Recettore di membrana

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

recettore di membrana

Giuseppe Rotilio

Struttura complessa, costituita essenzialmente da lipidi e proteine liposolubili, che delimitano cellule e compartimenti cellulari in modo da isolare il loro interno dall’accesso indiscriminato di acqua e soluti idrosolubili, mantenendone così la specificità di composizione e, quindi, di funzione. La regolazione di queste funzioni avviene in risposta a segnali chimici provenienti dall’ambiente esterno, costituiti per la maggior parte da aminoacidi, proteine e peptici idrosolubili. Fra questi segnalatori molecolari i più importanti sono: (a) ormoni (ormone della crescita, insulina); (b) fattori di crescita (fattore di crescita nervosa); (c) mediatori neuro-immunitari (linfochine, adrenalina, dopamina, molecole apportatrici di odori e sapori); (d) sistemi di trasporto metabolico (lipoproteine). Per superare questo problema sono evoluti i recettori, che sono proteine della membrana dotate di una zona idrofilica di riconoscimento e legame del segnalatore esogeno (ligando). Questo contatto produce adattamenti morfologici della struttura tridimensionale della proteina recettoriale (cambiamenti di conformazione) che comportano l’attivazione di processi sul lato interno della membrana (trasduzione del segnale). Questi processi sono di due tipi. In un caso, tipico della segnalazione ormonale, sono attivati processi enzimatici di fosforilazione, spesso in successione (cascate), mediati da catalizzatori specifici (proteina-chinasi, proteine G). Appartiene a questo tipo il meccanismo della visione, nel quale i segnalatori sono fotoni di varia lunghezza d’onda e i recettori sono proteine delle cellule retiniche che stimolano il nervo ottico mediante un sistema a proteine G. Nel secondo tipo di processo la formazione del complesso recettore-ligando produce una cavità nella membrana con successiva degradazione del complesso e internalizzazione del ligando. Questo processo è esemplificato dal meccanismo con cui le lipoproteine trasferiscono il colesterolo all’interno delle cellule ed è collegato, qualora si alteri per cause patologiche, all’insorgenza dell’aterosclerosi.

Radicali liberi: biologia e patologia

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