salmo Composizione poetica ebraica; in particolare quelle raccolte nella Bibbia nel Libro dei S. e poi entrate, con la traduzione latina, nella liturgia cristiana.
Il libro (detto in ebraico Tĕhillīm, «Laudi») contiene 150 composizioni, ma l’unione di alcuni s. tra loro e la divisione di singoli s. in parti determinano una numerazione diversa dal testo ebraico e in quello dei Settanta (e della Vulgata con esso); del resto la stessa numerazione ebraica non è uniforme nella tradizione manoscritta. Molti s. contengono annotazioni iniziali, indicanti il genere della composizione, o il modo e il tempo dell’esecuzione o il motivo del canto, o la circostanza della composizione, o infine l’attribuzione a un autore; alcune di queste annotazioni restano di interpretazione difficile e dubbia. La data di composizione varia a seconda dei gruppi e sottogruppi. L’attribuzione tradizionale a David è stata contestata da molta parte della critica; non vi sono peraltro motivi per escludere che alcune composizioni risalgano, sia pure attraverso elaborazioni e ritocchi, fino all’età davidica. Il contenuto dei s. è dominato dall’esaltazione di Dio, dall’esposizione dei suoi attributi di giustizia e misericordia, dalla confidenza dell’uomo in lui, dall’annuncio dell’età messianica.
L’importanza dei s. nella storia religiosa è notevolissima: la profondità del sentimento religioso e nazionale, la ricchezza delle immagini, la finezza dell’espressione poetica hanno messo il libro in una posizione di primo piano fra quelli biblici. Il cristianesimo ha attinto dai s. alcune tra le sue più belle preghiere e li ha ulteriormente diffusi in tal modo nella cultura e nell’esperienza religiosa del mondo occidentale.
Nella liturgia cristiana, si chiama salterio la raccolta dei 150 s., distribuiti nei giorni della settimana secondo le varie ore canoniche con l’Ordinarium divini officii, cioè l’insieme degli inni, invitatori, antifone ecc.
Il particolare carattere poetico, personale e profetico dei s. ha fatto del salterio nel corso del Medioevo, oltre che un libro liturgico, un libro di preghiere destinato ai laici, corredato da illustrazioni del tutto peculiari: figurazioni letterali, allegoriche o simboliche del testo, episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento cui sembrano alludere le parole di David, storie della vita e immagini di David come autore, re e musico, isolate o in un coro di musici. In ambito bizantino, accanto a salteri con illustrazioni marginali (esemplare significativo è il Salterio Chludov del 9° sec., Mosca, Museo storico), si producono i cosiddetti salteri aristocratici, con illustrazioni a piena pagina, generalmente relative alla vita di David (Salterio di
La salmodia è il canto dei salmi e dei cantici della Bibbia, proprio della liturgia cristiana, caratterizzato da una declamazione uniforme, su una sola nota, con inflessioni tipiche, ripetute alla fine di ogni versetto ed emistichio. Di diretta derivazione ebraica, si trasferì nella messa e nell’Uffizio. Poteva essere diretta, se affidata a un solista o a un coro, antifonale, se vi era alternanza tra due cori (secondo un uso che