ROBERTO di Courtenay, imperatore latino di Costantinopoli

Enciclopedia Italiana (1936)

ROBERTO di Courtenay, imperatore latino di Costantinopoli

Angelo Pernice

Era figlio di Pietro di Courtenay e di Iolanda, sorella di Baldovino e di Enrico, primi imperatori latini di Costantinopoli. Quando Pietro, eletto alla morte di Enrico, morì prigioniero di Teodoro Angelo, despota di Epiro, prima ancora di raggiungere Costantinopoli, la corona fu offerta al suo primogenito Filippo di Namur. Avendo questi rifiutato di accettare, fu eletto il suo fratello minore Roberto. Attraverso la Germania e l'Ungheria, dove si trattenne qualche tempo presso il re Andrea che aveva sposato una sua sorella, giunse in Costantinopoli nel marzo del 1221 e vi fu incoronato dal patriarca latino nella chiesa di S. Sofia. La situazione dei Latini era difficile, assaliti come erano dal despota di Epiro e dall'imperatore di Nicea, Giovanni Vatatze. R. si dimostrò inetto e pusillanime. Mentre Teodoro Angelo conquistava Tessalonica, Giovanni Vatatze infliggeva una sanguinosa sconfitta alle milizie di R. nella battaglia di Poimanenon (1223) e occupava la Tracia stringendo da presso la stessa Costantinopoli. Questi roesci avevano reso precaria la posizione di R.; ma un intrigo amoroso, finito tragicamente, gli rese anche impossibile di rimanere in Costantinopoli. Egli era già fidanzato con una figlia dell'imperatore di Nicea Teodoro Lascaris; il matrimonio era consigliato da ragioni politiche e avrebbe potuto giovare al dominio latino; ma, invaghitosi di una damigella di Neuville, già promessa a un cavaliere borgognone, col consenso della madre la fece sua amante. Il fidanzato, offeso, riunì i suoi parenti e i suoi amici, penetrò a viva forza nella reggia e, impadronitosi della madre e della figlia, fece le sue vendette, tagliando a questa le labbra e il naso, gettando quella nel Bosforo. R., come non aveva saputo respingere l'assalto, così non poté ottenere che si punissero i colpevoli. Disprezzato da tutti, abbandonò Costantinopoli sotto la scusa di andare a cercare aiuti in Occidente. Morì sulla via del ritorno, in Grecia (1228).

Bibl.: Ch. Du Cange, Hist. de l'empire de Constantinople sous les empereurs français, Parigi 1826; id., Familles d'outre-mer, ivi 1869.

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