Riproduzione

Dizionario di Medicina (2010)

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Meccanismo attraverso il quale vengono generati nuovi individui in modo da garantire la sopravvivenza di una specie. La r. sessuata, o gamica, come è quella dell’uomo, prevede la formazione di gameti da parte delle gonadi (testicoli e ovaio; ➔ genitali, organi) ed è, generalmente, la conseguenza della fusione dello spermatozoo con la cellula uovo. Nella donna l’attività riproduttiva termina fra i 40 e i 50 anni con l’avvento della menopausa, mentre l’uomo può essere fertile fino a età molto avanzata.

Regolazione dell’attività testicolare

L’attività testicolare (steroidogenesi e spermatogenesi) è regolata da una complessa rete di comunicazioni cellulari a livello del sistema nervoso centrale, dell’ipofisi e dell’ambiente intragonadico ed è influenzata indirettamente anche da altri sistemi ghiandolari, quali tiroide e surrene. In senso stretto, il principale regolatore del testicolo è il GnRH (Gonadotropin-Releasing Hormone), un decapeptide che, anche se prodotto da neuroni ubicati in varie aree cerebrali, è generalmente considerato come un fattore ipotalamico. Dall’ipotalamo il GnRH viene rilasciato nel sistema portale a livello dell’eminenza mediana per giungere a stimolare le cellule gonadotrope della pars distalis dell’adenoipofisi, che rilasceranno le gonadotropine LH (Luteinizing Hormone) e FSH (Follicle Stimulating Hormone). Nonostante le gonadotropine abbiano nomi derivanti dalle loro funzioni nel sistema riproduttivo femminile, la loro importanza nel modulare la funzionalità del testicolo è fondamentale come nell’ovaio. L’LH agisce tramite recettori localizzati sulle membrane delle cellule di Leydig che vengono stimolate a produrre il testosterone, uno steroide che, insieme al suo derivato diidrotestosterone, è il principale ormone androgeno.

Regolazione dell’attività ovarica

Nell’ovaio adulto il controllo della regolazione della follicologenesi e, di conseguenza, della steroidogenesi e della maturazione ovocitaria avviene non solo per via endocrina, ma anche a livello locale (intraovarico) con meccanismi autocrini e paracrini. Il GnRH ipotalamico viene inviato attraverso la circolazione portale all’adenoipofisi, ove nella pars distalis stimola il rilascio dell’LH e dell’FSH da parte delle cellule gonadotrope. Il GnRH, nella funzione riproduttiva femminile, è in grado di determinare un rilascio pulsatile di gonadotropine che viene perciò definito tonico. Con l’approssimarsi del periodo ovulatorio le pulsazioni, particolarmente quelle dell’LH, diventano sempre più frequenti e meno ampie fino a sfociare in un picco preovulatorio che ricorre al 14° giorno circa di ogni ciclo mestruale. Concordemente con la teoria nota come ‘due tipi cellulari per due gonadotropine’ (two-cell, two gonadotropins), le cellule della teca interna sono stimolate dall’LH a produrre androgeni aromatizzabili, che vengono trasportati nelle cellule della granulosa e convertiti in estrogeni da parte di aromatasi indotte dall’FSH. Dopo il picco preovulatorio dell’LH le cellule della granulosa subiscono un processo di luteinizzazione formando il corpo luteo, le cui cellule non sono in grado di proliferare, che risponde all’LH producendo il progesterone, un altro ormone steroideo.

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