RUBIDIO

Enciclopedia Italiana (1936)

RUBIDIO

Italo Bellucci

. Elemento chimico con simbolo Rb, peso atomico 85,45 numero atomico 37. Fu scoperto nel 1861 da Bunsen e Kirchhoff, esaminando allo spettroscopio il residuo salino dell'acqua minerale di Dürkheim e da loro così chiamato per le due righe rosse (rubidus "rosso") che presenta il suo spettro. È un elemento molto raro, ma diffuso in natura; un minerale tipico del rubidio non è noto; ne contiene la lepidolite o mica litinifera (talora fino al 0,5%) e si trova quasi sempre insieme col potassio, specialmente a Stassfurt, nelle acque madri che servono alla preparazione dei sali potassici, dalle quali si depone allo stato di allume (SO4)3Al2, SO4Rb2, 24H2O, notevolmente meno solubile del corrispondente allume potassico. Si ottiene allo stato libero elettrolizzando il cloruro fuso o meglio riscaldando l'idrato con polvere di magnesio, entro tubo di ferro in corrente d'idrogeno, e raccogliendo i vapori in paraffina fusa (2RbOH + 2Mg = 2Rb + 2MgO + H2). Si conserva nel vuoto in tubi chiusi.

Proprietà. - Il rubidio ha colore bianco-argenteo; è molto molle a temperatura ordinaria; ha p. sp. 1,52; fonde a 38°,5, bolle a 696° dando vapori verde-bluastri. Colora la fiamma in rosso violetto come il potassio. Per le proprietà chimiche rassomiglia molto a questo, ma in generale reagisce con maggiore vivacità; le sue reazioni con l'ossigeno e con l'acqua avvengono con estrema violenza; s'infiamma spontaneamente all'aria umida e anche nell'ossigeno secco.

Composti. - Si comporta unicamente da monovalente. Riscaldato in presenza di ossigeno, oltre l'ossido normale Rb2O, giallastro, genera diversi perossidi: Rb2O2, Rb2O3, Rb2O4. L'idrato RbOH è una base più forte di quello potassico; si ottiene per azione dell'idrato di bario sul solfato di rubidio. I suoi sali mostrano una grande analogia con i corrispondenti potassici, con i quali sono generalmente isomorfi. Anche per il rubidio, come per il potassio, sono poco solubili il cloroplatinato PtCl6Rb2, il fluosilicato SiFl6Rb2 e il perclorato ClO4Rb. È rimarchevole la capacità dell'atomo del rubidio, molto più sviluppata che nel potassio, di combinarsi con 3 e financo con 5 atomi di alogeni, per dare composti peralogenati, ad es.: RbClBr2, RbBr3, RbCl4I. Quest'ultimo si ottiene facendo passare una corrente di cloro in una soluzione di RbI; cristallizza in laminette giallo-cristalline; la sua soluzione acquosa agisce come energico ossidante e scioglie l'oro e il platino.

Riconoscimento. - Per via umida si utilizza la formazione del cloroplatinato PtCl6Rb2, giallo, meno solubile di quello potassico. Oltre al colore rosso violetto che comunica alla fiamma, vale poi l'osservazione spettroscopica.

Bibl.: P. Pascal, Traité de chimie min., Parigi 1934, VI, i, pag. 47 seg.