Altman, Robert

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Regista cinematografico statunitense (Kansas City 1925 - Los Angeles 2006). Personaggio atipico del panorama hollywoodiano, dagli anni Settanta A. portò avanti con coerenza la sua ricerca stilistica, sperimentando originali soluzioni narrative e tecniche. I suoi film, segnati da un profondo malessere esistenziale, rappresentano una critica disincantata nei confronti delle istituzioni più consolidate: da Nashville a A prairie home companion. Molto apprezzato a livello internazionale ha ottennuto numerosi riconoscimenti.

Vita e opere

Dapprima autore e sceneggiatore di testi radiofonici, esordì nella regia con i documentari The delinquents (1955) e The James Dean Story (1957). Talento tra i più poliedrici, sembra avere però alcuni interessi costanti: da un lato la rivisitazione di generi cinematografici: Countdown (1968), That cold day in the park (1968), Mc Cabe and Mrs. Miller (I due compari, 1971), Thieves like us (Gang, 1973); dall'altro un'attenzione, lucida e ironica, per alcuni aspetti della società americana: così in M.A.S.H. (1970), Images (1972), California Split (California poker, 1974), Three women (1977), A wedding (1978), Quintet (1978), A perfect couple (1979). La capacità di descrizione si unisce al gusto intellettuale dell'allusione o della metafora fantasiosa (Brewster McCloud, Anche gli uccelli uccidono, 1971) e porta A. a cimentarsi con classici di genere (The Long Goodbye, 1973, dal romanzo di R. Chandler). Queste doti sembrano convergere nel suo capolavoro Nashville (1975). Ha diretto ancora: Streamers (Mancata apertura, 1983); The deviners, 1983; Fool for love, 1986; The player, 1992. Nel 1993 ha diretto Short cuts (America oggi, 1993), tratto dai racconti di R. Carver, una sorta di Nashville anni Novanta. Anche i successivi Prêt-à-porter (1994), Cookie's fortune (1999), Dr. T and the women (2000) sono basati sull'assenza di un personaggio protagonista, su un tono dissacratore e volutamente sgradevole, su un divertito cinismo e su un'analisi impietosa dei rapporti di coppia. Da ricordare, ancora, Kansas city (1996), omaggio alla musica jazz, e The gingerbread man (Conflitto di interessi, 1997), film giudiziario tratto da un romanzo di J. Grisham. Nel 2006 ha diretto il film A prairie home companion (Radio America), che ha segnato un ritorno ai temi e alle atmosfere tipiche di Nashville. Ha ricevuto tre importanti premi alla carriera: il Leone d'oro a Venezia nel 1996, l'Orso d'oro a Berlino nel 2002 e l'Oscar nel 2006.

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