TOGNAZZI, Ricky

Enciclopedia del Cinema (2004)

Tognazzi, Ricky

Guglielmo Siniscalchi

Attore, regista, sceneggiatore e produttore, nato a Milano il 1° maggio 1955. Avvicinatosi giovanissimo alla professione di attore grazie al padre Ugo Tognazzi, è approdato alla regia mostrando interesse per un cinema d'impegno sociale caratterizzato da un'essenzialità narrativa tipicamente americana. Nel 1985 ha vinto il David di Donatello come migliore attore non protagonista per Qualcosa di biondo (1984) di Maurizio Ponzi; nel 1991 l'Orso d'argento al Festival di Berlino e il David di Donatello per la regia di Ultrà; nel 1993 gli è stato conferito ancora il David di Donatello per la regia di La scorta.

Come attore T. ha esordito nel 1963 accanto al padre nell'episodio Il pollo ruspante di Ugo Gregoretti del film collettivo RO.GO.PA.G., e in I mostri di Dino Risi. Dopo il diploma all'Istituto statale di cinematografia e l'esperienza come aiuto regista, ha ottenuto ruoli significativi in Son contento (1983) di Ponzi, Fatto su misura (1985) di Francesco Laudadio e La famiglia (1987) di Ettore Scola. Nel 1988 ha esordito nella regia con il televisivo Fernanda, sospeso fra commedia e denuncia sociale. Ha poi firmato, iniziando un sodalizio artistico e sentimentale con la sceneggiatrice e regista Simona Izzo, Piccoli equivoci (1989), intreccio di amori e gelosie con cui nel 1990 ha vinto il David di Donatello e il Nastro d'argento come migliore regista esordiente. Ha quindi diretto il drammatico Ultrà, opera di denuncia dove un forte realismo si mescola all'ottima caratterizzazione dei personaggi, come in La scorta, Vite strozzate (1996) e I giudici (2000), tutti esempi di un cinema civile che non rinuncia al pathos dell'azione. Nel 2000 T. ha esplorato il mélo storico con Canone inverso ‒ Making love, da P. Maurensig, e nel 2003 ha firmato, insieme a S. Izzo, la commedia brillante Io no, interpretata dal fratello Gianmarco. T. ha continuato a sostenere ruoli da protagonista e di 'fianco' in film come Maniaci sentimentali (1994) della Izzo e Il più bel giorno della mia vita (2002) di Cristina Comencini.

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