QUATTRO CANTONI, Lago dei

Enciclopedia Italiana (1935)

QUATTRO CANTONI, Lago dei (ted., Vierwaldstättersee; A. T., 20-21)

Clarice EMILIANI
Edgardo BALDI

Lago della Svizzera centrale il cui nome ricorda i quattro più antichi cantoni (Lucerna a NO., Schwyz a E., Uri e Unterwalden a S.) che lo circondano; si apre a 437 m. s. m., ed occupa una superficie di 113,8 kmq., con una lunghezza massima, da Lucerna a Flüelen, di 38 km., una larghezza massima di 3 km. e un perimetro di 113,8 km. Il volume delle acque è di 11,8 kmc., la profondità media di 104 m. (massima 214 m.). Il lago ha forma irregolare e frastagliatissima con numerosi bracci che, a guisa di fiordi, si insinuano tra le elevate cime del Rigi a NE., del Pilatus a O., del Frohnalpstock a E. e dell'Uri Rotstock a S. In esso si possono distinguere tre bacini: il meridionale o Urner See, diretto da S. a N., stretto e allungato, d'aspetto selvaggio, con rive scoscese, specie a est, dove la strada (Axenstrasse) e la ferrovia del Gottardo corrono quasi sempre in gallerie scavate nella roccia. All'Urner See fa seguito il bacino centrale che dalla cittadina di Buochs situata all'estremità occidentale del lago, viene detto Buochser See; qui le montagne scendono meno precipiti nel lago, degradando in pendii e ripiani coperti di boschi o di prati; numerose sono le insenature che accolgono quasi sempre un piccolo centro. La parte orientale del lago si ramifica, a sua volta, in tre bracci, disposti all'incirca in forma di croce, e Kreuztrichter viene detto appunto l'incrocio del Küssnachter See a NE., dell'Alpnacher See a SO., e del Lago di Lucerna a NO. I varî bacini comunicano tra loro per mezzo di strozzature, come quella di Brunnen e quella tra l'Untere e l'Obere Nase.

L'area oggi occupata dal lago non è che un residuo d'una più ampia area lacustre che ancora in epoca postglaciale doveva comprendere il prossimo lago di Lowerz, a NE., forse spingendosi sino ai laghi di Zug a N. e di Sarnen a SO., mentre a SE. giungeva sino ad Altdorf. Fertili piane alluvionali densamente popolate separano oggi tra loro quei laghi. Il Lago dei Quattro Cantoni riceve le acque di numerosi immissarî (bacino imbrifero, 2240 kmq.); principale immissario ed emissario è la Reuss che sbocca nel lago presso Flüelen e ne esce a Lucerna. Altri immissarî sono l'Aa di Engelberg e l'Aa di Sarnen, quest'ultimo emissario del lago omonimo, la Muotta che sfocia presso Brunnen, l'Isen e altri minori. La varietà del paesaggio, il clima mite, la ricca vegetazione, di tipo meridionale nelle località più riparate, la vicinanza di montagne elevate, fanno del Lago dei Quattro Cantoni uno dei più belli e pittoreschi bacini lacustri della Svizzera. Alle bellezze naturali si aggiungono le memorie storiche di cui sono ricchi il lago e i dintorni immediati, cosicché, anche per la facilità delle comunicazioni, intenso è il traffico turistico; si calcola che ogni anno da 200 a 300 mila persone visitino il lago. La presenza di fertili piane alluvionali e la situazione sulla via naturale che unisce il corso medio del Reno all'importante valico alpino del Gottardo e all'incrocio delle vie di accesso per le valli della Svizzera centrale, hanno favorito, fin da tempi remoti, il sorgere di numerosi centri sulle rive del lago; tra questi si ricordano Lucerna (70.200 ab.), all'uscita della Reuss dal lago, Küssnacht, Brunnen, Vitznau (punto di partenza della ferrovia per il Rigi), Weggis, Beckenried, Gersau, Buochs, Flüelen, tutte frequentate località di soggiorno. Numerose linee di vaporetti collegano i varî centri tra loro; tra queste la principale unisce Lucerna a Flüelen toccando tutte le località più importanti; altre linee vanno da Lucerna a Küssnacht e Alpnach; inoltre da quest'ultima ne parte una per Vitznau. Lungo la riva orientale corre la ferrovia del Gottardo dalla quale si stacca a Goldau la diramazione per Lucerna. (V. tavv. CXXIX e CXXX).

Dal punto di vista limnobiologico, il lago appartiene alla categoria dei tropicali, nel senso di Forel, dei tipicamente oligotrofi nel senso degli autori (O. Haempel). La forma del bacino e la scarsità delle spiagge, per lo più limitate ai delta degl'immissarî, lo avvicinano ai laghi subalpini italiani. Fauna e flora limnetica comprendono un considerevole numero di specie (p. es. 113 appartengono alla fauna litorale, secondo H. Obermayer e 150 alla fauna profonda, secondo F. Zschokke). Le diverse sezioni del lago manifestano una diversa ricchezza di plancton; forme più frequenti nel plancton pelagico, secondo G. Burckhardt, sono: fra i Rotiferi, la Notholca longispina, la Polyarthra platyptera, la Triarthra longiseta, l'Anuraea aculeata; fra i Cladoceti, il Diaphanosoma brachyurum, la Daphnia hyalina, la Bosmina coregoni, il Bytotrephes longimanus, la Leptodora hyalina, ecc.; fra i Copepodi, il Cyclops Leuckarti, il Diaptomus gracilis e il D. laciniatus. L'ittiofauna conta una trentina di specie (W. Nufer), fra le quali particolarmente importanti, anche dal punto di vista economico, i salmonidi e specialmente i coregoni. Il lago alberga tre forme di coregone: il Coregonus Wartmanni nobilis, detto "albeli", dominante nel lago interno, raro nell'esterno, assente nell'Alpnach, tipico planctofago, che si riproduce in agosto-settembre e depone le uova sotto gli sfoci degl'immissarî, alla profondità di 100-200 m.; il Cor. exiguus albellus, forma dominante nel lago esterno, recantesi nel lago interno solamente per la riproduzione, che avviene in ottobre-novembre; sta profondo e depone pure le uova in profondità; alimenta una pesca importante, compiuta con reti speciali. Terza forma è il Cor. schinzii helveticus, anch'esso di profondità; viene alle rive rocciose solamente per la riproduzione, in novembre-dicembre, e viene pescato solamente in quest'epoca; le uova vengono raccolte e incubate (il lago possiede sei incubatori); non è forma originaria del lago: venne importato nel 1911 dal lago di Sempach e nel nuovo habitat ha mutato, variando il numero delle branchiospine. Fu pure importata dai laghi tedeschi del nord la marena (Cor. maraena), che però ha attecchito male. Fra gli altri salmonidi ha importanza la Trutta lacustris; meno importante il Salmo salvelinus. Fra i ciprinidi vanno ricordati la carpa, la tinca, il barbo, il gobio, l'Abramis, la Blicca bïörkna, l'Alburnus lucidus, l'Alb. bipunctatus, lo Scardinius erythrophtalmus, il Leuciscus rutilus, lo Squalius cephalus, lo Sq. leuciscus, lo Sq. agassizii, il Phoxinus laevis, il Chondrostoma nasus, ecc. Il luccio, allevato, alimenta una notevole pesca. Di secondaria importanza la perca, la lota, l'anguilla, il temolo, ecc. Il lago, dal punto di vista ittico, è essenzialmente un lago a coregoni, accuratamente regolato.

Bibl.: H. Obermayer, in Zeitschr. f. Hydrobiol. (1922); F. Zschokke, Tiefseefauna der Seen Mitteleuropas, Basilea 1911; G. Burckhardt, Quantitative Studien über das Zooplancton d. Vwsts., in Mitt. Naturforsch. Ges. Luzern (1900); W. Nufer, Die Fische des Vwsts. u. ihre Parasiten, Basilea 1905; G. Surbeck, in Revue Suisse Zool., VI, 1899; O. Haempel, Fischereibiol. der Alpenseen, in Binnengewässer di Thienemann, Lipsia 1930.

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