SONEGO, Rodolfo

Enciclopedia del Cinema (2004)

Sonego, Rodolfo

Giuliana Muscio

Sceneggiatore, nato a Cavarzano (Belluno) il 27 febbraio 1921 e morto a Roma il 15 ottobre 2000. Autore di alcune tra le migliori commedie all'italiana (scritte da solo o in collaborazione), valorizzate molto spesso dall'interpretazione di Alberto Sordi, seppe far emergere i vizi della borghesia italiana, analizzando le tensioni indotte dalle trasformazioni socioeconomiche sulla famiglia e sul maschio italiano, alle prese con il traffico, con il lavoro, con le vacanze, con le donne dai costumi più o meno morigerati, anche straniere, e con la televisione e il cinema.

Trasferitosi a Torino con la famiglia, S. frequentò l'Accademia di Belle Arti, disegnando i fumetti di Flash Gordon per mantenersi agli studi. Dopo un duro impatto con la vita militare (finì in compagnia di correzione), nel 1943 comandò una brigata partigiana nel bellunese. A guerra finita, fu consulente per uno dei primi film dedicati alla Resistenza, Pian delle stelle (1946) di Giorgio Ferroni, ma, non ancora coinvolto dal cinema, si trasferì a Venezia per seguire la vocazione artistica. I suoi vivaci racconti di vita partigiana, però, attrassero l'attenzione di un produttore, che lo invitò a Roma per lavorare con Roberto Rossellini e Sergio Amidei; il film in progetto non fu realizzato, ma il contatto influenzò profondamente l'idea di cinema di Sonego. Frequentando le trattorie romane, affollate da artisti e scrittori squattrinati, cominciò a lavorare nel cinema, scrivendo e facendo un po' di tutto, incluso l'assistente di Ferroni per Tombolo ‒ Paradiso nero (1947) e Marechiaro (1949). Collaborò alla sceneggiatura di Vivere a sbafo (1950) diretto da Ferroni, per il quale lavorò anche in qualità di assistente alla regia, al montaggio e al doppiaggio. Nello stesso anno scrisse inoltre alcuni documentari d'arte: Parliamo del naso e L'esperienza del cubismo, diretti da Glauco Pellegrini, e Lezioni di anatomia, di cui firmò la regia. Iniziò quindi a scrivere sceneggiature, accogliendo la lezione neorealista della presa diretta sulla realtà, lavorando spesso in collaborazione: nel 1951 per Achtung! Banditi! di Carlo Lizzani e Ombre sul Canal Grande di Glauco Pellegrini; nel 1952 per Roma ore 11 di Giuseppe De Santis; l'episodio Serve e soldati di Villa Borghese (1953) diretto da Gianni Franciolini basato, secondo il metodo di Amidei, su una serie di interviste (con alcune cameriere) e Anna di Alberto Lattuada. Nel 1954 sceneggiò il primo film in cui ebbe modo di riconoscersi pienamente, La spiaggia di Alberto Lattuada, storia di un sindaco comunista, di un ricco capitalista e di una prostituta di buoni sentimenti.

Abile nella commedia e attento osservatore degli usi linguistici, S. iniziò a scrivere per Alberto Sordi sceneggiando Il seduttore (1954) di Franco Rossi, e mettendo poi in scena con occhio impietoso i vizi dell'italiano medio (e mediocre) in film come Un eroe dei nostri tempi (1955) di Mario Monicelli, Il marito (1958) di Nanni Loy, Gianni Puccini e Fernando Palacios, Il moralista (1959) di Giorgio Bianchi, Il vedovo (1959) di Dino Risi, Il vigile (1960) di Luigi Zampa, l'autobiografico Una vita difficile (1961) ancora di Risi, e lo psicoanalitico Amore mio, aiutami (1969) diretto dallo stesso Sordi. Contribuì inoltre al genere del film a episodi con il divertente Gugliemo il dentone di Luigi Filippo d'Amico in I complessi (1965), firmato anche da Dino Risi e F. Rossi; tra i suoi episodi preferiti Il prete povero in Contestazione generale (1970) di Zampa, e La camera in Le coppie (1970) di Sordi. Negli anni Settanta sempre per Sordi sceneggiò, in collaborazione con Amidei, Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Loy, scrivendo poi da solo il graffiante 'apologo anticapitalista' Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, in cui Sordi e Silvana Mangano, nei ruoli di uno straccivendolo e della moglie, si scontrano a carte (e sullo schermo) con Bette Davis e Joseph Cotten nei personaggi di una miliardaria e del suo segretario. S. sceneggiò anche film diretti da Sordi come Il comune senso del pudore (1976), Io e Caterina (1980), e, in collabo-razione, Io so che tu sai che io so (1982), Tutti dentro (1984); il lavoro con Sordi continuò ‒ secondo lo stesso sceneggiatore in calando per via degli eccessi autoriali dell'attore ‒ con Un tassinaro a New York (1987), Assolto per aver commesso il fatto (1992) e Nestore, l'ultima corsa (1994), nonché con L'avaro (1990) di Tonino Cervi, basato sulla pièce di Molière e scritto in collaborazione, dall'attore romano solo interpretato. Nella sua lunga carriera S. scrisse anche Totò e Carolina (1955) di Monicelli; il soggetto di Il sorpasso (1962) di D. Risi, per cui non fu accreditato; Il disco volante (1964) di Tinto Brass; l'episodio Latin lover diretto da Franco Indovina e interpretato da Soraya del film collettivo I tre volti (1965); il Satyricon (1969) di Gian Luigi Polidoro, Una breve vacanza (1973) di Vittorio De Sica, e Il gatto (1977) di Comencini.Dal 1960 S. iniziò a lavorare all'estero. Dapprima in Europa: fu quindi in Svezia per Le svedesi (1960) e per Il diavolo (1963) entrambi di Polidoro; in Olanda per La ragazza in vetrina (1961) di Luciano Emmer, intenso esperimento di cinema-verità; in Inghilterra per La ragazza con la pistola (1968) di Monicelli, tra i primi ruoli leggeri di Monica Vitti. Quindi si recò in Australia per Bello onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) diretto da Zampa, di cui firmò da solo la sceneggiatura, e negli Stati Uniti per Una moglie americana (1965) di Polidoro, scritto assieme a Flaiano (e iniziato da Rafael Fernández Azcona) per Ugo Tognazzi, e Un italiano in America (1967) di Sordi. L'America in particolare lo attrasse al punto che, tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta, cercò di stabilirsi a New York, con alterni esiti professionali, spostandosi a Santo Domingo per Porgi l'altra guancia (1974) di Franco Rossi. Risultando sempre più difficile realizzare un cinema di impegno civile, personale e di idee, S. scrisse anche per la fiction televisiva, realizzando la serie Linda e il brigadiere (1997-98) di Gianfrancesco Lazotti e Provincia segreta (1998 e 2000) di Francesco Massaro, e formando nella sua 'bottega' alcuni giovani sceneggiatori.

Bibliografia

L. Codelli, Entretien avec Rodolfo Sonego, in "Positif", 7-16, 1979; Il cinema secondo Sonego, a cura di T. Sanguineti, Bologna 2000.

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