Zemeckis, Robert

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Zemeckis, Robert

Giona Antonio Nazzaro

Regista, sceneggiatore e produttore statunitense, nato a Chicago il 14 maggio 1952. È giunto all'attenzione del grande pubblico con la trilogia inaugurata da Back to the future (1985; Ritorno al futuro), per poi tentare progressivamente di coniugare le esigenze della spettacolarità neohollywoodiana con progetti sempre più intimi e personali. Apice di questa tensione sono Forrest Gump (1994), che ha ottenuto il premio Oscar per il migliore film e la migliore regia, ma soprattutto il sottovalutato Contact (1997).

Diplomatosi alla University of Southern California di Los Angeles, insieme con B. Gale, sceneggiatore e produttore con il quale ha condiviso numerosi progetti, Z. fu notato da S. Spielberg che gli affidò la regia di I wanna hold your hand (1978; 1964: allarme a New York - arrivano i Beatles), omaggio alla 'beatlemania'. Nel 1980 Z. ha diretto il misconosciuto Used cars (1980; La fantastica sfida) cui ha fatto seguito Romancing the stone (1984; All'inseguimento della pietra verde), il suo primo grande successo internazionale. Il film, una scatenata commedia d'azione, evidenzia compiutamente l'energia e la freschezza del talento del regista. Con Back to the future Z. ha firmato non solo uno dei maggiori successi degli anni Ottanta, ma anche una delle sue opere più personali: le scorribande temporali del protagonista tematizzano infatti un'angoscia-desiderio di riscrittura della storia. Tre anni dopo Z. ha diretto Who framed Roger Rabbit? (1988; Chi ha incastrato Roger Rabbit?) che, strutturato secondo il modello classico dell'investigazione dei film noir degli anni Quaranta, ha permesso al regista di far interagire cartoni animati e attori. Con Back to the future - part ii (1989; Ritorno al futuro - parte ii) e Back to the future - part iii (1990; Ritorno al futuro - parte iii) Z. ha radicalizzato la sua riflessione sul tempo e sulla storia americana, mentre Death becomes her (1992; La morte ti fa bella) ha segnato il suo primo parziale insuccesso. In seguito, Z. ha realizzato Forrest Gump e Contact, film quest'ultimo che gli ha permesso di ampliare ulteriormente lo spettro delle sue indagini e delle sue problematiche, ponendo con sconcertante lucidità l'esigenza di un rinnovamento delle immagini.

bibliografia

A. Tedesco, Il fantacinema di Robert Zemeckis, Alessandria 1998.

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