Saint Vincent e Grenadine

Atlante Geopolitico 2015 (2015)

Vedi Saint Vincent e Grenadine dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016

bandiera
posizione
mappa
Informazioni principali
Dati generali

Saint Vincent e Grenadine è uno stato composto da circa 125 isole nell’arcipelago delle Piccole Antille. L’isola più grande, Saint Vincent, ospita la capitale, Kingstown. Abitate in origine dagli indigeni caribi, le isole divennero nominalmente possedimento francese nel Sedicesimo secolo, ma non furono mai del tutto assoggettate e divennero ben presto un rifugio per gli schiavi in fuga dalle piantagioni dei vicini Barbados, Saint Lucia e Grenada. Nel 1783 le isole entrarono a far parte dell’Impero coloniale britannico. Il dominio inglese ebbe fine nel 1979, ma lasciò una consistente eredità. Anche queste isole, come gli altri ex possedimenti coloniali inglesi dell’area caraibica, sono parte del Commonwealth e riconoscono la regina Elisabetta II d’Inghilterra come capo di stato. Le funzioni del sovrano sono delegate a un governatore generale da lei nominato. Il parlamento, i cui membri restano in carica per cinque anni, è bicamerale: la Camera è composta da 15 membri; il Senato da sei membri, di cui quattro nominati su proposta del primo ministro e due dal leader dell’opposizione. La scena politica è caratterizzata da una scarsa alternanza al potere: il periodo 1967-84 è stato segnato dal predominio del Labour Party, interrotto dall’ascesa del partito di ispirazione conservatrice, il New Democratic Party, che ha governato fino al 2001, quando è stato sostituito dallo Unity Labour Party, un partito di orientamento socialdemocratico nato nel 1994 dalla fusione tra Labour Party e Movement for National Unity. La maggioranza della popolazione discende dagli schiavi africani (66%); esiste poi una significativa componente meticcia (20%), affiancata da indiani dell’Asia (6%), discendenti dei coloni inglesi e portoghesi (4%) e un’esigua minoranza di caribi (2%). Il 75% della popolazione è di religione protestante, circa il 15% è di fede cristiana cattolica. L’economia si basa prevalentemente sull’agricoltura, e in particolare sulla produzione di banane, attività a cui si dedica circa il 60% della forza lavoro. La crisi economica globale ha frenato una crescita che nell’ultimo decennio era stata alta e costante, trainata dal settore del turismo e dalle rimesse degli emigrati. Recentemente ha acquisito nuova importanza il settore finanziario, poiché Saint Vincent e Grenadine offre un piccolo contesto bancario off-shore. Il paese è molto vulnerabile agli shock esterni: il ritiro dei capitali esteri dal paese, le fluttuazioni dei prezzi dei prodotti agricoli, le frequenti tempeste tropicali e le sporadiche attività del vulcano La Soufrière minacciano costantemente il sistema economico. La capacità del governo di investire in programmi sociali e di rispondere alle fluttuazioni esterne è limitata dal suo elevato debito pubblico, pari all’85% del pil nel 2014. L’amministrazione del premier Ralph Everard Gonsalves (in carica dal 2001) sta dirigendo le risorse del governo su nuove infrastrutture, tra cui un aeroporto. Saint Vincent e Grenadine partecipa con altri otto paesi all’Organizzazione degli stati dei Caraibi orientali, istituzione di cui è cofondatore (1981). Dal 1974 fa parte della Comunità Caraibica (Caricom), organizzazione che promuove l’integrazione economica tra le isole caraibiche e alcuni paesi che si affacciano sul Golfo del Messico. Nel 2009 Saint Vincent e Grenadine è entrato nell’Alleanza bolivariana per le Americhe (Alba), un progetto di cooperazione politica, economica e sociale tra i paesi dell’America Latina e quelli caraibici, ispirato alle idee del generale Simón Bolivar. Il paese, tuttavia, mantiene stretti rapporti anche con l’ex madrepatria britannica, con Canada e Stati Uniti.

Politica
Economia
TAG

Impero coloniale britannico

Elisabetta ii d’inghilterra

Rimesse degli emigrati

Comunità caraibica

Golfo del messico