Copernicana, rivoluzione

Dizionario di filosofia (2009)

copernicana, rivoluzione


L’espressione rivoluzione copernicana allude sia al titolo del libro di Copernico, De revolutionibus orbium caelestium libri VI (1543), sia al contenuto dell’opera. Fino a Copernico rivoluzione era solo il termine tecnico con cui si descrivevano i moti celesti. Tuttavia questi moti, o rivoluzioni, vengono concepiti da Copernico in un modo antitetico a quanto stabilito dal vecchio sistema del mondo, mettendo il Sole, anziché la Terra, al centro del cosmo. Questo fece sì che il termine, che fino ad allora aveva avuto un significato esclusivamente astronomico, si caricasse gradatamente del significato odierno, al quale per lo più si pensa. Il sistema di Copernico era effettivamente dirompente, anche perché il Sole – come osservarono polemicamente i suoi avversari – veniva collocato nel punto più basso dell’Universo, dove confluiva tutto ciò che era sordido e pesante (va precisato che il nuovo sistema era ancora concepito da Copernico nel quadro della fisica dei ‘luoghi naturali’), mentre nello stesso tempo la Terra veniva proiettata nell’alto dei cieli e trasformata in una ‘stella nobile’. Nella storiografia filosofica, l’espressione ha una stretta connessione con la Critica della ragion pura di Kant, che nella prefazione alla seconda edizione dell’opera definì il suo sistema filosofico una «rivoluzione c.». Come Copernico – scrive Kant – si propose di indagare se i movimenti celesti non si potessero descrivere meglio «facendo star fermi gli astri e ruotare l’osservatore», analogamente io vorrei muovere «dall’ipotesi che siano gli oggetti a doversi regolare sulla nostra conoscenza» (Critica della ragion pura, B XVI). Il riferimento a Copernico è ripetuto e precisato in una nota successiva, nella quale Kant ribadisce il carattere audacemente rivoluzionario e innovativo di Copernico, che per primo osò indagare «i movimenti osservati non già negli oggetti del cielo, bensì nel loro spettatore». Con tale riferimento Kant otteneva due risultati importanti: stabilire un rapporto positivo con la rivoluzione scientifica – rapporto ribadito in altri passaggi della stessa prefazione – e nello stesso tempo sottolineare il carattere inevitabilmente soggettivo e ipotetico della nostra conoscenza.

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