QUEENSLAND

Enciclopedia Italiana (1935)

QUEENSLAND (A. T., 166-167)

Giuseppe GENTILLI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe MOLTENI

Stato del Commonwealth of Australia. I confini della primitiva colonia fissati nel 1859 furono tracciati dal meridiano 141° E., e dal parallelo 29° S., salvo nell'estremità sud-orientale, in cui la linea di confine con la Nuova Galles del Sud segue il corso del Barwon, del MacIntyre, del Dumaresq, passando poi lungo la Macpherson Range: tre anni dopo il confine occidentale venne spostato sino al meridiano 138° E., portando l'area al valore attuale di kmq. 1.736.524, secondo solo all'Australia occidentale. La popolazione raggiunge (1931) appena 942.270 ab., con una densità di 0,6 ab. per kmq., figurando il Queensland terzo tra gli stati per numero assoluto, e quinto per densità contro una maggiore densità (0,8) anche all'intero territorio del Commonwealth.

Varia per molti aspetti è la regione che viene così delimitata. Una prima più evidente e necessaria distinzione si deve fare tra la parte centro-occidentale, e la fascia orientale, compresa la Gran Catena Divisoria, zona a caratteristiche assolutamente diverse. La zona centro-occidentale ha pendenza e tributo d'acque al bacino interno (Eyre) e al Murray-Darling: è la zona dei bacini artesiani (3885 nell'intero stato), che geologicamente appartiene tutta al Cretacico, zona a clima continentale, con piogge piuttosto scarse (250 a 500 mm. annui) e mal distribuite, e più di tutto con scarti di probabilità di oltre il 40% dalle medie accertate. La vegetazione si accosta quindi al tipo savana-steppa, con tratti estesi di boscaglia bassa d'acacia: regione buona per l'allevamento degli ovini, ostile allo sfruttamento agricolo, e alla vita dei centri abitati: quasi tutti gli ovini del Queensland vi prosperano, nessun paese di oltre 500 ab. vi si trova. Caratteristiche non molto diverse presenta l'estremo nord dello stato, il versante del Golfo di Carpenteria: bacini artesiani, piogge meno scarse (500-1000 m.), ma prevalentemente estive, quindi di pochissima utilità ad una possibile coltura, vegetazione a base di eucalipti radi, allevamento di ovini nullo, ma di bovini discreto, e con buone possibilità di sviluppo futuro.

La zona in cui pulsa la vita del Queensland è situata a oriente della Gran Catena Divisoria, e presenta caratteristiche assolutamente particolari: geologicamente è di una complessità notevole, pur essendo prevalentemente costituita da terreni primarî, perché vi sono estesi tratti granitici e rocce recenti nella sua parte settentrionale, mentre nella meridionale vi sono affioramenti giura-triassici, vulcanici, e in piccola parte granitici: ricchezze minerarie variate, e di valore eccezionale. I corsi d'acqua sono brevi, ma il regime delle piogge (500 a 1000 mm., e nella zona costiera anche 1500 e più mm. annui) meno aleatorio ed irregolare che nell'interno, e la loro distribuzione, ne fanno una regione ottima per l'agricoltura e per l'allevamento: prevalgono le vacchi da latte nella parte meridionale, i buoi da macello nella centro-settentrionale, in cui i pascoli ottimi permetteranno ancora un'ulteriore intensificazione dell'allevamento. La vegetazione originaria verso l'interno è costituita dal bosco rado di eucalipti, mentre nella striscia litorale presenta i soli boschi tropicali che abbia l'Australi. La popolazione si trova distribuita lungo la costa o poco lontano, in centri agricoli o industriali, distribuzione ottima, più ancora considerando le sproporzioni degli altri stati del Commonwealth.

Le condizioni naturali esaminate fanno sì che l'economia del Queensland sia più completa di quella degli altri stati australiani, avendo buono sviluppo l'agricoltura, l'allevamento, l'industria mineraria. L'allevamento degli ovini mantiene il secondo posto in Australia con 22 milioni di capi, mentre l'allevamento dei bovini occupa il primo posto con 5 milioni e mezzo di capi, più del doppio della Nuova Galles del Sud che segue, e più di tutto il rimanente dell'Australia insieme.

L'agricoltura è rivolta principalmente alla canna da zucchero, che solo il Queensland in Australia coltiva, con una produzione nel 1930-31 di 35.845.000 q. di canna, e al granoturco, altro primato con hl. 1.103.531; è invece scarsa la produzione di frumento, orzo e avena.

Sviluppo promettente hanno le coltivazioni dell'ananasso e della banana, favorite dal clima della zona costiera, clima che limita però la coltivazione del granoturco solo alle zone adatte: tentativi di colture di alto rendimento come caffè e tabacco non mancano, per quanto ancora in via di studio, come pure con discreto esito sono coltivati aranci e viti. Le foreste dànno una buona produzione, particolarmente tronchi di eucalipti e di conifere varie d'alto fusto.

La pesca della madreperla e dell'oloturia (trepang) ha uno sviluppo notevole, per quanto ridotta rispetto alle epoche passate; quella delle perle si mantiene buona, anch'essa però in declino e ristretta alle sole coste settentrionali.

La produzione del carbon fossile è abbondante principalmente nella zona di Ipswich, e raggiunse per tutto lo stato nel 1930 il valore di 952.856 lire sterline, seconda solo a quella della Nuova Galles del Sud; l'argento e il rame raggiunsero nello stesso anno pure cifre cospicue, rispettivamente Lst. 5527 e 174.075, e in tale produzione il Queensland segue solo la Tasmania. Centro della regione cuproargentifera è Rockhampton, tuttavia le miniere si trovano poco lontano, a Mount Morgan, famosa anche per le miniere d'oro scoperte nel 1882. Per l'oro il Queensland occupa il quarto posto, a distanza, con una produzione per Lst. 33.224 nel 1930. Zona mineraria importante è il Queensland settentrionale, con miniere di rame, oro, argento e stagno.

La popolazione dello stato è prevalentemente bianca; sussistono 13.000 indigeni circa, in diminuzione continua, anche perché confinati all'estremo nord inospitale; altre razze sono poco rappresentate, anche l'immigrazione sino-giapponese essendo contenuta in limiti modestissimi. Le città principali sono: Brisbane, la capitale, con 313.000 ab. (compresi i sobborghi), città industriale e modernissima; Townsville, con 32.000 ab., porto di attivo movimento; Rockhampton, con 30.000 ab., porto di esportazione specialmente di carni congelate e refrigerate; Ipswich (26.000 ab.); Toowoomba, con 26.000 ab., è il centro economico della regione agricola delle Darling Downs, con mercati frequentatissimi; Maryborough (12.000 ab.) e Bundaberg (11.000 ab.) sono pure centri importanti.

La penetrazione ferroviaria nel Queensland, che potrà mettere in valore, per quanto possibile, le regioni dell'interno, è in via di attuazione: dalla linea fondamentale che lungo la costa da Cairns si spinge verso sud allacciando tutti i centri principali, sino alla capitale, proseguendo verso Sydney e la rete sud - orientale australiana, partono linee laterali, che verso occidente tendono a convergere in una transcontinentale settentrionale. Da Townsville a Cloncurry, da Rockhampton a Winton, da Brisbane a Quilpie, giungono i binarî che devono puntare poi su Camooweal, e di là su Port Darwin.

Le risorse immense e variate della terra fanno sì che le migliori previsioni possano essere formulate sullo sviluppo economico della regione.

Storia. - Le origini del Queensland risalgono alla fondazione nel 1824 dello stabilimento penitenziario di Moreton Bay, che dal nome del suo fondatore si intitolava poi Brisbane, la futura capitale della colonia, ed all'occupazione "extralegale", a scopo pastorizio, delle terre retrostanti da parte degli squatters della Nuova Galles del Sud, di cui Moreton Bay era una dipendenza. Aperto col 1842 alla colonizzazione libera, si sviluppava rapidamente. Da 2257 ab. nel 1846 passava a 8575 nel 1851 e ne aveva 24.870 al 1859, quando - in virtù dell'atto australiano votato dal parlamento inglese nel 1850 - veniva con ordinanza in consiglio del 10 dicembre 1859 costituito in colonia separata col nome di Queensland e dotato, come le altre colonie autonome australiane, di governo responsabile (sell-government). In tale forma rimaneva sino alla creazione nel 1900 di quel Commonwealth of Australia (v. australia), in cui entrava come stato originario. La sua popolazione, salita ad oltre 125 mila ab. nel 1871, a oltre 213.000 nel 1881, a quasi 394.000 nel 1891, superava al censimento del 1901 il mezzo milione (503.266 ab. di cui 9327 Polinesiani, 9313 Cinesi, 2269 Giapponesi e soli 6670 aborigeni); mentre la sua economia, nei primi tempi esclusivamente pastorale (ancora nel 1890 il Queensland aveva le maggiori tenute d'allevamento dell'Australia intera, tanto che circa 5 mila squatters vi occupavano complessivamente ben 114 milioni di ettari), era venuta arricchendosi di una produzione mineraria (specialmente oro) abbondante e, dopo il 1880 in particolare, delle ricche piantagioni tropicali (di cotone e zucchero soprattutto) coltivate con mano d'opera immigrata (gialla e polinesiana): il suo commercio estero al 1901 era già di quasi 17 milioni di sterline, dei quali 7 e 1/5 circa alla importazione e quasi 9 e 6/10 all'esportazione, data per un terzo dall'oro e oltre 1/6 dalla lana.

Bibl.: G. Herrap, A School Geography of Queensland, Brisbane 1916; Cannon, Australian Arid Vegetation, Washington 1921; W. L. Puxley, Wanderungen im Queenslandbusch, Berlino 1925; G. Taylor, Australia in its physiographic and economic aspects, Oxford 1928; P. Privat-Deschanel, Océanie, in Geogr. Univ., X, ii, Parigi 1930; E. R. Walker, Australia in the World depression, Londra 1933; cfr. inoltre le bibliografie alla voce australia.

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