avevano infatti spostato la loro base di operazione nelle terre di questa potente famiglia feudale dell'Appennino tosco-romagnolo dopo che Bonifacio VIII, venuto in soccorso dei Fiorentini in seguito agl'insuccessi della primavera, era riuscito a tirare dalla sua parte il podestà di Arezzo Uguccione della Faggiola, rendendo perciò difficile agli esuli la permanenza in questa città. Questi ultimi si scelsero anche un altro condottiero - in precedenza pare che le operazioni fossero dirette da Alessandro di Romena dei conti Guidi - nella persona di Scarpetta degli Ordelaffi. Fra i sottoscrittori del documento stilato al convegno di San G. compare anche il nome di D., che si affianca a quelli di messer Torrigiano, Carbone e Vieri dei Cerchi, messer Guglielmino de' Ricasoli, messer Neri, Bettino Grosso, Bettino e Nuccio di messer Accerrito, tutti degli Ubertini, messer Andrea dei Gherardini, Branca e Chele degli Scolari, Mino da Radda, Bettino dei Pazzi, Lapo, Ghino, Taddeo e Azzolino degli Uberti. La presenza di D. fra i sottoscrittori del documento è un indice eloquente della posizione personale di prestigio del poeta in mezzo agli esuli. È da escludere infatti che egli fosse chiamato a firmare per offrire una garanzia finanziaria agli Ubaldini, data la sua difficile posizione economica in quegli anni. L'esame della lista dei sottoscrittori mostra chiaramente la prevalenza dei ghibellini sui Bianchi, e ciò può contribuire a spiegare la futura rottura di D., nulla disposto a concedere sul piano delle idee, con la compagnia malvagia e scempia (Pd XVII 62). Dopo il convegno gli esuli passarono all'azione e la guerra divampò violenta in tutto il Mugello, dove gli Ubaldini imperversarono per tutta l'estate, commettendo saccheggi e ruberie, mentre le truppe del comune facevano altrettanto danneggiando le terre della famiglia di qua e di là dai monti.

Bibl. - Dino Compagni e la sua Cronica, a c. di I. Del Lungo, II, Firenze 1879, 562-563; Davidsohn, Storia III 321 ss.; G. Pampaloni, I primi anni dell'esilio di D., in Conferenze Aretine 1965, Arezzo 1965, 143-144. Il documento con la sottoscrizione di D. è edito in Piattoli, Codice 92. Sull'incontro a San G. tra D. e il figlio di Farinata, Lapo, v. G. Petrocchi, Tre postille in margine a Farinata, in " Studi d. " XLII (1965) 261-280 (rist. in Itinerari danteschi, Bari 1969, 276-280).

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