Rodano

Enciclopedia Dantesca (1970)

Rodano

Adolfo Cecilia

Fiume che nasce nelle Alpi, in territorio svizzero, e svolge gran parte del suo corso in territorio francese. Sfocia nel Mediterraneo con un vasto delta, la cui biforcazione inizia ad Arles.

In If IX 112 Arles (v.), le cui tombe romane, assieme alla necropoli di Pola, sono paragonate all'immensa spianata di avelli infuocati del sesto cerchio, è indicata come il luogo ove Rodano stagna: ancora oggi nella zona di delta del fiume sorgono numerosi grandi stagni, ed è probabile che ai tempi di D. essi fossero più estesi e più numerosi.

Il fiume, che rallenta di molto il suo corso ad Avignone (è errato quindi ciò che dice Benvenuto: " magno impetu cadit in mare non longe a Marsilia ") è oggi adattato alla navigazione tra questa città e Arles. Molti commenti, ma è da tener conto di una probabile eco dantesca, parlano di un impaludamento del fiume presso Arles: così le Chiose Selmi (" Arli è una terra in Proenza, che da l'uno lato vi corre un fiume che si chiama Rodano, e da l'altro lato questo medesimo fiume stagna e fa pelago "), il Lana (" Arli ... una terra de Provença, per la qual Rodano fa lì gran lago "), l'Anonimo (" et ivi presso fa uno stagno "), il Venturi (" ove il Rodano... si dilata ed allaga parte del paese ").

In Pd VI 60, nella descrizione delle imprese di Cesare, la Gallia è indicata con alcuni fiumi francesi e con il bacino idrografico del R., ogne valle onde Rodano è pieno, con un significato probabilmente più restrittivo rispetto alla realtà.

Nella terza occorrenza (Pd VIII 59), la riva sinistra del fiume, dal punto di confluenza con il Sorga, serve a indicare uno dei limiti della Provenza, di cui Carlo Martello era erede in titolo.

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