Levi-Montalcini, Rita

Dizionario di Medicina (2010)

Levi-Montalcini, Rita

Chiara Preti

Neurobiologa (n. Torino 1909). Allieva dell’istologo Giuseppe Levi, si laureò nel 1936 all’università di Torino e, a causa delle leggi razziali del 1938, si trasferì a Bruxelles per continuare le sue ricerche in campo neurologico. Tornata in Italia nel 1940, durante la Seconda guerra mondiale ha studiato, in privato e in modo quasi ‘clandestino’, gli effetti dell’ablazione e dell’innesto di arti sullo sviluppo del sistema nervoso nell’embrione di pollo, allo scopo di identificare i fattori che influenzano il differenziamento dei centri nervosi. Nel 1947, invitata da V. Hamburger, si trasferì negli Stati Uniti, a St. Louis, alla Washington University, per studiare i problemi legati allo sviluppo del sistema nervoso, dove fu nominata professore (1959-1977). Ha diretto il Centro di ricerca neurobiologica (1961-69) e l’Istituto di biologia cellulare del CNR a Roma (1969-79), di cui è stata professore ospite fino al 1989. È stata Presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana (1993-98). Nel 2001 viene nominata senatrice a vita della Repubblica italiana per i suoi meriti sociali e scientifici. Sempre nel 2001 fonda l’EBRI (European Brain Research Institute), un istituto di ricerca avanzata sul cervello, del quale continua attivamente ad occuparsi negli anni seguenti.

La scoperta dell’NGF

Nel dicembre del 1952, invitata da C. Chagas presso l’Istituto di biofisica dell’università di Rio de Janeiro, iniziò gli esperimenti che hanno portato all’identificazione del fattore di crescita delle cellule nervose, l’NFG. Infatti, dalla coltivazione di gangli sensitivi e simpatici in embrioni di pollo, ipotizzò l’esistenza di una sostanza in grado di stimolare la crescita del tessuto nervoso. Nel 1953, insieme al suo collaboratore S. Cohen, utilizzando il sistema in vitro da lei ideato, identificò una frazione proteica tumorale dotata della proprietà di stimolare la formazione dell’alone fibrillare attorno a gangli coltivati in prossimità di frammenti di tumore, che l’anno seguente nominò appunto NGF. Queste scoperte frutteranno sia a L.-M. che a Cohen il premio Nobel per la medicina o la fisiologia nel 1986. Nel corso di successive ricerche, il fattore di accrescimento delle cellule nervose si è dimostrato fondamentale per la conoscenza del cervello e la cura delle malattie degenerative, ma anche per il sistema immunitario ed endocrino.

L’attività sociale e divulgativa

Da sempre molto sensibile ai problemi sociali (iniziò nel 1944-45 a svolgere servizio volontario alla Croce rossa presso un campo di rifugiati di Firenze), nel 1992 ha costituito la Fondazione Levi-Montalcini (dal 2001 Fondazione Rita Levi-Montalcini onlus) che si occupa, in partic., di finanziare progetti di aiuto e di formazione per le donne africane. Ha scritto molti libri di riflessione sociale e di argomenti scientifici, soprattutto a partire dalle proprie esperienze personali, da Elogio dell’imperfezione (1987), a Senz’olio contro vento, a Cantico di una vita (2000), fino a Cronologia di una scoperta (2009), dedicato alle ricerche sull’NGF.

Biografia

1936 Si laurea in medicina all’Univ. di Torino

1938 Si reca a Bruxelles in seguito alle leggi razziali

1940 Torna in Italia, dove prosegue privatamente gli studi sul sistema nervoso

1947 Si trasferisce negli USA, all’Univ. di St. Louis

1952-53 Individua l’NGF

1969 Riceve il premio A. Feltrinelli dell’Accademia nazionale dei Lincei

1986 Le viene assegnato il premio Nobel per la medicina o la fisiologia

1961-78 Dirige il Centro di ricerche neurobiologiche e l’Istituto di biologia cellulare del CNR di Roma

1993-98 È presidente dell’Istituto della Enciclopedia Italiana

2001 Viene nominata senatrice a vita della Repubblica italiana

2005 Fonda a Roma l’EBRI (European Brain Research Institute)

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