ROSTOV sul Don

Enciclopedia Italiana (1936)

ROSTOV sul Don (A. T., 71-72)

Giorgio PULLE'
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
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Città della Russia meridionale, fondata al tempo di Elisabetta come piccolo posto fortificato, sotto la protezione di S. Demetrio di Rostov. In breve riuscì ad acquistare, rispetto ai centri vicini, posizione preminente, tanto che nel 1797 ebbe titolo e rango di città e soppiantò completamente la città di Azov, che i Russi avevano tolto ai Turchi nel 1774. Rostov sorge in posizione vantaggiosa sulla riva destra del Don, a poco più di una ventina di km. dalla sua foce, e in regione che ebbe sempre un intenso movimento commerciale e fu sempre densamente popolata. Nel corso del sec. XV si stabilirono a Nachičevan, nell'immediata vicinanza di Rostov, numerosi Armeni, che svilupparono in modo particolare il commercio delle lane, delle pelli, del sego, e, più tardi, del frumento e di altri cereali, sicché Rostov ne trasse grande vantaggio. Collegata per ferrovia nel 1869 con Mosca, e nel 1875 con Vladikavkaz (Ordžonikidze) e più tardi con Baku, vide aumentare rapidamente la sua popolazione, che verso il 1900 contava oltre 120.000 ab. Nel frattempo erano state migliorate anche le comunicazioni per via d'acqua e quelle terrestri con il bacino carbonifero del Don. In tal modo Rostov divenne lo sbocco naturale di una vasta regione agricola e industriale. Già capoluogo di distretto, fu elevata al rango di capoluogo della regione del Caucaso Settentrionale e tale è rimasta sino al 1934; ora è capoluogo della nuova regione (kraj) del Mar Nero e dell'Azov, nella quale sono incluse la provincia autonoma dell'Adighezia e il circondario del Don settentrionale. La città di Rostov è molto animata e presenta piacevole aspetto per le vie e le piazze ampie, con belle case, e per i frequenti giardini pubblici. Le industrie più importanti sono quelle navali, le manifatture di tabacco, la lavorazione dei cuoi e alcune industrie alimentari. Un grandioso teatro, di stile moderno, è stato inaugurato nel 1935. La sua popolazione ammonta (1934) a 520.700 abitanti.

Istituti culturali. - L'università statale (Gosudarstvennyj severo-kavkazskij universitet), fondata nel 1915, fu soppressa nel 1930 e al suo posto vennero creati tre istituti speciali: di medicina (con 3 facoltà: 1. profilattica con sezioni terapeutica e chirurgica; 2. di maternità e infanzia con sezioni ginecologica e pediatrica; 3. sanitaria con sezioni di epidemiologia e medicina industriale); di scienze economiche e finanziarie, e di pedagogia. Questi tre istituti hanno complessivamente circa 2000 scolari. Vi sono inoltre a Rostov un'università comunistica intitolata a Stalin (fondata nel 1932), un Istituto pedagogico industriale (fondato nel 1932), un Istituto meccanico per gl'ingegneri del traffico. Come nelle altre città dell'U.R.S.S., anche a Rostov le biblioteche hanno avuto un incremento rapidissimo in questi ultimi anni: tanto la biblioteca statale (Gosudartstvennaja Publičnaja Biblioteka im. K. Marksa), quanto quella universitaria, contano già più di mezzo milione di volumi. Importante è infine l'Ufficio nord-caucasico di studî regionali (Sev.-kavkazskoe bjuro kraevedenija), che, costituito nel 1930, riunisce in sé numerosi istituti e associazioni e si propone di promuovere lo studio e l'esplorazione scientifica dei varî aspetti della regione.

Monumenti. - Ad eccezione della cattedrale della Dormizione (Uspenskij Sobor), più volte rimaneggiata, non ha nessun vestigio del suo passato medievale. Il magnifico insieme della cittadella (Kreml), sulle rive del Lago Nero, data solamente dalla seconda metà del sec. XVII. Quasi tutte le costruzioni di questa cittadella (come quelle dei monasteri di Borisoglebskij e di Uglič) sono dovute all'attività del metropolita Ionas Sysoevič (1652-1690). Nonostante la data recente di costruzione, il Kreml offre nel suo insieme un aspetto medievale. Le chiese sono ripartite sulla periferia della cinta e la maggior parte di esse s'aprono al primo piano, al disopra delle porte delle mura e sono fiancheggiate da due grosse torri. Collegate da una strada di circonvallazione, concorrono alla difesa della cittadella ecclesiastica. Protetto da queste chiese-fortezze, s'erge il palazzo episcopale (Palazzo Bianco), la cui grande sala a vòlta dalle colonne centrali è analoga a quella del Palazzo a Punta di diamante di Mosca (presentemente museo archeologico). Questo palazzo è circondato da undici torri e da cinque chiese.

La più antica chiesa del Kreml è quella della Resurrezione (costruita verso il 1670), mole quadrata, coronata da cinque cupole, fra due torri rotonde al disopra del triplice portale a galleria che serve da piedistallo. Le altre chiese sono: la chiesa di S. Giovanni Evangelista (1683), anch'essa costruita al disopra di una porta della cinta, fiancheggiata da due torri rotonde; la chiesa del Salvatore, di grande interesse archeologico specie per il magnifico arco di pietra, dalle colonne dorate, che formano tramezzo con una disposizione unica nell'architettura russa; la chiesa di S. Gregorio di Nazianzio, ricostruita verso la metà del sec. XVIII e restaurata nel 1824; la chiesa della Vergine Odigitria di Smolensk, addossata alle mura, decorata in stile barocco moscovita (stile "Naryškin" ricco di stucchi); la cattedrale della Dormizione consacrata nel 1164 (sotto Andrea Bogolubskij), ricostruita nel 1408 e rifatta nuovamente nel 1730. Nel sec. XVII vi fu aggiunto un campanile.

A qualche versta da Rostov, si trova il monastero di Boris e di Gleb (Borisoglebskij) del 1524, la cui cattedrale fu rimaneggiata. Le chiese di San Sergio e della Purificazione, fra le migliori costruzioni del sec. XVII, furono eseguite dagli stessi architetti del kremlino di Rostov. Nei dintorni di Rostov sul fiume Išna sorge l'importante chiesa di S. Giovanni Evangelista (1687).

Bibl.: Titov, Kreml d. Rostov-le Grand, Mosca 1905 (in russo); Von Eding, Rostov-le Grand,ivi 1913 (in russo); J. Grabar′, Istorija russkogo iskusstva, Mosca s. a., voll. 6; L. Réau, L'histoire de l'art russe, voll. 2, Parigi 1921-22; M. Gibellino Krasceninnicova, Storia dell'arte russa, Roma 1935.