Rilievo

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arte Opera di scultura (➔) emergente da un piano di fondo con maggiore o minore aggetto (altorilievo, bassorilievo, stiacciato). È in particolare associato all’architettura e in genere alla decorazione di superfici. geologia In mineralogia, contrasto ottico che si manifesta sulla superficie di un minerale quando lo si osserva in sezione sottile al microscopio (a luce parallela con il solo polarizzatore) e che è causato dal differente indice di rifrazione del minerale rispetto al balsamo del Canada, con cui sono incollate le sezioni sottili sul vetrino portaoggetti. Il r. è tanto più accentuato quanto maggiore è la differenza tra gli indici di rifrazione; si parla di r. positivo, quando l’indice del minerale è maggiore di quello del balsamo, e di r. negativo in caso contrario. geografia Struttura rilevata rispetto a una superficie piana e, in senso più generale, il complesso delle forme, sia rilevate, sia depresse, della superficie della Terra.

Lo studio, l’interpretazione e l’evoluzione del r. terrestre, che in prima distinzione può essere suddiviso in r. subaereo (posto al di sopra del livello del mare) e r. subacqueo (posto al di sotto del livello marino), costituiscono lo scopo della geomorfologia. L’esame della curva ipsografica relativa a tutta la superficie terrestre evidenzia che l’altezza media dei continenti è di circa 840 m, mentre la profondità media degli oceani arriva a 3800 m. Il r. terrestre risulta da una combinazione di diversi processi e costituisce il risultato della interazione tra le forze endogene (deformazioni tettoniche, fenomeni vulcanici, sismici ecc.) e quelle esogene (fenomeni dell’atmosfera, dell’idrosfera, della biosfera) della Terra.

In generale, comunque, i lineamenti del r. terrestre sono in larga parte dovuti ai processi endogeni; mentre a quelli esogeni spetta soprattutto l’azione di modellamento del rilievo. La struttura geologica di una regione (comprendendo come tale sia la litologia sia la giacitura delle rocce, a loro volta dipendenti dalla tettonica) rappresenta un fattore fondamentale per il r. della stessa (r. strutturale), in quanto ne influenza la morfologia sia direttamente, a seguito dei movimenti tettonici di sollevamento e innalzamento, sia indirettamente, in quanto condiziona e guida i processi erosivi.

Le principali strutture che presentano i r. subaerei sono rappresentate dalle catene a pieghe, dai bassopiani e dagli altipiani; le catene a pieghe danno luogo a due grandi sistemi di corrugamento, quello circumpacifico, decorrente in senso meridiano dalle regioni artiche alle antartiche e comprendente le catene occidentali dei continenti americani (Montagne Rocciose e Ande) e quelle della parte orientale dei continenti asiatico e australiano, e il sistema mediterraneo alpino-himalaiano, ad andamento nel senso dei paralleli, comprendente le catene dall’Atlante all’Himalaya. A influenzare l’aspetto delle catene montuose concorrono diversi fattori: dai materiali che le costituiscono, all’assetto tettonico, all’azione esercitata dai fattori esogeni.

I r. con struttura a bassopiano e ad altopiano o tavolato sono regioni relativamente stabili; esse hanno subito corrugamenti in epoche geologiche molto antiche e sono state erose dagli agenti esogeni, dando luogo a estese superfici di spianamento, conservatesi grazie alla relativa stabilità tettonica di queste aree, soggette essenzialmente a movimenti di tipo epirogenico. Nelle zone più depresse si sono accumulate spesso delle coperture sedimentarie che mostrano una tipica giacitura discordante con il sottostante basamento. Mentre i bassopiani hanno un’altitudine media modesta (tra essi ricordiamo gli estesi scudi cristallini canadese, baltico e siberiano), gli altipiani sono più elevati e presentano diverse scarpate di faglia; essi costituiscono gran parte dell’America Meridionale, con la sola eccezione delle sue catene occidentali, dell’Africa, con esclusione della zona dell’Atlante, del Deccan e della zona centrale del continente australiano.

I r. subacquei dei bacini oceanici si presentano generalmente più semplici, benché si riconoscano diverse forme topografiche. Tra quelle rilevate si distinguono: le dorsali, che si estendono senza soluzione di continuità attraverso gli oceani Atlantico, Indiano, Pacifico, il Mar di Norvegia e il Mare Artico per una lunghezza totale di quasi 80.000 km; i rialzi, le soglie, le platee, i monti marini (seamount) e i guyot. Tra le forme depresse si distinguono: i bacini, i solchi, le fosse, i canyon e le piane abissali.

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