ROSETTA

Enciclopedia Italiana (1936)

ROSETTA (A. T., 115)

Giuseppe Stefanini

Città del Basso Egitto, posta sulla riva sinistra del ramo occidentale del Nilo (ramo canopico o di Rosetta, in arabo al-Far‛ al-gharbī) a 13 km. dalla foce, dalla quale è separata da una barra rocciosa, su cui sorgono due forti e un faro. È l'antica Bolbitinum; ma della primitiva città, che si trovava a N. dell'attuale (o, secondo altri, sulla collina di Abū Mandūr), non restano che alcune colonne greche, riutilizzate nelle moschee o murate nelle alte e vecchie case. Qui però, e precisamente presso il Forte Saint-Julien a N. della città, fu raccolta nel 1799 dal capitano Bouchard la "pietra di Rosetta", una stele in basalto nero, del tempo di Tolomeo Epifane (196 a. C.), oggi conservata a Londra nel British Museum. Questa, recando un'epigrafe geroglifica con in fronte la traduzione in egiziano popolare (demotico) e in greco, fornì a J.-F. Champollion la prima base per il deciframento dei geroglifici. La città araba fu fondata dai Califfi nel sec. IX e deve il suo nome attuale (Rashīd) al fondatore Hārūn ar-Rashīd. Contava 23.048 ab. nel 1927 ed è centro importante del commercio del riso, che si produce in gran copia nelle campagne del Delta e viene qui mondato e concentrato per l'esportazione. La città è unita per ferrovia con Alessandria (71 km.) e Damanhūr; dal mare non è accessibile che a battelli di piccolo tonnellaggio.