SALVADOR

Enciclopedia Italiana (1936)

SALVADOR (ufficialmente El Salvador; A. T., 153-154)

Riccardo RICCARDI
Mario SALFI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
Anna Maria RATTI
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La più piccola (34.126 kmq. di superficie secondo il dato ufficiale, 21.000 kmq. secondo altre fonti) delle sei repubbliche dell'America Centrale, e l'unica di esse che si affacci esclusivamente sull'Oceano Pacifico: posizione, che fino all'apertura del canale di Panamá ha costituito un grave inconveniente per il paese, privo di comunicazioni dirette con la costa atlantica dell'America Settentrionale e con l'Europa. Va notato che, d'altro canto, il versante pacifico dell'America Centrale presenta condizioni naturali assai più favorevoli all'insediamento umano del versante atlantico; e ciò spiega facilmente come il Salvador sia oggi il più progredito dei paesi centroamericani. Il Salvador ha press'a poco la forma di un rettangolo lungo 300 km. e largo 80; esso confina a E. col Guatemala (per 147 km.), a N. e a O. con l'Honduras (per 256 km.); a S. è bagnato per 300 km. dall'Oceano Pacifico.

Sommario. - Rilievo (p. 575); Clima (p. 575); Acque continentali (p. 575); Vegetazione e flora (p. 575); Fauna (p. 576); Condizioni demografiche (p. 576); Archeologia ed etnologia (p. 576); Condizioni economiche (p. 576); Comunicazioni (p. 577); Commercio (p. 578); Governo e divisione amministrativa (p. 578); Culti (p. 578); Forze armate (p. 578); Finanze (p. 579); Istruzione pubblica (p. 579); Storia (p. 579). - V. tav. CXXIV.

Rilievo. - Il paese è formato da una zona costiera bassa e piatta, orlata da lagune, importuosa, chiamata, tra Acajutla e Puerto Libertad, Costa del Balsamo, perché vi si raccoglie il cosiddetto balsamo del Perù (v. Condizioni economiche), e da una regione interna montuosa assai più vasta, costituita da un altipiano di 600 m. d'altezza media, la parte superficiale del quale è formata da rocce eruttive. Da queste, qua e là, affiorano graniti e rocce sedimentarie paleozoiche e mesozoiche. I corsi d'acqua hanno inciso valli profonde nell'altipiano, il quale è sormontato da numerosi coni vulcanici, allineati in due serie, di cui quella settentrionale è la minore, essendo costituita da apparati vulcanici poco importanti; essa ha inizio col vulcano di San Diego (820 m.), che si innalza tra il lago di Güija e quello di Metapán e si presenta come un cono assai regolare, ai piedi del quale si stendono campi di lava recenti. Contornano questo vulcano otto coni avventizî, il maggiore dei quali è il vulcano di Zacualpa (610 m.). Secondo T. Moreno e K. Sapper, allo sbarramento causato dalle enormi correnti laviche di questi vulcani è dovuta, almeno in parte, la formazione del lago di Güija. Dopo il San Diego, sono da ricordare i vulcani Capullo (1123 m.), di Guazapa (1410 m.), Perulapam (o vulcano di Cojutepeque: 1021 m.). La serie termina con un conetto di scorie, situato tra Cojutepeque e Santo Domingo, il quale per il colore rossastro del materiale che lo forma è detto Cerro Colorado (830 m.).

Apparati vulcanici ben più imponenti presenta la serie meridionale, la quale domina tutta la bassa pianura costiera; tra essi, assai numerosi, si ricorderanno i coni del gruppo dell'Izalco, il vulcano che si formò improvvisamente ai piedi del Lamatepec o Santa Ana (2385 m.) il 23 febbraio 1770. Apertasi la terra, ne sgorgarono immense correnti di lava, cui si aggiunsero lapilli e ceneri, che insieme costituirono un cuno al quale le numerose eruzioni posteriori hanno fatto raggiungere un'altezza di 1885 m. Il gruppo dell'Izalco si fa notare per il numero dei centri eruttivi compresi entro breve spazio, e per la bellezza e l'interesse scientifico del paesaggio, che offre alla vista antichi crateri demoliti, coni di lapilli, laghi craterici (come quello di Coatepeque, che occupa il fondo di un maar, ha un diametro di 5 km. e mezzo ed è profondo oltre 120 m.) e numerosi ausoles (vulcanetti di fango). I periodi eruttivi dell'Izalco sono stari molto numerosi, ripetendosi a breve distanza di anni. Dopo l'Izalco, andando verso oriente si trovano: il vulcano San Salvador (1950 m.), che, esposto per lungo tempo alle forze demolitrici degli agenti atmosferici, si presenta tutto solcato da profondi barrancos; e il Boquerón o Quezaltepeque (1887 m.), che possiede un cratere gigantesco pressoché circolare, nel cui fondo si raccolgono le acque di un laghetto. Il San Salvador e il Boquerón dominano San Salvador, capitale della repubblica. Forma un'isola del lago Ilopango, il maggiore bacino lacustre salvadoregno (lungo 9 km., largo 7, profondo più di 20 m.), il vulcano omonimo, che ebbe un forte periodo eruttivo nel 1880, durante il quale le acque del lago subirono forti oscillazioni di livello e si formarono nuove isole. Seguono i vulcani di San Vicente o Chíchontepeque (2173 m.), di Tecapa (1603 metri), del Cerro Verde (1555 m.), di Taburete (1171 m.), di Alegría (1450 m.), di Santiago María (1160 m.), di Jucuapa (1658 m.), di Usulután (1453 m.), di Chinameca (1402 m.), e infine il vulcano di San Miguel o Bosotlán (2132 m.), uno dei più belli e grandiosi dell'America Centrale, e il vulcano di Conchagua (1250 m.), che s'innalza in prossimità della costa occidentale del grande Golfo di Fonseca. In questo si trovano varie isole montuose di origine vulcanica, tra le quali appartengono al Salvador Punta Zacate, Conchaġua, Meanguera, ecc.

Clima. - Situato fra 13°8′ e 14°24′ di latitudine N., il Salvador ha clima molto caldo e umido nella bassa regione costiera, dove in varie zone infieriscono tuttora il paludismo e la dissenteria. In tali tierras calientes la temperatura media annua va dai 26° ai 28° e le piogge sono assai copiose (Acajutla, sul mare, ne ha 1680 mm. annui; Sonsonate, a 227 m. s. m., 1793 mm.; Zacatecoluca, a 172 m., 2301 mm.; San Miguel, a 108 m., 2082 mm.) e cadono in assoluta prevalenza da maggio a ottobre, presentando due massimi, uno a giugno e uno a settembre o ottobre. Nella regione elevata e montuosa il clima varia notevolmente con l'altitudine, ma in genere può dirsi temperato-caldo e salubre. Con l'altitudine diminuiscono le temperature; le precipitazioni sembra che difficilmente superino i 2000 mm., aggirandosi, generalmente, sui 1700-1800 mm. La capitale, situata a 657 m. s. m., ha una temperatura media annua di 23°,1; il mese più caldo è l'aprile (24°,6), quello più fresco il dicembre (21°,9); le piogge ammontano a 1727 mm., il 93% dei quali cade tra maggio e ottobre (massimi in luglio, 313 mm., e settembre, 296 mm.; minimo in gennaio, 2 mm.); i giorni piovosi sono 118, la nebulosità media è di 5,4 decimi. Santa Tecla (Nueva San Salvador), a 915 m. s. m., ha 21°,6 di temperatura media annua (22°,7 in aprile 20°,1 in gennaio) e 1760 mm. di piogge (339 in luglio, niente in gennaio). Si hanno dati anche sulle piogge che cadono ad Ahuachapán (753 m., 1907 mm.), Santa Ana (640 m., 1627 mm.) e Coatepeque (650 m., 1743 mm.). La pioggia cade solitamente verso il mezzogiorno nella regione elevata, più tardi nella costiera.

Acque continentali. - Date le condizioni topografiche, morfologiche e climatiche del paese, i fiumi sono di corso relativamente breve, ma ricchi di acque. Il maggiore è il Río Lempa (350 km.), che ha origine nell'Honduras presso il confine col Guatemala. La sua vallata è la sola veramente importante, e per lungo tratto essa si stende da O. a E., parallelamente alla costa, tra le montagne basaltiche dell'Honduras e i vulcani settentrionali del Salvador; poi il fiume cambia bruscamente direzione e per aprirsi un varco verso il mare taglia le due serie vulcaniche. Il Lempa è navigabile dalla foce per 60 km.; una barra impedisce il passaggio a navi che pescano più di 2 m. Degli altri fiumi del Salvador sono da ricordare ancora il Río San Miguel (100 km.) e il Río Goascoran (120 km.), che serve in gran parte di confine tra il Salvador e l'Honduras.

I bacini lacustri, quasi tutti di origine vulcanica, sono numerosi; i maggiori di essi, quelli di Ilopango, di Güija e di Coatepeque, sono stati già ricordati.

Vegetazione e flora. - Nella regione costiera più umida e calda si estendono tuttora fitte boscaglie di bambù e rigogliose foreste tropicali, dove le essenze più notevoli sono il mogano (Swietenia Mahagoni), il campeggio (Haematoxylon campechianum), il cedro (Cedrela odorata), le Ceiba, l'Indigofera anil, da cui si estrae l'indaco, il Myroxylon Pereirae, dal quale si ricava il cosiddetto balsamo del Perù; numerose vi s'incontrano le palme, le felci arborescenti e le epifite. Gli altipiani erano coperti anch'essi, un tempo, da grandi foreste: ma l'estendersi delle colture ha provocato un rapido e spesso inconsulto diboscamento: e ora la foresta si è ridotta su zone assai ristrette. Nelle regioni più elevate essa è composta di querce e di pini, cedri e altre aghifoglie.

Fauna. - È composta di elementi della regione neotropicale con elementi della regione sonorana. Tra i Mammiferi, le scimmie sono rappresentate dalla fam. Phyllostomatidae. Gl'Insettivori che mancano nella neotropica annoverano una specie del gen. Sorex, forse di recente immigrazione. I Carnivori sono numerosi: citeremo il giaguaro, il puma e altri gatti, procioni, martore, l'undi. Tra gli Artiodattili il pecari e tra i Perissodattili il tapiro. Tra i Rosicanti il paca e varî topi; armadilli e formichieri rappresentano gli Sdentati.

Tra i Marsupiali l'opossum ed altre specie affini. Riccamente rappresentata è l'avifauna con molte specie comuni anche all'America settentrionale e numerosissime altre neotropicali. Tra i Rettili vi sono molti Ofidî (crotali, boa, colubri, pitoni), varie iguane e altri Lacertilî, molte testuggini. Gli Anfibî annoverano Anuri e Urodeli e tra questi i caratteristici Amblystoma della fauna messicana.

Ricchissima la fauna degl'invertebrati.

Condizioni demografiche. - Sembra che nel 1778 gli abitanti delle regioni che formano l'attuale Salvador ammontassero a soli 147.000, saliti a 803.000 nel 1894 e a 1.437.611 secondo il censimento del 1930,68 per kmq. se si calcola la superficie a 21.000 kmq., 42 se per questa si tien conto del dato ufficiale. Comunque, il Salvador è il più densamente popolato degli stati dell'America Centrale (una valutazione per il 1935 porta la popolazione a 1.574.000 ab.). Nell'insieme la regione montuosa è assai più abitata di quella costiera: vi si riscontrano, infatti, in qualche zona, anche più di 200 ab. per kmq. Considerando i dati di densità dei 14 dipartimenti in cui si divide la repubblica, si rileva subito che le densità minori sono offerte dai dipartimenti costieri orientali di San Vicente (33 ab. per kmq.), Usulután (38), San Miguel (36) e La Unión (32), oltre che dai dipartimenti interni settentrionali di Chalatenango (24) e di Morazán (32). Non si posseggono dati che diano molto affidamento sulla costituzione etnica della popolazione, ma sembra che il 5% di questa sia costituita da Bianchi, il 20% da Amerindi e il 75% da Meticci (Ladinos). La popolazione aumenta molto rapidamente perché l'eccedenza delle nascite sulle morti è assai forte (nel 1932 si ebbe il 40,9 per mille di nascite e il 21,9 di morti).

I maggiori centri abitati si trovano tutti sugli altipiani. San Salvador, la capitale e il più importante centro commerciale della repubblica, con 98.000 ab. (1934; cens. 1930, ab. 95.447), sorge a 657 m. s. m. su tufi e ceneri vulcaniche ed è stata ripetutamente distrutta da terremoti (i più disastrosi furono quelli del 1575, 1593, 1625, 1798, 1854, 1873, 1879, 1917 e 1919); dopo quello del 1854 gli abitanti superstiti ripararono 12 km. a SO., a Santa Tecla (Nueva San Salvador), che secondo il censimento 1930 contava 20.938 ab. (popolazione urbana). L'antica capitale fu poi ricostruita. Nessun'altra città, all'infuori di San Salvador, supera i 50.000 ab. (considerando solo la popolazione urbana, e non quella dell'intero municipio): Santa Ana, contornata da belle piantagioni di caffè, ha 11.210 ab.; Chalchuapa, 8189; Ahuachapán, ben nota per i numerosi ausoles dei suoi dintorni, 11.664; Sonsonate, 15.737; Suchitoto, 9935; Cojutepeque, 12.993; San Vicente, 10.964; Zacatecoluca, 8768; Usulután, 7451; San Miguel, 17.569. Sul mare sono da ricordare Acajutla, La Libertad (3000 ab.), Puerto el Triunfo e La Unión (4599 ab.). Questa, situata sulla costa occidentale della parte interna (Bahía de la Unión) del Golfo di Fonseca, possiede a breve distanza il porto di Cutuco, il più attivo della repubblica tanto per le esportazioni quanto per le importazioni.

Archeologia ed etnologia. - La popolazione primitiva della regione era formata, a quanto pare, a occidente dagli Xinca; a oriente dai Lenca; la lingua di questi ultimi si è conservata in alcuni punti del Salvador nord-orientale (p. es., Chilanga nel dipartimento di Morazán). Già nei primi secoli d. C. il Salvador fu coinvolto nei grandi movimenti culturali e nelle migrazioni dei popoli che percorsero l'America Centrale. Forse già nel sec. III, e fino al V d. C., gl'Izalco, come lo attesta la loro antichissima lingua nahua, immigrarono nel Salvador sud-occidentale, stabilendosi nella regione di Izalco (Sonsonate) e sulla costa fra Acajutla e La Libertad. Quivi essi caddero sotto l'influenza dei piccoli regni maya, che si svilupparono nei secoli seguenti nei distretti occidentali e orientali della regione (al di sopra di un primitivo strato lenca) senza tuttavia raggiungere mai, come è dimostrato dai reperti archeologici, l'altezza culturale dei loro fratelli del Guatemala. Ai resti di questa civiltà appartengono prima di tutto le rovine di Opico presso San Vicente, a est del lago di Ilopango, e quelle di Quelepa presso San Miguel, che certamente sono da attribuire ai Chorti-Putum; la stele di Tasumal della regione di Ahuachapán, coperta di geroglifici primitivi, mostra uno stile più arcaico di quelli di Copán e di Quiriguá. Altre antichità da menzionare sono le numerose figure di terracotta o di pietra, i vasi di terracotta con alcuni geroglifici (p. es., a Santiago de Maria, nell'Usulután) e le maschere di giada o diorite. Alcune antichità rozzamente lavorate, che dimostrano un tipo "mayoide", provengono forse dai Lenca, che lavoravano su modelli maya. Mentre i Maya dell'est indietreggiavano davanti ai Lenca, quelli occidentali furono respinti da nuove orde di immigrati di lingua nahua (Pipil), i quali entrando nella regione in diverse riprese fondarono finalmente nel SO. e nel centro un regno assai vasto (Cuscatlán), limitato dal Río Lempa. L'antica capitale di questo regno, che sussistette fino al tempo della conquista, si trovava a circa due leghe a SO. dell'odierna capitale San Salvador, nel punto dove sorge attualmente Antiguo Cuscatlán. Qui, come a Nuevo Cuscatlán, si trovano numerosi tumuli con scheletri e tombe. Oltre ad antichità di carattere prettamente messicano, se ne trovano altre che indicano uno stile misto influenzato da elementi maya. A queste appartengono alcune sculture di pietra e le figure del tipo cosiddetto "Chac-mol", come, per es., quella trovata ad Ahuas chap án.

Secondo calcoli del 1927, su circa 1 milione e mezzo di abitanti del Salvador vi erano allora ancora circa 300.000 Indiani (oltre a 1.300.000 meticci) principalmente piccoli agricoltori, assai lodati per la loro diligenza, onestà e vita familiare; essi lavorano anche nelle piantagioni. Mentre le lingue maya del salvador si estinsero già nel sec. XVIII, il "pipil" della costa è parlato ancora da circa 15.000 Indiani. Gli Izalco, secondo una frase di W. Lehmann, hanno conservato fino ad oggi qualche cosa della loro antica civiltà: una notevole dignità, intelligenza e distinzione.

Condizioni economiche. - L'agricoltura è la base dell'economia del Salvador, e ben l'80% del suo territorio è occupato da colture. Senza confronto la più importante è quella del caffè, coltivato fino ai 1500 m., ma, di preferenza, tra i 500 e i 600; sembra che le sue piantagioni si estendano su quasi 100.000 ha. La produzione ha forti oscillazioni da un anno all'altro, ma di solito si aggira sui 600 o 700 mila quintali (nel 1932-33, peraltro, a causa della crisi economica mondiale, che ha molto ridotto le esportazioni, la produzione fu di soli 462 mila quintali). I dipartimenti che ne dànno le quantità maggiori sono quelli di Usulután, San Miguel, San Salvador, San Vicente, Santa Ana e Ahuachapán. Il caffè del Salvador è di qualità molto pregiata, e viene notevolmente esportato (oltre i 9/10 del valore delle esportazioni) attraverso i porti di Acajutla, La Libertad e Cutuco. Largamente coltivato è il mais (133.000 ettari), il cui prodotto (più di 2 milioni di quintali annui) serve totalmente all'alimentazione indigena. Un piccolo quantitativo all'esportazione dànno le colture della canna da zucchero (circa 300.000 quintali di produzione; le piantagioni si trovano nella regione costiera e particolarmente nel dipartimento di Sonsonate) e dell'henequén (sisal), mentre servono solo per il consumo interno i prodotti delle colture del cacao, del tabacco, del riso (circa 100.000 q. all'anno), dei legumi, del bailano, degli aranci e degli ananas. Risultati soddisfacenti diede un tempo la coltura del cotone, ma poi le piantagioni sono state rovinate da una malattia rapidamente diffusasi, e dal 1925 la produzione è andata sempre più declinando, fino a essere quasi nulla negli ultimi anni.

Le foreste non sono molto estese: il manto forestale è diminuito, come s'è detto, con l'estendersi delle piantagioni; esse dànno legni pregiati, cedro e mogano soprattutto, poi resine e gomme, olî e prodotti medicinali. Nella regione che si estende tra Sonsonate, Acajutla e La Libertad si raccoglie tuttora il balsamo impropriamente detto del Perù (perché nel periodo coloniale esportato attraverso il porto peruviano del Callao), balsamo che si ricava dal Myroxylon Pereirae e viene usato in medicina.

Ragguardevole importanza per l'economia del paese ebbe per il passato la produzione dell'indaco, che si ricava dall'Indigofera anil e che si esportava largamente. Questa risorsa ha perduto oggi molto del suo valore dopo che si è affermata e sviluppata, specialmente in Germania, l'industria dei colori sintetici, e l'esportazione di tale prodotto è ridotta a ben poca cosa.

In piccole quantità si esporta pure il caucciù.

L'allevamento del bestiame non ha molta importanza. Secondo il censimento eseguito nell'anno 1932 si avrebbero 122.554 cavalli, asini e muli, 454.190 bovini, 230.410 suini, 8270 ovini e 12.136 caprini.

Il Salvador possiede in piccole quantità oro, argento, rame, ferro, piombo, zinco, zolfo, carbone, petrolio e mercurio, ma l'attività mineraria è quasi trascurabile. Argento e oro si estraggono soprattutto presso San Miguel e nel dipartimento di Morazán. Lo sviluppo delle industrie è ostacolato dalla deficienza di combustibili, di materie prime e dalla mancanza di un mercato (il potere medio di acquisto della popolazione è assai basso). Con l'henequén si fabbricano stoffe e amache; vi sono zuccherifici, distillerie, concerie e piccole fabbriche di sapone, candele, sigari e sigarette, birra, paste alimentari, ghiaccio, scarpe, cappelli e vetri. Si calcola che il paese possa disporre di circa 200.000 HP forniti dall'energia idrica: di questi, peraltro, solo 2700 sono sfruttati (centrali elettriche di Usulután e di Berlín).

Comunicazioni. - Le strade ordinarie hanno uno sviluppo di 11.840 km., dei quali 2640 sono dati da strade nazionali e 9200 da strade vicinali. La strada principale è quella che attraversa tutto il paese da Ahuachapán a La Unión, dalla quale si distaccano, dirette verso N. e verso S., numerose altre strade. Un'eccellente autostrada di 40 km. congiunge la capitale a La Libertad, suo porto. Strade carrozzabili e mulattiere collegano il Salvador col Guatemala via Ahuachapán o Santa Ana, e con l'Honduras via Chalatenango. Le strade ordinarie del Salvador sono tra le migliori dell'America Latina.

Lo sviluppo delle linee ferroviarie in esercizio è di 604 km. (1934), utti a scartamento ridotto. La linea principale va da La Unión a San Salvador via San Miguel, Usulután, San Vicente e Cojutepeque; dalla capitale prosegue poi verso O. per Quezaltepeque, Coatepeque, Santa Ana e Metapán, per entrare infine nel Guatemala e collegarsi a Zacapa alla ferrovia guatemalteca che sbocca sull'Atlantico a Puerto Barrios. Il collegamento ferroviario tra il Salvador e Puerto Barrios fu compiuto nel 1929, abbreviandosi così il viaggio per l'Europa di circa una settimana. Per il tramite delle ferrovie del Guatemala il Salvador è collegato poi alla rete messicana.

Un'altra linea congiunge San Salvador con Acajutla. Una linea elettrica tra la capitale e Santa Tecla non è più in esercizio, ed è stata sostituita da una nuova strada asfaltata.

I porti di Cutuco (La Unión), La Libertad e Acajutla assorbono quasi tutto il traffico marittimo della repubblica. Per Cutuco passa il 70% circa delle importazioni e oltre il 40% delle esportazioni. Per il movimento dei passeggeri il porto più attivo è quello di La Libertad. Tra le varie linee di navigazione europee e nordamericane che fanno scalo nei porti del Salvador è da ricordare la linea italiana della Navigazione Libera Triestina, che tocca La Libertad e Cutuco.

San Salvador è collegata col Guatemala da un servizio aereo, che è in coincidenza con servizî per il Messico e il Texas (Stati Uniti). Un'altra linea collega San Salvador con Belize (Honduras Britannico), l'isola Cozumel (Messico), l'Avana (Cuba) e Miami (Stati Uniti).

Nel 1934 vi erano nel Salvador 203 uffici postali, 206 uffici telegrafici, una stazione radiotelegrafica e una stazione radio ricevente e trasmittente.

Commercio. - Il valore del commercio estero del Salvador è mostrato dalla tabella che segue (in milioni di colones; il colón vale alla pari lire italiane 9,50):

Dal 1928 al 1932 la crisi economica mondiale ha fatto ridurre tanto il valore delle esportazioni quanto quello delle importazioni a circa un terzo. Nel 1933 si è verificata una ripresa notevole. Si noti che dal 1928 il valore delle esportazioni è stato sempre notevolmente superiore a quello delle importazioni. Caffè, zucchero, henequén e balsamo sono i principali prodotti esportati; come è stato detto, il caffè entra nelle esportazioni per oltre i 9/10 del valore. S'importano cotonate, prodotti alimentari (specialmente farina), ferro e acciaio, macchinarî, automobili, petrolio. Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna sono i paesi con i quali la repubblica ha maggiori relazioni commerciali; ai primi spetta solitamente la metà delle importazioni, alla Germania un terzo delle esportazioni. L'Italia compra dal Salvador caffè, e vi vende cappelli, ombrelli, cotonami e vini.

Governo e divisione amministrativa. - Il Salvador è una repubblica unitaria, la cui costituzione fu proclamata nel 1824 e poi più volte modificata fino al 1886. Il potere legislativo spetta a un'unica Camera di 42 deputati (3 ogni dipartimento) eletti per un anno mediante suffragio universale; e il potere esecutivo, al presidente, eletto per 4 anni, il quale è assistito da un gabinetto di 4 ministri (Affari esteri, Giustizia e Istruzione; Guerra, Marina e Aviazione; Interni, Lavori pubblici, Igiene e Beneficenza pubblica; Finanza, Industria e Commercio).

Amministrativamente il paese è diviso in 14 dipartimenti (retti da governatori nominati per 4 anni), divisi alla loro volta in 39 d is tretti.

Culti. - La religione dominante, e ufficiale, è la cattolica. L'organizzazione gerarchica, tuttavia, è relativamente recente: il 28 settembre 1842 fu eretta la diocesi di San Salvador (Sancti Salvatoris in America centrali), come suffraganea di Santiago del Guatemala; l'11 settembre 1913 veniva poi elevata a metropolitana, con suffraganee le due sedi, erette in pari data, di Santa Ana e di San Miguel.

Forze armate. - L'esercito è reclutato in tempo di pace fra volontarî che possono arruolarsi dall'età di diciassette anni fino a ventitré. In caso di guerra l'esercito comprende tutti i cittadini atti alle armi dall'età di diciotto anni a cinquanta. Il territorio dello stato è diviso in tre distretti militari.

L'esercito permanente si divide in cinque divisioni ognuna delle quali è composta di tre reggimenti di fanteria, uno squadrone di cavalleria, un gruppo di artiglieria da montagna, una compagnia mitragliatrici controaerei, una compagnia di zappatori, più i servizî. Inoltre fanno parte dell'esercito un reggimento autonomo di artiglieria da montagna e un gruppo di artiglieria da campagna più una squadriglia di aeroplani da ricognizione e una squadriglia di aeroplani da combattimento. La guardia nazionale comprende dieci compagnie di fanteria con un effettivo massimo di 710 uomini. L'effettivo dell'esercito permanente comprende 318 ufficiali, 223 sottufficiali e 2378 uomini di truppa.

L'organico totale dell'aviazione militare è di circa 10 ufficiali e 30 militari degli altri gradi. Il materiale è costituito da aeroplani esteri. Gli aeroporti sono a: Ilopango, a 12 km. O. da San Salvador, sul lago Ilopango; Ahuachapán, a 1 km. E. dalla città omonima; San Miguel, a E. della città omonima; Sonsonate, a N. della città omonima; Opico, a i km. O. dalla città omonima.

Finanze. - I più importanti cespiti d'entrata sono forniti dai dazî doganali e dalle tasse sugli alcoolici. I maggiori capitoli di spesa sono quelli per il servizio del debito pubblico, per la difesa nazionale e per l'educazione.

Il debito pubblico al 30 giugno 1934 era di 48,5 milioni di colones, di cui 38,3 di debito estero e 10,2 di debito interno. Il servizio del debito estero è stato sospeso dal 1° marzo 1932 al 5 maggio 1933.

La legge 16 luglio 1920 adottò come unità monetaria il colón (diviso in 100 centavos), equivalente a 50 cents del dollaro americano e contenente 836 milligrammi di oro a 900 di fino. La circolazione era naturalmente composta in prevalenza di biglietti convertibili in oro su domanda, emessi dal Banco Salvadoreño, dal Banco Occidental e dal Banco agricolo comercial (la cui circolazione complessiva per la legge 30 luglio 1927 poteva giungere fino a 25,6 milioni di colones). Il 7 ottobre 1931 il governo ha deciso però di abbandonare il regime aureo; successivamente ha provveduto a unificare la circolazione dei biglietti, accentrandola nel Banco agrícola-comercial, che nel giugno 1934 ha preso il nome di Banca central de riserva del Salvador e ha trasformato conseguentemente la sua fisionomia. Al 31 dicembre 1934 la circolazione di biglietti ammontava a 15 milioni di colones e la riserva alla stessa data constava di 11,9 milioni in oro e 0,7 in divise estere.

Istruzione pubblica. - L'istruzione pubblica è libera e obbligatoria. Vi sono (1932) 1145 scuole primarie con 1700 insegnanti e oltre 52.000 alunni. L'istruzione secondaria è impartita all'Istituto Nazionale (378 allievi) e in 17 licei privati; vi sono poi due scuole normali. Nella capitale vi è infine, l'Università Nazionale con 68 professori e circa 500 studenti.

V. tav. CXXIV.

Storia. - Il territorio dell'odierna repubblica di San Salvador fu occupato da Pedro de Alvarado nel 1524, dopo l'occupazione del Guatemala; e dallo stesso Alvarado fu fondata la futura capitale, la città di San Salvador, che sembra sia stata costituita all'inizio del 1525. Per tutto il periodo coloniale il Salvador dipese dalla capitaneria generale del Guatemala, e non ebbe pertanto vera e propria storia a sé; e ancora all'inizio del sec. XIX, durante la prima fase delle lotte per l'indipendenza le vicende dei due paesi furono strettamente congiunte, sebbene proprio nella città di San Salvador scoppiassero, nel 1811, i primi moti patriottici. Proclamata nel 1821 l'indipendenza del Guatemala, il territorio del Salvador continuò a far parte del nuovo stato; ma quando il 5 gennaio 1822 fu decisa l'annessione del Guatemala al Messico, il Salvador si oppose, ricorrendo alle armi. L'opposizione fu spezzata con la forza dal generale messicano Filísola. Ma nel 1823, creata la repubblica federale delle "Provincie Unite dell'America Centrale", il Salvador entrò a far parte del nuovo organismo politico, come stato a sé. La repubblica federale non durò a lungo: e nelle aspre rivalità e lotte intestine che si accesero ben presto, e durante le quali esso fu il centro d'azione di Francesco Morazán, il Salvador finì con il separarsi dagli altri stati, nel 1839. Una nuova unione con l'Honduras, il Guatemala e il Nicaragua fu conclusa nel 1842; ma dopo soli tre anni anch'essa si ruppe. Né miglior esito ebbe il tentativo fatto nel 1889, di federazione con l'Honduras, il Guatemala, il Nicaragua e Costa Rica, tentativo andato a vuoto già nel 1890. Un po' più a lungo durò la repubblica dell'America Centrale, in cui il Salvador entrò nel 1894, con l'Honduras e il Nicaragua: ma anche questo organismo si risolse nel 1898, come ben presto si disciolse la Repubblica dell'America Centrale, costituita dal Guatemala, Honduras e San Salvador, il 15 settembre 1921. Elemento caratteristico della storia del Salvador è stato così questo alternarsi di tentativi di unione con altri stati vicini, per costituire un organismo politico più complesso, e di ritorni a una politica indipendente, in contrasto anzi più volte con quella delle repubbliche contermini.

Per il resto, la storia del nuovo stato non offre grandi particolarità degne di rilievo: l'hanno contrassegnata da un lato varî conflitti con il vicino Guatemala (l'ultima di queste guerre è del 1905); e dall'altro le discordie intestine e le rivoluzioni interne che si sono ripercosse poi sulla politica estera, in quanto gli stati vicini, e soprattutto il Guatemala, hanno cercato spesso d'intervenire appoggiando uno dei partiti in lotta.

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